Oggi ridiamo ancora con Pierino.
Passatevi un buon weekend.
La maestra ha spiegato il significato del verbo mescere e ora chiede:
-Allora Franceschino, mi sai fare un esempio del verbo mescere? –
-Il mio papà, risponde il bambino, fa il barista e mesce il vino agli avventori. –
-Bravo Franceschino. Sentiamo cosa ci dice Carletto. –
-Il mio papà, dice a sua volta Carletto, fa il lattaio e mesce il latte ai clienti.-
-Ottimo Carletto. ora sentiamo invece Pierino. –
Pierino ci pensa on po’, poi si illumina:
-Il mio papà fa il sarto, mi ha fatto i pantaloni stretti e m’esce l’uccello dalle braghe! –
sabato 30 aprile 2016
venerdì 29 aprile 2016
Chiccata n. 91 - Per Elisa
Storiella un po' maliziosa oggi, ma siete tutti maggiorenni.
Buona vita a tutti.
La maestra assegna alla classe il compito di disegno consistente per l’appunto nel disegnare qualcosa ispirandosi a una musica o una canzone. Dopo due ore tutti hanno finito e la maestra si avvicina al banco di Franceschino che ha disegnato un uccello con delle fiamme.
-Sentiamo, Franceschino, questo cos’è? –
-E’ l’uccello di fuoco di Stravinskj, signora maestra! –
-Bravo Franceschino! Ora vediamo Carletto. Dimmi, Carletto, cos’è questo paesaggio agreste con tante pecore che hai disegnato? –
-E’ la pastorale di Beethoven, signora maestra! –
In questo modo la maestra guarda i lavori di tutti i bambini e, ovviamente per ultimo guarda anche quello di Pierino il quale su un grande foglio ha disegnato un pene in erezione.
-Ma Pierino, esclama scandalizzata la maestra, questo cos’è? –
-Questo è per Elisa, signora maestra! –
Buona vita a tutti.
La maestra assegna alla classe il compito di disegno consistente per l’appunto nel disegnare qualcosa ispirandosi a una musica o una canzone. Dopo due ore tutti hanno finito e la maestra si avvicina al banco di Franceschino che ha disegnato un uccello con delle fiamme.
-Sentiamo, Franceschino, questo cos’è? –
-E’ l’uccello di fuoco di Stravinskj, signora maestra! –
-Bravo Franceschino! Ora vediamo Carletto. Dimmi, Carletto, cos’è questo paesaggio agreste con tante pecore che hai disegnato? –
-E’ la pastorale di Beethoven, signora maestra! –
In questo modo la maestra guarda i lavori di tutti i bambini e, ovviamente per ultimo guarda anche quello di Pierino il quale su un grande foglio ha disegnato un pene in erezione.
-Ma Pierino, esclama scandalizzata la maestra, questo cos’è? –
-Questo è per Elisa, signora maestra! –
giovedì 28 aprile 2016
Spam poetico: Il tuo corpo
Giorno di poesia oggi. Questa è delicatamente erotica.
Che le ore del giorno vi portino pace e serenità.
Il tuo corpo
Delicato e nudo il tuo corpo m'accoglie
Come giunco flessuoso che al vento s'inchina
E l'aspra durezza della vita si scioglie,
Dolcezza infine dei nostri corpi è regina.
Il corpo tuo nell'infinito si fonde
Di primigenia materia par diventare
Onde di oceano che nel ciel si confonde:
E il naufragar m'è dolce in questo mare...
Che le ore del giorno vi portino pace e serenità.
Il tuo corpo
Delicato e nudo il tuo corpo m'accoglie
Come giunco flessuoso che al vento s'inchina
E l'aspra durezza della vita si scioglie,
Dolcezza infine dei nostri corpi è regina.
Il corpo tuo nell'infinito si fonde
Di primigenia materia par diventare
Onde di oceano che nel ciel si confonde:
E il naufragar m'è dolce in questo mare...
martedì 26 aprile 2016
Chiccata n. 90 - I ravioli di Pierino
Ed ecco a voi una bella barzellettina di Pierino. Buone risate.
Statemi bene oggi e domani che ci rivediamo giovedì.
Pierino torna a casa da scuola piangente. La mamma gli chiede:
-Ma Pierino, che c’è? Perché piangi? –
-Buuuu, A scuola la maestra chiede sempre cosa abbiamo mangiato a casa e gli altri che sono ricchi mangiano ravioli o pansoti, noi che siamo poveri mangiamo la polenta e dopo mi prendono in giro, buuuu -
-Scusa Pierino, dice la mamma, ma perché dici che mangiamo la polenta? Devi dire anche tu che hai mangiato ravioli, tanto mica vengono a controllare, ti pare? –
Il giorno dopo la maestra pone alla classe la fatidica domanda e Pierino tutto contento risponde:
-Ravioli, signora maestra! –
-Bene Pierino, finalmente un mangiare da ricchi. E quanti ne hai mangiati? –
-Due fette -
Statemi bene oggi e domani che ci rivediamo giovedì.
Pierino torna a casa da scuola piangente. La mamma gli chiede:
-Ma Pierino, che c’è? Perché piangi? –
-Buuuu, A scuola la maestra chiede sempre cosa abbiamo mangiato a casa e gli altri che sono ricchi mangiano ravioli o pansoti, noi che siamo poveri mangiamo la polenta e dopo mi prendono in giro, buuuu -
-Scusa Pierino, dice la mamma, ma perché dici che mangiamo la polenta? Devi dire anche tu che hai mangiato ravioli, tanto mica vengono a controllare, ti pare? –
Il giorno dopo la maestra pone alla classe la fatidica domanda e Pierino tutto contento risponde:
-Ravioli, signora maestra! –
-Bene Pierino, finalmente un mangiare da ricchi. E quanti ne hai mangiati? –
-Due fette -
lunedì 25 aprile 2016
25 Aprile - Festa della Liberazione
domenica 24 aprile 2016
Spam poetico: Attimi di gioia
Quaalche attimo di gioia anche per voi.
Passatevi ore liete in questa domenica primaverile.
Attimi di gioia
Al mio povero cuore invero puoi donare
Un attimo di gioia che viene dal mare,
Dall’aspro e salato sapore di niente
Che pur l’animo mio sobbalza e risente.
Attimi di gioia pur lievi e leggeri
Scordare ti fanno la tristezza di ieri:
Il mondo si cangia e in un solo momento
Di esser ben vivo io più non mi pento.
Perciò io ti prego, sorridimi ancora
Così la mia vita almen per un’ora
Il sole vedrà, e per un attimo antico
Anche il vento feroce sarà mio amico.
Passatevi ore liete in questa domenica primaverile.
Attimi di gioia
Al mio povero cuore invero puoi donare
Un attimo di gioia che viene dal mare,
Dall’aspro e salato sapore di niente
Che pur l’animo mio sobbalza e risente.
Attimi di gioia pur lievi e leggeri
Scordare ti fanno la tristezza di ieri:
Il mondo si cangia e in un solo momento
Di esser ben vivo io più non mi pento.
Perciò io ti prego, sorridimi ancora
Così la mia vita almen per un’ora
Il sole vedrà, e per un attimo antico
Anche il vento feroce sarà mio amico.
sabato 23 aprile 2016
Daini
Questa forse la aapete già, ma insomma, semmai la ripassate un po'
Un abbraccio a tutti, anche a coloro che sono silenti.
Dialogo tra daini:
-Giochiamo a nascondaino? –
-Ma dai, no…-
Un abbraccio a tutti, anche a coloro che sono silenti.
Dialogo tra daini:
-Giochiamo a nascondaino? –
-Ma dai, no…-
venerdì 22 aprile 2016
Chiccata n. 89 - Uguaglianze
Oggi vi propomgo una battuta fulminante.
Per oggi almeno non arrabbiatevi.
-Papà, papà, ma i drogati son fatti come noi? –
-No figliolo, molto di più…
Per oggi almeno non arrabbiatevi.
-Papà, papà, ma i drogati son fatti come noi? –
-No figliolo, molto di più…
giovedì 21 aprile 2016
Spam poetico: Attimo
Poesia esistenziale oggi. Spero vi piaccia.
Buona giornata
Attimo
Tempo che passa nella nostra vita,
Tempo che fugge tra le tue dita,
Che in un momento tu ora vivi
E tenti invano di prender sognando.
Quasi irridente ti sfugge beffardo
E vola lontano che neppure lo vedi
Come se quella materia incantata
Da un maligno mago fosse stregata.
Fugge così la tua unica vita
Con tutte le gioie e gli amori smarriti
E si consuma in un attimo fuggente
Fatto di tutto ed anche di niente.
Buona giornata
Attimo
Tempo che passa nella nostra vita,
Tempo che fugge tra le tue dita,
Che in un momento tu ora vivi
E tenti invano di prender sognando.
Quasi irridente ti sfugge beffardo
E vola lontano che neppure lo vedi
Come se quella materia incantata
Da un maligno mago fosse stregata.
Fugge così la tua unica vita
Con tutte le gioie e gli amori smarriti
E si consuma in un attimo fuggente
Fatto di tutto ed anche di niente.
martedì 19 aprile 2016
Chiccata n. 88 .- Le piramidi
Tornano pi mitici Gin e Gian. Con loro si ride sempre.
Buona giornata. Ci si rivede giovedì.
Gin e Gian sono due amici. Gian è ignorante ma ricco e viaggia sempre, invece Gin è colto, povero e non viaggia mai. Un giorno si incontrano:
-Ciao Gian, che hai fatto di bello quest’estate? – chiede Gin.
-Ho fatto un bel viaggio in Spagna! –
-Ma che bello, e dimmi, come sono le Iberiche? –
Gian non sa che Spagnole e Iberiche sono la stessa cosa, così si tiene sul vago:
-Mah, non saprei… non ho avuto esperienze… -
-Che peccato, incalza ancora Gin, mi han detto che sono favolose! –
Tornato a casa, Gian guarda sul vocabolario il significato di Iberiche e così trova: Iberiche sinonimo di Spagnole. Maledizione, che peccato, pensa, se lo avessi saputo gli avrei raccontato tante di quelle storie…
Un anno dopo Gin e Gian si incontrano di nuovo:
-Ciao Gian, che hai fatto di bello quest’estate? – chiede Gin.
-Ho fatto un bel viaggio in Portogallo! –
-Ma che bello, e dimmi, come sono le Lusitane? –
Gian non sa che Portoghesi e Lusitane sono la stessa cosa, così si tiene sul vago:
-Mah, non saprei… non ho avuto esperienze… -
-Che peccato, incalza ancora Gin, mi han detto che sono favolose! –
Tornato a casa, Gian guarda sul vocabolario il significato di Lusitane e così trova: Lusitane sinonimo di Portoghesi. Maledizione, che peccato, pensa, se lo avessi saputo gli avrei raccontato tante di quelle storie…
Passa ancora un anno e i due amici si incontrano ancora:
-Ciao Gian, che hai fatto di bello quest’estate? – chiede Gin.
-Ho fatto un bel viaggio in Egitto! –
-Ma che bello, e dimmi, come sono le piramidi? –
-Ah, tutte donnacce, tutte donnacce!
Buona giornata. Ci si rivede giovedì.
Gin e Gian sono due amici. Gian è ignorante ma ricco e viaggia sempre, invece Gin è colto, povero e non viaggia mai. Un giorno si incontrano:
-Ciao Gian, che hai fatto di bello quest’estate? – chiede Gin.
-Ho fatto un bel viaggio in Spagna! –
-Ma che bello, e dimmi, come sono le Iberiche? –
Gian non sa che Spagnole e Iberiche sono la stessa cosa, così si tiene sul vago:
-Mah, non saprei… non ho avuto esperienze… -
-Che peccato, incalza ancora Gin, mi han detto che sono favolose! –
Tornato a casa, Gian guarda sul vocabolario il significato di Iberiche e così trova: Iberiche sinonimo di Spagnole. Maledizione, che peccato, pensa, se lo avessi saputo gli avrei raccontato tante di quelle storie…
Un anno dopo Gin e Gian si incontrano di nuovo:
-Ciao Gian, che hai fatto di bello quest’estate? – chiede Gin.
-Ho fatto un bel viaggio in Portogallo! –
-Ma che bello, e dimmi, come sono le Lusitane? –
Gian non sa che Portoghesi e Lusitane sono la stessa cosa, così si tiene sul vago:
-Mah, non saprei… non ho avuto esperienze… -
-Che peccato, incalza ancora Gin, mi han detto che sono favolose! –
Tornato a casa, Gian guarda sul vocabolario il significato di Lusitane e così trova: Lusitane sinonimo di Portoghesi. Maledizione, che peccato, pensa, se lo avessi saputo gli avrei raccontato tante di quelle storie…
Passa ancora un anno e i due amici si incontrano ancora:
-Ciao Gian, che hai fatto di bello quest’estate? – chiede Gin.
-Ho fatto un bel viaggio in Egitto! –
-Ma che bello, e dimmi, come sono le piramidi? –
-Ah, tutte donnacce, tutte donnacce!
lunedì 18 aprile 2016
Chiccata n. 87 - Scheletri annoiati
Oggi è giorno particolare. Il mio super gatto, il mitico Rosso Angelo Malpelo detto Micio, compie sei anni. Auguri, auguri, auguri!!!
Godetevi questa storiella che a me piace molto. Buona settimana.
E’ mezzanotte a Staglieno, cimitero di Genova, e due scheletri stan chiacchierando fra di loro:
-Che palle, dice il primo, mi annoio mortalmente! –
-Eh sì, conferma il secondo, è proprio un mortorio, non si fa mai niente! –
-Ma senti, continua il primo, perché non andiamo in discoteca? –
-In discoteca¬? E dove? –
-Qui vicino, ne han parlato i miei parenti che son venuti a deporre i fiori sulla tomba. Han detto anche che apre alle due di notte. Ora è mezzanotte e abbiamo il tempo di farci belli e poi andare a scatenarci. Vediamoci ai cancelli d’entrata all’una e trenta! –
-Sì sì, va bene. –
All’una e trenta, puntualissimo, il primo scheletro, lindo e pinto, sta aspettando nel luogo dell’appuntamento ma l’amico non si vede. Passano una, due, tre ore, finalmente intorno alle quattro e trenta arriva il secondo scheletro trascinandosi dietro una pesante lapide.
-Finalmente sei qui, gli fa il primo scheletro, ma ormai è tardi, è quasi l’aurora! Ma come mai tutto questo ritardo? .-
.-Eh, che vuoi, ho faticato moltissimo a portare la lapide che è pesantissima. Mi son dovuto fermare tante volte a riposarmi! –
-La lapide? E perché ti porti dietro la lapide? –
-Cosa vuoi, non me la sento di girare senza documento d’identità…
Godetevi questa storiella che a me piace molto. Buona settimana.
E’ mezzanotte a Staglieno, cimitero di Genova, e due scheletri stan chiacchierando fra di loro:
-Che palle, dice il primo, mi annoio mortalmente! –
-Eh sì, conferma il secondo, è proprio un mortorio, non si fa mai niente! –
-Ma senti, continua il primo, perché non andiamo in discoteca? –
-In discoteca¬? E dove? –
-Qui vicino, ne han parlato i miei parenti che son venuti a deporre i fiori sulla tomba. Han detto anche che apre alle due di notte. Ora è mezzanotte e abbiamo il tempo di farci belli e poi andare a scatenarci. Vediamoci ai cancelli d’entrata all’una e trenta! –
-Sì sì, va bene. –
All’una e trenta, puntualissimo, il primo scheletro, lindo e pinto, sta aspettando nel luogo dell’appuntamento ma l’amico non si vede. Passano una, due, tre ore, finalmente intorno alle quattro e trenta arriva il secondo scheletro trascinandosi dietro una pesante lapide.
-Finalmente sei qui, gli fa il primo scheletro, ma ormai è tardi, è quasi l’aurora! Ma come mai tutto questo ritardo? .-
.-Eh, che vuoi, ho faticato moltissimo a portare la lapide che è pesantissima. Mi son dovuto fermare tante volte a riposarmi! –
-La lapide? E perché ti porti dietro la lapide? –
-Cosa vuoi, non me la sento di girare senza documento d’identità…
domenica 17 aprile 2016
Spam poetico: Stanchezza
Lirica d'amore perduto oggi.
Buona domenica e soprattutto... buon voto.
Stanchezza
Stanco io sono di volerti ancor bene,
Di trepidare per un tuo ritardo,
Di essere vivo scordando ogni pena
Solo allorquando al tuo fianco io ardo.
L’amore che oggi io provo per te
E’ un sentimento assai ingombrante
Che mi tormenta e viver mi fa
In uno stato quasi sognante.
Ormai non so più cosa io sono
Se schiavo o re di questa passione.
In me saggezza ha flebile suono;
Non ha più effetto alcun sermone.
Basta, ho deciso: ti devo lasciare,
Devo por via questa stanchezza.
Al posto suo, con lacrime amare,
Rimarrà solo un po’ di tristezza.
Buona domenica e soprattutto... buon voto.
Stanchezza
Stanco io sono di volerti ancor bene,
Di trepidare per un tuo ritardo,
Di essere vivo scordando ogni pena
Solo allorquando al tuo fianco io ardo.
L’amore che oggi io provo per te
E’ un sentimento assai ingombrante
Che mi tormenta e viver mi fa
In uno stato quasi sognante.
Ormai non so più cosa io sono
Se schiavo o re di questa passione.
In me saggezza ha flebile suono;
Non ha più effetto alcun sermone.
Basta, ho deciso: ti devo lasciare,
Devo por via questa stanchezza.
Al posto suo, con lacrime amare,
Rimarrà solo un po’ di tristezza.
sabato 16 aprile 2016
Chiccata n. 86 - Tre matti
Nell'attesa della poesia domenicale cuccatevi questa cosa terribile.
Buon week end.
Ci sono tre matti. Il primo è alto 1,43, un po’ rachitico e mal preso. Il secondo invece è alto 1,75, di corporatura media. Il terzo infine, alto 1,92 è decisamente corpulento e massiccio.
La domanda è: chi di questi tre matti ha i denti d’oro
Ma certo, è semplice i denti d’oro li ha il primo matto, quello piccolino perché… il mattino ha l’oro in bocca!
Buon week end.
Ci sono tre matti. Il primo è alto 1,43, un po’ rachitico e mal preso. Il secondo invece è alto 1,75, di corporatura media. Il terzo infine, alto 1,92 è decisamente corpulento e massiccio.
La domanda è: chi di questi tre matti ha i denti d’oro
Ma certo, è semplice i denti d’oro li ha il primo matto, quello piccolino perché… il mattino ha l’oro in bocca!
venerdì 15 aprile 2016
Chiccata n. 85 - Lo zio Pino
Anche wuesta è tremrnda...
Che il tempo odierno vi sia fvorevole..
Nella riviera romagnola vicino a Rimini tutti conoscono un personaggio ormai avanti negli anni chiamato universalmente Zio Pino, che gira sempre con una amatissima gatta in braccio.
Una mattina, non si sa perché, non si sa per come, la gatta impazzisce, scappa sulla spiaggia, si butta in mare e incomincia a nuotare dirigendosi verso il mare aperto. A nulla servono i richiami dello Zio Pino che alla fine, nel tentativo di recuperare la gatta, si tuffa in mare nuotando disperatamente verso il largo. Ahimè, Zio Pino, come si è detto, era anziano, a un certo punto il suo cuore non ce la fa più, si ferma e l’uomo miseramente affoga.
Eh sì… perché… tanto va la gatta al largo che ci lascia lo Zio Pino!
giovedì 14 aprile 2016
Spam poetico: Sogni
Eh sì, i sogni sono una parte importante della nostra esistenza.
Buona giornata a tutti voi.
Sogni
Sogni confusi nella mia mente
Che pure dorme ma non riposa:
Tanti pensieri che liberamente
Vengono e vanno senza alcuna posa.
Ma nel mattino, prima che il sole
Abbia deciso di alto levarsi,
Il mio pensiero senza parole
Lucido si rende senza distrarsi.
Nel dormiveglia lui prende i ricordi,
Vivi rendendoli di nuova esistenza;
Pescando anche dagl'istinti più sordi
Si costruisce una nuova apparenza.
I sogni infatti sono soltanto
Fugaci immagini senza realtà
Ma raffigurano come per incanto
Del tuo inconscio la verità.
Buona giornata a tutti voi.
Sogni
Sogni confusi nella mia mente
Che pure dorme ma non riposa:
Tanti pensieri che liberamente
Vengono e vanno senza alcuna posa.
Ma nel mattino, prima che il sole
Abbia deciso di alto levarsi,
Il mio pensiero senza parole
Lucido si rende senza distrarsi.
Nel dormiveglia lui prende i ricordi,
Vivi rendendoli di nuova esistenza;
Pescando anche dagl'istinti più sordi
Si costruisce una nuova apparenza.
I sogni infatti sono soltanto
Fugaci immagini senza realtà
Ma raffigurano come per incanto
Del tuo inconscio la verità.
martedì 5 aprile 2016
Iscriviti a:
Post (Atom)