Povero blog, dimenticato da più di un mese... E proprio sull'oblio è centrata questa ultima poesia che vi offro ogai.Non commento mai le mie poesie e anche questa la lascio nuda e cruda al vostro giudizio.
Dimenticatemi
Dimenticatemi
E a nessuno voi dite
Come e quando io abbia vissuto
Né tantomeno riaffiorino
Le dolci emozioni e quei sentimenti
Che han donato carezze
Al mio cuore.
Ed anche il tuo amore
Che tanto m’ha preso
In dolci lusinghe
Che sanno di miele
Polvere sia
E venga disperso
Da un vento ghiacciaton
Proveniente dal nord.
Ancor le paure, le ansie, gli affanni
Funeste meteore del tempo vissuto,
S’affoghino quindi nel lago salato
Del senza ricordo.
Dimenticatemi,
E pietoso su di me
Scenda l’oblio.
Dolce da lui mi farò cullare
Finché più nulla resterà.
Concordo pienamente sul vento ghiacciato proveniente dal nord, infatti ho conosciuto una nordica, residente nella riviera di ponente, che ostenta il suo puritanesimo condito di freddezza sul piano erotico ma non su quello sentimentale, se però il secondo cancella il primo, il sospetto di glacialità resta saldamente fondato. Se le meteore sono funeste, il lago salato dove affogano i ricordi non evoca il piacevole salmastro di pavesiana memoria, ma pavesiano spero vivamente non sia l’epilogo di tanta fatica poetico-romanzesca nonchè amatoria. Ragion per cui sarà praticamente impossibile dimenticare un autore come enrico, quindi non resta che lasciare in ombra l’amatore per valorizzare l’autore. Certo, sarebbe stato molto meglio valorizzare entrambe le cose, ma dal momento che egli impone l’oblio, bisogna fare in modo che esso non si abbatta su tutto, ma solo su una parte del tutto. Enrico avrà da obiettare che si tratta della parte più vitale di sé, ma i suoi fans avranno la meglio nel proclamare, anche se finora non l’hanno fatto, che la sua parte più vitale è quella letteraria. auguri da angiolino.
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