Buona lettura, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi volete bene e... non scandalizzatevi troppo, mi raccomando.
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Voglio il tuo culo
Soltanto il tuo culo io voglio da te
Perché è assai bello, nervoso, scattante
E mi suggerisce visioni d’incanto
E orgasmi perfetti da settimo cielo.
Non c’è remissione, non voglio i tuoi baci
Neppure io voglio tenerezze moleste
Al chiar della luna oppur in riva al mare
Con teneri angeli e paffuti cupidi.
Invece io voglio incularti per bene
Perciò ora girati e lasciati usare
E divarica alquanto le tue sante chiappette
Sì che il tuo buchetto sia tosto indifeso.
Col cazzo che freme e non conosce ragione
Per certo entrerò nel tuo culo selvaggio
Incurante di grida o gemiti o altro
Ma solo voglioso di soddisfare me stesso.
Con forza e con brama sarai tosto mia
In ogni momento del mio pompaggio
Che durerà tanto senza avere mai fine
Finchè il mio cazzo soddisfatto non sia
1 strofa- “soltanto il tuo culo io voglio da te”non si può volere solo il culo da una donna, perché verresti accusato di sodomia. 2strofa- “con teneri angeli e paffuti cupidi”i teneri angeli cos’hanno da spartire coi paffuti cupidi? 3strofa- “e divarica alquanto le tue sante chiappette”non puoi mischiare il sacro col profano, nominando sante le chiappe. 4strofa- “incurante di grida o di gemiti o altro”se sei incurante di grida, gemiti o altro mentre la stai inculando,incorri nel sospetto di sadismo. 5strofa- “con forza e con brama sarai tosto mia”non è con la forza che ci si dedica al pompaggio, a meno che non si tratti di una partner masochista, ma forse è questo il sottinteso dell’intera lirica. Inculante e nello stesso tempo incurante, questo il binomio che segna quasi l’epilogo del testo, un testo indubbiamente provocatorio e volutamente trasgressivo. saluti da angiolino.
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