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venerdì 27 luglio 2012

La proposta indecente della Perugina

E' un frutto avvelenato della crisi e della dilagante disoccupazione. Molti accordi aziendali, più o meno benedetti dai sindacati, prevedono che, andato in pre-pensionamento un dipendente, l'azienda assuma il figlio del medesimo, che ovviamente costerà meno all'azienda in quanto a inizio carriera lavorativa.
Il caso più eclatante è quello della Perugina dove la proposta aziendale prevedeva il part-time per il dipendente padre e l'assunzione del figlio a costi ridotti. Peraltro altre aziende, nel silenzio dei media, prevedono simili scambi o addirittura si propone al dipendente di rinunciare a certe gratifiche di trattamento economico di fine carriera per far assumere il figlio.
Il vostro gufo è veramente disgustato e indignato da queste cose. Sindacati e aziende infatti si riempono la bocca di concetti quali libero mercato, flessibilità in entrata e in uscita, meritocrazia e quant'altro e poi nei fatti se ne infischiano altamente di tali concetti dimostrando una concezione corporativa del mercato del lavoro. L'economia italiana è frenata dalle molte corporazioni che di fatto taglieggiano il cittadino comune con balzelli e lacciuoli. Fra queste c'è anche la corporazione di chi ha un lavoro e lo trasmette al figlio come se fosse un diritto ereditario, come se fossimo nel Medio Evo impedendo ad altri, magari più meritevoli ma che hanno la disgrazia di non essere nati da lombi sì nobili, di essere onestamente assunti. Chissà poi fino a quale generazione arriverà tale pseudo-diritto: forse alla settima come ci dice la Bibbia?
Ed è vomitevole sentire autorevoli commentatori sedicenti liberali, dare addosso alle rappresentanze sindacali della Perugina, che hanno rifiutato la proposta aziendale, tacciandole di essere legate a schemi di lavoro vecchi. Nossignore, i veri vecchi siete voi, cari intellettuali liberali dei miei stivali e quando ci libereremo di voi sarà un gran bel giorno.

giovedì 26 luglio 2012

Suzanne - Leonard Cohen

Credo non vi sia bisogno di molte parole per presentare questa famosissima canzone.
Piuttosto  andiamo in riva al fiume: Suzanne ci aspetta lì perchè è la nostra eterna amante.
Video postato su Youtube da zoupi16.

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domenica 22 luglio 2012

Spam poetico: Mani di Reiki

Poesia particolare quella di oggi. Da poco infatti il vostro gufo è diventato operatore di Reiki di primo livello. Da questa esperienza, che sta proseguendo in modo molto positivo, nasce questo componimento che forse a chi nulla sa di Reiki dirà poco, ma che condensa in pochi versi tutte le sensazioni da me provate durante i trattamenti.
Dedico questa poesia alla mia maestra di Reiki Rina e a tutti gli amici del gruppo S.E.O.N.


MANI DI REIKI

Strumento fatato che fa meraviglie
Son queste mani che trascendono il mondo
E catturano tutta un’immensa energia
Che in esse s’incanala curando ogni cosa.

Le sento vibrare queste mie mani
Mentre io tasto i tuoi punti vitali
Che danno calore e in modo sommesso
Svelano dolori antichi e rimossi.

Ed anche l’inconscio si scardina infine
Mettendosi a nudo con le sue debolezze
Che pur fanno male e danno gran pena
In desolazioni che opprimono l’animo.

Ma questa energia che m’attraversa le mani
Sfiora e guarisce tutto ciò che è malato:
Tutto si tiene e come d’incanto
Equilibrio si pone fra il corpo e la mente.

Or io non so tutti quanti i motivi
Di ciò che intelletto non riesce a capire
Ma con grande gioia che s’avvicina all’amore
Ascolto il mio cuore senza tanti perché.

Il  cuore infatti non sbaglia davvero
In quanto si nutre di vital energia,
La stessa energia profonda e infinita
Che da queste mie mani arriva a te.

mercoledì 18 luglio 2012

Vignetta sulle aspirazioni di un lavoratore precario

Questa vignetta l'ha trovata su Facebook la mia amica Giuly. Ve la propongo perché mi è piaciuta anche se lascia l'amaro in bocca. A voi, se volete, il compito  di commentarla.


lunedì 16 luglio 2012

Spam poetico: Sborra il mio cazzo

Questo spam poetico, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi volt bene, non lo commento proprio.  Lo lascio nel mare magnum della rete come lascerei un messaggio in bottiglia.


SBORRA IL MIO CAZZO

Sborra il mio cazzo, duro e gagliardo,
Nella tua fica grondante d’umori.
Schizza una volta, schizza due volte
In frenesia assoluta e selvaggia.

Un grido emetto dalla mia bocca
Che controllare davvero non so
Ed anche tu gemi e ti muovi
In parossismo senza confini.

Poi tutto tace dopo l’orgasmo
Che ha preso noi senza riguardo
Resta soltanto nella penombra
Gioia e tristezza in dolce miscela.

Miscela che sa di zucchero e miele,
Che svanirà nell’afa di luglio
Come un sogno inventato al mattino
Che perde sostanza nella realtà.



venerdì 13 luglio 2012

Per i tuoi larghi occhi - Fabrizio De Andrè,

Ahimè, per più di due settimane ho abbandonato il blog a se stesso nei marosi della rete. In effetti non è bene scrivere così poco, ma tant'è, a volte capita di essere impegnati e di avere la testa altrove.
La canzone di Faber che vi propongo è tra le prime scritte da lui e forse meno conosciuta. Non per questo è meno bella di tante altre e, se gli occhi sono lo specchio  dell'anima, chissà che psiche algida aveva la donna immaginata da Fabrizio.
Video postato su YouTube da atlantideales.