Torna l'amico Luca Valerio con questa poesia che al vostro gufo è piaciuta assai. Spero che anche voi, miei ventiquattro lettori e mezzo che mi seguite, la apprezzerete nel dovuto nodo.
Se ti parlassi d’amore ancora
Se ti parlassi d’amore ancora
come si fa quasi normalmente
usando i gesti di un altro amore
modificati minimamente
saresti ancora la mia bottiglia
sarebbe come se mi ubriacassi
e dopo averti bevuto a lungo
in un secondo m'addormentassi
nei rituali delle incertezze
c'è questa mia maleducazione
poche, banali le mie carezze?,
lasciate come per distrazione
E poi perché ci si parla addosso,
e addosso scivolano parole
e adesso parla non ti fermare
come un ricordo, da regalare...
Se ti tradissi d’amore come
se fosse ancora la prima volta
e poi fingessi di non capire
e mi perdessi fra le tue gambe
e fra le gambe ci fosse un cuore
non solamente una contrazione
saresti pioggia sulla mia faccia
saresti il miele per le mie rughe
tu non saresti solo ragione
usata quotidianamente
quell’abitudine così uguale
che sempre, o quasi, non resta niente
E poi perché non rimane vento
sui volti senza parole e corpo,
nella stanchezza di questa guerra
che non è terra, non è mai terra...