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giovedì 28 aprile 2011

La Botte Gaia

Oggi il vostro gufo saggio vi porta fuori dell’amato centro storico di Genova. Eh sì, inforcato il suo gufo-scooter arriviamo fino a via Cesarea, nel quadrilatero, dove ci sono tanti baretti, più o meno belli, più o meno simpatici. Tutti, all’ora di pranzo, servono piatti caldi più spesso in servizio di catering, a volte cucinati in proprio.
Chiediamo alle batterie del gufo-scooter un piccolo sforzo in più e arriviamo in via Ippolito D’Aste dove, al numero 21 rosso, troviamo La Botte Gaia. E c’è da dire che è proprio una botte felice. Qui servono del buon Sangiovese e soprattutto ottimo Montepulciano da 13,5 gradi. Ma andiamo con ordine.
Fondamentalmente il locale è un bar, con apertura intorno alle sei del mattino e chiusura alle diciassette. Ma per l’ora di pranzo tutto si trasforma e Paolo, che sta ai fornelli, dà il meglio di sé.
Possono essere spaghetti al sugo di pesce o tagliatelle al tartufo nero, od ancora più umili trenette al pesto con patate e fagiolini, tutto è confezionato a regola d’arte tant’è  che ti sorprende assai la metamorfosi da baretto a buon ristorantino casalingo.
Anche i secondi non sono male, semplici ma accurati. Il Paolo predilige le acciughe, cotte in tutti i  modi: al verde, fritte e, novità delle novità, ai ferri con contorno di verdura, piatto leggero ma gustoso.
Trovate anche lo stocche accomodato o le orate alla ligure, o anche, se siete fortunati, il condigiun di acciughe che il vostro gufo ha assaggiato trovandolo eccellente.
Se poi non avete problemi di colesterolo in eccesso, potete gustare l’insalata russa della casa, preparata con relativamente poca maionese, come è nelle regole, oppure piatti di carne di manzo o maiale.
Le porzioni che vi porteranno Iva e Silvia che servono ai tavoli mentre Rosanna, moglie del cuoco, bada al bancone, sono robuste, ma non eccessive. Il tocco di gaiezza lo troverete assaggiando i già citati vini, dal corpo robusto ed anche economici. E d’altronde non occorre certamente accendere un mutuo per mangiare alla Botte Gaia: con venti eu gusterete primo, secondo e dolce (macedonia, gelato o dolce della casa); il bicchiere di vino viene intorno ai due-tre eu. Peraltro il locale, su due piani ha anche un piccolo dehors coperto su via Ippolito D’Aste, forse un po’ rumoroso dato il  traffico.
Sono certo che gli amici del gufo saggio si troveranno bene recandosi qui, ma ci devono andare dal lunedì al venerdì, che sabato e domenica il locale è chiuso: insomma, un piccolo ristorante fatto per travet-gourmet.
La Botte Gaia non ha particolari barriere architettoniche per l’accesso. Il bagno però è minuscolo. Impossibile entrarvi con le carrozzine.


La Botte Gaia – via Ippolito D’Aste 21r Genova – tel. 010 5740091
Aperto da lunedì a venerdì ore 6-17

lunedì 25 aprile 2011

Bella ciao - Yves Montand

No, non erano uguali. Non era la stessa cosa combattere fra i partigiani o al fianco di Nazisti e SS. Si sapeva dell'esistenza dei lager nazisti, si sapeva che fine facevano ebrei, zingari, comunisti, omosessuali.
Fatta salva l'umana pietà per i tanti giovani morti da ambo le parti, occorre ristabilire il concetto di responsabilità personale. E proprio in base a questo principio, si deve distinguere fra chi comunque combatteva per la libertà e chi si era schierato dalla parte di Hitler e Mussolini.
Nel 66° anniversario della Liberazione dal Nazi-fascismo, il vostro gufo saggio vi propone una canzone famosissima e troppe volte vilipesa della resistenza italiana nell'intensa interpretazione di Yves Montand, famosissimo cantante francese di origini italiane: all'anagrafe si chiamava infatti Ivo Livi, di Monsummano Terme in provincia di Pistoia. Il video è stato postato da nyranbow4 su Youtube.
Viva la Resistenza, viva  il 25 Aprile!

mercoledì 20 aprile 2011

Spam poetico: Camomilla

I miei ventiquattro lettori e mezzo saranno contenti, almeno lo spero, per questo nuovo spam poetico molto tranquillo.
Leggetelo e... sogni d'oro.


Camomilla

Donami un sonno felice e pacato
Che sappia di boschi e ruscelli fatati,
Che abbia il sapore di un prato d’estate
Quando il sole tramonta sul far della sera.

Fammi sognare di pace ed amore
E sciogli per certo i nodi e le pene
Che ancora avviluppano il mio animo afflitto
Triste lasciandolo in burrasca assai fiera.

Perché io lo so che il tuo dolce infuso
Racchiude un amore segreto e pur lieve,
Tutto si calma e tempesta si placa
In un breve sorso di serenità.

martedì 19 aprile 2011

Chiccata n. 54

Una chiccata che più chiccata non si può.
Sapete perché non fanno i preservativi neri? Non li fanno neri perché il nero snellisce...

Siete pregati di scompisciarvi dalle risate.

domenica 17 aprile 2011

Emergenza democratica

Credo che ormai non ci siano più dubbi: siamo all'emergenza democratica.
Gli ultimi proclami dell'imputato Berlusconi sono infatti eversivi e prefigurano un golpe da parte di una risicata maggioranza parlamentare legata mani e piedi al destino del suo duce.
Questa non è più normale dialettica politica, Questo è il tentativo di sequestrare il Parlamento piegandolo ad esigenze personali che non hanno niente a che fare con i bisogni degli italiani. 
Di fronte a questa situazione, che appunto  non esito a definire di emergenza democratica, occorrerebbe che sinceri democratici sia di destra che di sinistra, si coalizzassero per ripristinare le regole della democrazia mettendo da parte tutte le altre differenze che indubbiamente vi sono.
Una alleanza provvisoria che dovrebbe por fine all'anomalia del berlusconismo in Italia e in tal modo irrobustire la democrazia italiana che negli ultimi tempi ha subìto notevoli picconate e forzature da parte dell'imputato Berlusconi.
Speriamo che ciò avvenga al più presto e che molti sappiano anteporre il bene comune ai propri interessi personali.

mercoledì 13 aprile 2011

Non sono più italiano

Mi vergogno del mio paese. O, meglio e più giustamente, di chi lo rappresenta politicamente.
Ma come si fa a dire pubblicamente che si può sparare su dei poveracci che arrivano stremati sulle nostre coste? Ma il signor Speroni si rende conto di quello che dice? E si rende conto di buttare petrolio sul fuoco del razzismo che ormai non cova più ma divampa per tutto il nord Italia?
Questa non è più l'Italia della tolleranza e della solidarietà che esisteva un po' di tempo fa. Questo è il volto brutale dell'intolleranza più bieca e  manca solo che Speroni ed i suoi accoliti legaioli si infilino il cappuccio bianco del Ku Klux Klan per tornare  a periodi bui che credevo già abbondantemente superati.
Oltre a tutto questa gente si dice cristiana e ha l'indiretto appoggio delle gerarchie ecclesiastiche!
Povera Italia  mia, come sei malridotta!
Il vostro gufo è veramente indignato e, se questa è la cifra dell'italianità, si sente straniero in un paese di veri barbari sanguinari.

sabato 9 aprile 2011

Lay lady lay - Bob Dylan

Vecchia canzone di Bob Dylan, questa. Vecchia, ma sempre bella.
Ve la propongo nella versione un po' più dolce presente nel long playing Nashville Skyline, che è stata la prima versione che ho conosciuto.
Il video, piccolo tributo a Bob Dylan è stato postato su Youtube da JuckaBons Tempos.
Buon ascolto a tutti.

giovedì 7 aprile 2011

Chiccata n. 53

Ed ecco una bella chiccata, come da tempo ci voleva. Ve la racconto senza alcun commento.

Una signora entra in un sexy shop e si rivolge al commesso:
- Che bei vibratori che avete! Vorrei quello bianco, quello verde e quello rosso. -
- Signora, quello verde e quello bianco glieli posso vendere senza problemi. Ma l'estintore proprio no... -

martedì 5 aprile 2011

Spam poetico: Filastrocca della tetta

Spam erotico questo di oggi inneggiante alla parte più femminile del corpo umano: la tetta.
Erotico, ma anche molto ironico. In ogni caso, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi seguite, leggete questa Filastrocca della tetta e se volete lasciate un commento.


Filastrocca della tetta

Tetta superba che nulla guarda
Tetta procace, soda e maliarda
Tetta incastrata in un reggiseno
Tetta di cui non puoi fare a meno
Tetta di quinta o sesta misura
Tetta imponente che fa paura
Tetta ancor giovane, senza esperienza
Tetta di cui non puoi far senza
Tetta assai nuda esposta al vento
Tetta che amo con gran sentimento
Tetta ricettacolo di latte materno
Tetta per l’estate ed anche l’inverno
Tetta oggetto di erotici sogni
Tetta che soddisfi tutti i bisogni
Tetta piccina, timida e lieve
Tetta che allievi tutte le pene
Tetta che accendi il mio desiderio
Tetta da prendere per forza sul serio
Tetta solerte, di tutto esperta
Tetta incosciente e un poco incerta
Tetta che il mondo tutto racchiudi
Tetta che purtroppo non  ti denudi
Tetta d’inconsci sogni un abisso
Tetta mio incubo e chiodo fisso.

domenica 3 aprile 2011

Follia d'amore - Raphael Gualazzi

Mi piace molto Raphael Gualazzi perché ha un modo di cantare e suonare molto vicino al jazz e al blues americano, vecchi amori musicali del vostro gufo saggio. Effettivamente gli stilemi musicali di Follia d'amore, che ha vinto il Festival di Sanremo sezione giovani nel 2011, si allontanano dai soliti clichès musicali della melodia all'italiana. Ascoltate questa canzone in un video postato su Youtube da alessiagold: sono certo che piacerà anche a voi.

venerdì 1 aprile 2011

Spam poetico: Fiore di cactus

State attenti a non pungervi, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi seguite e volete bene.
Ed infatti i cactus sono molto spinosi e aculei cattivi crescono per difendere la pianta. I fiori, però, rappresentano la  tenacità della vita e dell'amore che anche in condizioni avverse riesce a sbocciare in mille colori. 

Fiore di cactus

Fiore di cactus che come un miraggio
A stento nasce fra spine dolenti
È questo amore cagionevole e strano
Che è nato per te nel mio cuore riarso.

Come quel fiore che testimonia la vita
In aspri deserti dove l’esistenza s’inganna
Ciò che io ora ho dentro di me
Ha il colore di inespressa speranza.

Ed è meraviglia di strana magia
Quanto tenace s’appigli al mio cuore
Senza bisogno di alcun nutrimento
Se non attesa di bere il tuo affetto.

Non farlo morire questo fiore di cactus
Perché anch’io con lui morirei.
Donagli un gesto che rappresenti la vita,
Donagli parvenza di eternità.