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sabato 28 agosto 2010

Spam poetico: Principio d'insania

Spam poetico sulla pazzia. O, per meglio dire, sull'inizio di un'ossessione. Che può anche essere amorosa, perché no.
Ma bando alle ciance ed ecco la poesia. Buona lettura, o amici che mi seguite.


Principio d'insania

Non devi mica credere
Che scordata io ti abbia
Per strana amnesia
Che ammala il mio cervello.

Invero il tuo ricordo
È ancora ben presente
Stampato a tutta forza
In sinapsi neuronali

Che nonostante tutto,
L’età e le malattie,
Ancora trovan bene
Le vie della memoria.

Mi sei sempre in mente
Sol questo è sicuro
Come un chiodo fisso
Piantato nella fronte.

Chissà se questo è amore,
Passione insoddisfatta
Oppur probabilmente
Principio d’insania.

giovedì 26 agosto 2010

Cento scalini - Herbert Pagani

Non so quanti di voi, o mio manipolo di affezionati lettori che mi seguite, si ricorda di Herbert Pagani, cantautore un po' anomalo degli anni '60 - '70 prematuramente mancato nel 1988.
Forse il suo brano più conosciuto è Albergo a ore, traduzione italiana della canzone francese Les amantes d'un jour cantata da Edith Piaf.
Io però ve lo propongo in Cento scalini, pezzo appunto meno conosciuto ma a mio avviso suggestivo ed estremamente poetico.
Auguro a tutti buona visione di questo video postato su Youtube da agarti75.

martedì 24 agosto 2010

Edoardo Guglielmino un anno dopo

Il tempo, si dice, è galantuomo. Ma il tempo porta con sé anche l’oblio e certe persone che pure ci hanno accompagnato durante la nostra vita e poi se ne sono andate, inesorabilmente perdono consistenza nei nostri ricordi, pian piano svaniscono e di essi resta assai poca traccia. Resta a volte solo un vago sentore della loro esistenza.
Ma per Edoardo Guglielmino, di cui il 25 ricorre il primo anniversario della sua dipartita, l’oblio è ancora molto lontano. Edoardo lo sento sempre presente vicino a me.
Lo sento presente in particolare quando scrivo una poesia. Perché c’eravamo conosciuti tramite le poesie. Più volte, senza risparmiarsi, ha presentato e letto mie poesie, e le leggeva bene, con voce fonda e ben impostata.
Lo sento vicino anche quando si presenta un libro. Lui le presentazioni le faceva proprio bene, con quel tocco di sana ironia e giusta bonomia non disgiunte però da una vastissima cultura mai in ogni caso ostentata.
Non vorrei però aggiungere altro. Sono certo che tutti coloro che l’hanno conosciuto hanno un diverso e personale ricordo di lui.
In tal modo la figura di Edoardo si scompone nelle mille tessere del mosaico della nostra memoria, e, oltre al fine letterato che ho conosciuto in prima persona, ce lo ritroviamo davanti come partigiano, su per i monti, durante la guerra ai Nazifascisti a curare compagni feriti e a meritarsi il nome di battaglia di Benda. O come medico di una mala un po’ demodé, fatta di prostitute dal cuore d’oro e da mezze calzette di contrabbandieri di sigarette: persone che ricordano molto il tipo strano che, nella Città vecchia di De Andrè, vende per tremila lire la madre al nano.
O anche come politico, socialista vecchio stampo, di quelli che una volta anteponevano il bene comune ai propri interessi personali, e guai ad accennare o solo pensare a mazzette o tangenti di ogni genere. Al giorno d’oggi se si è onesti, quasi ci si vergogna a fare politica, ma lasciatemi dire che, se fossi un politico, sarei molto fiero di essere accomunato a lui.
O ancora, infine, come gran tifoso della Samp, vera sua passione sportiva ed amore calcistico.

Caro Edoardo, tu ci hai dato molto di te ed hai lasciato molte cose qui, in questo nostro mondo, che continuano a vivere in tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerti.
Con te l’oblio avrà dura fatica e son certo che si arrenderà concedendoti una lieve eternità fatta di frammenti di ricordi e di sogni.

sabato 21 agosto 2010

Spam poetico: La strada che ti porta a me

Spam poetico di mezza estate e son sicuro che voi, miei ventiquattro lettori e mezzo che mi seguite e mi volete bene. verrete tutti in processione sulla strada che porta a me.
Nell'attesa di comunicarvi una grande sorpresa, buona lettura a tutti.


La strada che ti porta a me

Non è che la strada che ti porta a me
Sia erta e in salita con cocci di vetro
Che ancor ti ricordino il mal della vita.

Neanche tu devi affrontarla davvero
Come fanno i devoti che vanno alla Guardia
Con ceci cattivi che ti tormentano i piedi.

Neppure tu devi ancora pensare
Di strisciare in ginocchio come fa il penitente
Che offre il dolore a lusitana Madonna.

È invece percorso assai piano e gradito
Che il cuore solleva da ansie moleste
Issandoti infine al piacer della vita.

O tu che mi ami, non esitare un momento,
Affronta la via con animo lieto
E pur sempre pronto al riso e al gioco.

E quando la strada finita sarà
Un incanto profondo, un amore sincero
Infine tu aspetta da me e dal mio cuore.


giovedì 19 agosto 2010

It's easy to remember - John Coltrane

Grande del jazz, John Coltrane morto a quarantun'anni nel 1967.
Grande perchè seppe rivoluzionare il linguaggio del jazz fungendo da cerniera tra l'era del be-bop e quella del free jazz.
Ve lo propongo in un brano tratto dal magnifico album Ballads del '62.
Come dice il titolo, si tratta di ballate, quindi ritmi romantici, ma suonate magistralmente con fraseggi asciutti e mai melensi.
Il brano è stato postato su Youtube da oximetazolina e, se lo ascoltate, sarà veramente facile da ricordare.

martedì 17 agosto 2010

Bersani, batti un colpo

Estate di lotta, tremenda lotta, fra Fini e il cavalier Banana. Non si sa bene come andrà a finire questa storia nè tantomeno chi ne uscirà vincitore. Di sicuro le istituzioni della nostra Repubblica stanno ricevendo scossoni e picconate non da poco e sarà un miracolo se riusciranno a resistere ai vari tsunami scatenati dal Banana e dai suoi accoliti.
In tutto 'sto casino politico, emerge e spicca il silenzio assordante del PD. Nessuna dichiarazione men che dovuta, nessuna proposta politica originale e alternativa per superare questo momento di berlusconismo decadente.
Chissà, magari i dirigenti PD stanno tramando nell'ombra per un nuovo ordine politico e morale, ma a me piacciono di più le cose fatte alla luce del sole. E non si pretende un martellamento mediatico, basterebbe, che so, un'indicazione politica ogni tanto.
Per favore, Bersani, ogni tanto batti un colpo, altrimenti, ahimè, per battere il Banana sarà giocoforza votare per Fini e compagni... anzi, no... camerati!

lunedì 16 agosto 2010

La stagione del tuo amore - F. De Andrè

Vi propongo oggi una canzone d'amore di Faber. Amore che esistiìe sempre, anche quando i capelli diventano grigi e le forze iniziano a calare.
E' fra le prime canzoni scritte da De Andrè, e mi stupisce la grande maturità poetica che il cantautore genovese mostra.
Comunque eccovela in un video postato su Youtube da azpmo001.

mercoledì 11 agosto 2010

La città vecchia - F. De Andrè

Forse la Città vecchia che Faber canta in questa canzone non esiste più, scacciata da un progresso che sta rendendo turistico tutto il centro storico di Genova. Forse le prostitute e i vecchietti al bar non sono poi così romantici come li descrive il cantautore genovese.
Tuttavia la Città vecchia è canzone dalla profonda umanità che riesce a trasmettere grandi emozioni e soprattutto ad avere ironia e pietas umana, cosa rara per una canzonetta, ma Faber era grande proprio per questo.
Il video, notevole per la congruità delle immagini con il testo della canzone è stato postato da carlofedele.

lunedì 9 agosto 2010

Spam poetico: Notte maligna

Non so se vi capita mai un periodo d'insonnia o di incubi spaventosi al punto di aver paura della notte e di dormire. In questa poesia ho voluto descrivere siffatte sensazioni, prendendo spunto da ciò che la mia amica Maura mi ha raccontato.
Buona lettura, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi seguite e, soprattutto, sogni d'oro.



Notte maligna


Notte maligna, notte cattiva
Che a piene mani
Distribuisci l’inganno
E neghi il mio sonno
In ombre funeste,
Ridammi il sogno
Che tu hai mutato
In spaventosi incubi
Dove pace non c’è.

Che male t’ho fatto,
Che colpa io sconto
Che mi tormenti lasciandomi afflitto,
Ed il mio cuore arriva al mattino
Senza coraggio di vivere ancora?

Placa un momento
Questa dura tempesta,
Dammi, ti prego,
Un poco di requie,
Rendi il mio tempo
Dedicato al riposo
Oasi dolce di tranquillità.

Fa’ che io e te,
In novella amicizia,
Fumando insieme
Il calumet della pace
Infin riponiamo
Le asce di guerra.
Fa’ che io senta
La tua dolce magia
In un sogno sperato
Al di là della luna.


sabato 7 agosto 2010

Prima o poi io e te faremo l'amore - S. Bollani

Titolo ben augurante... Potete immaginare chiunque al posto di quel 'te'.
Buon ascolto.
Video postato da Collina24.