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martedì 29 giugno 2010

Spam poetico: La mia tristezza

Con un po' di ritardo, ecco un bello spam poetico fresco fresco per i miei ventiquattro lettori e mezzo che mi vogliono bene.
Leggetelo, o miei cari amici, e, se non siete troppo tristi, commentatelo. Forse strapperete un sorriso al vostro gufo saggio.


La mia tristezza

Non è troppo cupa né selvaggia né fiera
Questa tristezza che sempre mi prende
Quando la mia mente divaga infinita
Ed il pensiero a te io rivolgo.

Di certo il cuor mio in mille ambasce non è
Né sprofonda sperduto in abissi funesti
Allorquando il ricordo che io ho di te
Ritorna con forza ben nitido e chiaro.

No, la mia tristezza assomiglia piuttosto
A nebbia autunnale che lentamente discende,
Che tutto ricopre nel suo etereo manto
Facendo sparire ogni cosa che vive.

Ed in questo mondo irreale e fittizio
Malinconia mi prende con le sue dolci mani
Ed il rimpianto per ciò che è stato
Mi avviluppa del tutto come tela di ragno.

Rimpianto per te, per la nostra storia,
Per tutte le occasioni per un soffio perdute,
Per tutto quell’amore andato sprecato
E infine buttato come inutile cosa.

Si nutre di ciò la mia dolce tristezza
Fedele compagna del mio tempo futuro
Amica silenziosa ma sempre presente
Fino alle soglie della mia eternità.

venerdì 25 giugno 2010

La cricca che ci governa

-Credo che ormai non ci siano dubbi: chi attualmente ci governa fa parte di una cricca per affari più o meno loschi, più o meno trasparenti di cui il capo è il mitico cavalier Banana.
Se ne era già avuto sentore con l'affaire Bertolaso, con tutti quei soldi intascati a scapito della comunità per favorire e dare compensi ora ad uno ora all'altro potente di turno.
Poi c'era stato Scajola, unico costretto a dimettersi, con la sua casa pagata, a suo dire, da qualcuno senza neppure che lo stesso Scajola ne sapesse niente.
Infine, di questi ultimi giorni, il caso eclatante di un uomo sotto accusa, Aldo Brancher, che, per evitare di rispondere ad un suo processo, viene fatto ministro al fine di avvalersi di una legge voluta proprio dal Banana, fatta apposta per non rispondere al proprio giudice.
Altro che Casta, questi paiono dei predatori impegnati a occupare posti di potere non tanto con spirito di servizio per gestire al meglio la cosa pubblica, ma piuttosto per ottenere privilegi per sé e i famigli senza colpo ferire.
Quel che però stupisce di più e che anche lascia sconcertati è la quieta sopportazione di tutto ciò da parte degli Italiani. In altri paesi simili scandali avrebbero già provocato le dimissioni del governo non una volta, ma bensì due o tre. Qui in Italia tutto scorre pacificamente come se nulla fosse.
Possibile che gli Italiani si accontentino di essere governati da una banda di masnadieri?

lunedì 21 giugno 2010

Il Cremacacao

A volte si hanno delle felici intuizioni che però raramente si traducono in piacevoli realtà. Ed infatti, come si dice, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Non è questo il caso del Cremacacao, piccolo localino posto in via delle Grazie, proprio all’intersecazione con via S. Bernardo. Già rinomata pasticceria, da un po’ di tempo a questa parte, a mezzogiorno, nei giorni feriali, ha aperto un servizio ristoro nelle piccole stanzette attigue alla pasticceria.
Il vostro gufo saggio è andato, col suo gufo-scooter, a provare cosa di buono si cucina al Cremacacao ed ha trovato parecchie cose piacevoli.
Infatti il locale è piccolo, venti, venticinque coperti, ma simpaticamente arredato, con comode poltroncine e tavolini non grandi ma comunque funzionali alla bisogna. Direi che va bene per un corteggiamento al primo stadio o per una serena pausa lavoro.
Si può chiacchierare tranquillamente al Cremacacao, in un ambiente pulito e poco rumoroso, aiutati anche da un buon bicchiere di vino. L’ultima volta che c’è stato, il vostro gufo saggio ha gustato un Cabernet niente male, ma anche i bianchi si difendono egregiamente ed insomma, la cantina è degna di essere provata.
Il cibo poi, pur non avendo eccellenze particolari, è molto gradevole, con varie torte salate a seconda della stagione ed anche pasta gratinata e no degna di nota.
Dei dolci, poi, non fo’ menzione, che rappresentano il punto di forza dell’intera “baracca”.
Il tutto per un prezzo decisamente esiguo: per due persone il vostro gufo è riuscito a spendere al massimo ventidue euro, che è una cifra più che abbordabile.
E’ quindi, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi seguite, un ristorantino da provare avendo però la consapevolezza di andare non nel grande ristorante con chef portentosi e piatti da cinque stelle elaborati e di complicata fattura.
Come già detto, il Cremacacao è infatti stato pensato per tutta quella gente che ha bisogno di fare una felice pausa pranzo o che non ha voglia di divorare un classico menù con primo, secondo, ecc. ecc., preferendo mangiare un po’ meno, più semplice, ma con classe.

Il Cremacacao presenta un gradino alto per entrare che, insieme al bagno non a norma di disabile e alla piccolezza del locale, sconsiglia l’entrata agli amici in carrozzina.

Cremacacao – via delle Grazie 81r Genova – 010 2541556 – punto ristoro aperto a mezzogiorno da lunedì a venerdì.
Pasticceria aperta anche sabato e domenica mattina.

domenica 20 giugno 2010

Spam poetico: Lo so che hai ragione

Ecco, cari miei ventiquattro lettori e mezzo che mi volete bene, uno spam poetico dopo tanti giorni di digiuno da post.
E' una poesia volutamente ironica, ma be', non spetta a me commentarla. Invece, leggetela voi e, se volete, lasciate un commento: avrete comunque ragione.


Lo so che hai ragione

Lo so che hai ragione
E che cento e mille affanni
Invero t’impediscono
Di venire fin da me.

So bene che sei distante
Col corpo e con la mente
Distratta e affaccendata
In mille ed un pensiero.

Ma forse tu non sai
Quanto ti abbia attesa
Rubando tanti sogni
A tante notti insonni.

Per questi sogni infranti,
Per ciò che più ti è caro,
Fa’ che infin io possa
Abbracciarti un solo istante.

Sarà quel dolce abbraccio
Rimedio portentoso
A ridarmi la salute
In un nanosecondo.

Così la vita mia
Sarà un po’ più lieve
Ed anche il nostro amore
Alfin trionferà.

martedì 15 giugno 2010

La gallina - Peppino De Filippo

Vi propongo, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi seguite, questa piacevole filastrocca sulla gallina. L'autore è Peppino De Filippo, re della commedia napoletana, morto trent'anni fa, nel 1980.
La gallina era la sigla di chiusura del programma Buonasera con Peppino De Filippo, andato in onda nell'aprile del '79, una delle ultime apparizioni in pubblico di De Filippo, prima di ammalarsi definitivamente.
Buona gallinata a tutti e, cari amici, riflettete sulla triste sorte di questo povero animale.

domenica 6 giugno 2010

Spam poetico: Sussurrami un silenzio

Nuovo spam poetico lieve e leggero del vostro gufo saggio.
In silenzio, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi volete bene, gusterete questa poesiola del vostro amato gufo, perchè molte cose si nascondono nel silenzio. Molti segreti si celano in esso. Il difficile è proprio saper comprendere ed amare il silenzio.


Sussurrami un silenzio

Sussurrami un silenzio
D’amore e ironia
Raccolto per davvero
Sul fare della sera.

Leggero e tanto lieve,
Benigno e mai molesto,
Di quieti sogni di pace
Inver propiziatore.

Quel tuo dolce silenzio
Compagno per me sarà
Di notti fantasmagoriche
Che scacciano l’affanno.

Ben sazio e soddisfatto
Dal tuo impalpabil dono
Nelle braccia di Morfeo
Infine io cadrò.

giovedì 3 giugno 2010

Chopin Notturno in Mi Bemolle Op. 9 No 2 (Arthur Rubinstein)

Quest'anno, esattamente il primo marzo, ricorreva il bi-centenario della nascita di Frédéric Chopin, polacco, grande musicista e pianista, rivoluzionario nel modo appunto di suonare il piano.
Il vostro gufo saggio, in onore di questo grande compositore, morto a Parigi neppure quarantenne, propone ai suoi ventiquattro lettori e mezzo questo Notturno in Mi Bemolle Op. 9 No. 2.
Ve lo propongo nella versione di Arthur Rubinstein, anche lui polacco, considerato tra i più grandi interpreti di Chopin, se non addirittura il migliore.
Non so, non me ne intendo di musica classica, ma questa tocca proprio il cuore...


mercoledì 2 giugno 2010

2 Giugno - Festa della Repubblica - L'Italia vilipesa

Spendo questo post in onore della nostra Repubblica, così come la vollero i padri costituenti, dopo le cruente vicende della seconda guerra mondiale e della guerra partigiana che fu madre appunto della Repubblica Italiana.
Oggi ne ricorre il sessantaquattresimo anniversario e, lo dico con tristezza, fa male al cuore vederla rappresentata da una classe politica, ora al governo, che da una parte, con la Lega, ne vorrebbe di fatto la morte e lo smembramento in più stati autonomi, dall'altra, con il PDL, vede, nella Costituzione, solo dei freni e degli impedimenti a fare ciò che più aggrada al cavalier Banana.
A nessuno viene in mente che forse la Repubblica è casa di tutti e che come tale tutti gli italiani hanno il diritto di trovarsi a proprio agio all'interno delle solide mura delimitate appunto dalla Costituzione.
Così è se vi pare, ma il vostro gufo, nel giorno della di lei festa, vuole dedicare a questa Repubblica, tanto infangata, derisa e vilipesa, un pensiero con l'augurio che questo periodo passi e si possa tornare quanto prima ad essere orgogliosi di essere italiani.