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martedì 25 agosto 2009

Edoardo Guglielmino

Oggi il gufo saggio è triste. Dopo non breve malattia, stamane sul presto, si è spento Edoardo Guglielmino.
Era il padre letterario del vostro gufo, sempre pronto ad andare dovunque per presentare i libri del vostro gufo saggio, ed ogni volta erano parole nuove ed interessanti, mai banali.
Mi ha voluto bene, ne sono certo, ed anch'io a lui. Con l'esagerazione dovuta all'affetto mi considerava un vero Poeta, di quelli con la 'P' maiuscola. Ci vedevamo spesso alle presentazioni di libri suoi e di altri e starlo a sentire era sempre un piacere.
Altri faranno necrologi più forbiti ed importanti, altri ricorderanno il suo impegno politico e culturale di tanti e tanti anni.
A me basta ricordarlo per tutto l'affetto che in questi anni mi ha donato senza pretendere nulla in cambio.
Che tu possa riposare in pace, caro Edoardo, e, stanne pur certo, non ti dimenticherò.

lunedì 24 agosto 2009

Chiccata n. 34

Da molto tempo manca una sana chiccata a questo blog. Così, per cominciare bene la settimana, ve ne propongo una sui drogati. Attenti a non ridere troppo...

- Papà, papà, ma i drogati son fatti come noi? -
- No, figliolo, molto di più! -

sabato 22 agosto 2009

Richiesta d'aiuto

Cari amici,

volete aiutare il vostro gufo saggio?

L'A.S.p.Ha - Associazione Sportiva per Handicappati - è una Onlus che si occupa di effettuare gratuitamente delle sedute di ippoterapia a ragazzi con disabilità di ogni tipo ed io, il vostro gufo saggio, ne sono il presidente.
Per autofinanziarci abbiamo fatto fare delle 'magliette poetiche' che metteremo in vendita presso lo stand del Centro di iniziativa democratica di Sottoripa che gentilmente ci ospita, durante il periodo della Festa Democratica Nazionale, ex Festa dell'Unità, qui al Porto Antico di Genova.
Il ricavato della vendita delle magliette sarà devoluto all'A.S.p.Ha.
Servono con urgenza volontari che, sacrificando anche poche ore del loro tempo libero, stiano allo stand in modo da vendere appunto le magliette in questione.
Chi fosse interessato a fare questa esperienza può scrivere una mail a gufo.saggio@tiscali.it lasciando il proprio nome, telefono ed eventualmente orario di disponibilita e verrà contattato quanto prima o da me o dalla nostra segreteria.
Sappiate che non fate soltanto un piacere personale al vostro gufo saggio, ma date la possiblità di andare a cavallo anche a persone disabili che altrimenti non se lo potrrebbero permettere, migliorandosi sia fisicamente che psicologicamente.

Ringrazio tutti voi per l'attenzione e la disponibilità.

Il gufo saggio, al secolo Enrico Carrea

martedì 18 agosto 2009

Spam poetico: Stella di maggio - SMS per J.

Voglio proporre ai miei ventiquattro lettori e mezzo che mi leggono dimostrandomi in tal modo tutto il loro affetto, questo SMS poetico inviato a J.
Spero vi piaccia come son certo è piaciuto anche a lei.


Stella di maggio

Sei tu la mia stella di maggio
Che dà la vita e infonde coraggio
Insieme a te dolore non sento
E di amarti davver non mi pento.

domenica 16 agosto 2009

S'ì fosse foco

Vi propongo, o miei amati lettori, questa famosissima poesia di Cecco Angiolieri nella bella e relativamente poco conosciuta versione di Fabrizio De Andrè.
Al vostro gufo entrambe piacciono molto. La poesia perchè, scritta nel XIV secolo, rompe un poco quelle convenzioni religiose di quel secolo sbeffegiando un po' tutti, dio compreso. La musica perchè si rifà allo stile dei menestrelli di quel tempo.
Ma basta ciance. A voi il video.

venerdì 14 agosto 2009

Foto erotiche d'epoca


































Oggi il vostro gufo è in vena erotica. Ma non l'erotismo volgare di oggi che volge al porno più spinto. Invece, il gufo saggio vi propone queste foto trovate sul sito www.haisentito.it
Sono foto d'antan, penso anni '30 e per quei tempi rappresentavano il massimo del peccato. Ora che a tette e culi siamo fin troppo abituati, strappano un sorriso indulgente a chi le guarda.
Ma forse sono più erotiche queste vecchie foto di tanti siti porno che infestano la rete.

giovedì 13 agosto 2009

Il bieco illuminismo del TAR del Lazio

E' proprio vero che siamo in Italia. Dapprima la RU486 scatena le ire papaline quando invece in tutta Europa è normalmente venduta senza problemi dietro presentazione di ricetta medica.
Ora una sentenza a mio avviso di buon senso del TAR del Lazio, che esclude gli insegnanti di religione cattolica dagli scrutinii, viene tacciata di "bieco illuminismo" da parte di un vescovo sulla cui cultura ci sarebbe molto da dubitare.
Vorrei infatti sapere cosa significa "bieco illuminismo". Se con tale accusa si intende indicare la laicità dello stato italiano che viene ribadita da tale sentenza, allora anche il vostro gufo saggio è biecamente illuminista ed anzi, è ben orgoglioso di esserlo.
Quello che però disgusta di più è il prono allineamento di tutte le forze politiche alle posizioni deella Chiesa. Solo in Italia la politica è tanto prona al papa e ai suoi vescovi.
Altro che bieco illuminismo, qui stiamo tornando ad un clericarismo gretto, ottuso ed ignorante!

mercoledì 12 agosto 2009

Spam poetico: Soltanto il sole

Oggi vi vizio, o miei ventiquattro lettori e mezzo che mi leggete e mi volete bene.
Eccovi uno spam poetico fresco fresco di giornata. Leggetelo e chissà che non vi aiuti a sopportare meglio la calura.


Soltanto il sole

Soltanto il sole o una stella fatata
Sa quanto io ti abbia amata,
Quanto il mio cuore sia stato davvero
Tuo caldo amante leale e sincero.

Perciò ti prego o mia bella amata
Torna da me in una nube argentata,
Fa che di nuovo sentire io possa
Del tuo dolce affetto lieve una scossa.

Scossa che vuol dire vita divina
All'infinito alquanto vicina,
Che mi partecipa del tuo amore
E che fa cantare il mio povero cuore.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Oggi vi propongo un video con il testo di questa famosissima poesia di Cesare Pavese.
Diciamo che non è una poesia 'allegra', ma insomma mi piace e sono convinto che i miei ventiquattro lettori e mezzo la apprezzeranno molto.

mercoledì 5 agosto 2009

Spam poetico: Neppure un bacio

Ed alla fine, o miei ventiquattro lettori e mezzo, finalmente un bello spam poetico che da tempo ce n'era bisogno
Eccovi "Neppure un bacio", ultima creazione letteraria del vostro gufo saggio.


Neppure un bacio

Neppure un bacio tu vuoi da me
Sia pure assai lieve e casto e puro
Come goccia di rugiada che timida copre
Un filo d’erba sul far del mattino.

Davvero non pretendo amplessi smodati
Oppure carezze indiscrete o salaci
Che portino il corpo ed anche la mente
Ad eccitazioni per certo supreme.

Ma un timido bacio che vuol dir amicizia
Perché tu lo neghi a chi ti vuol bene?
Per qual motivo segreto e nascosto
Mi arrechi anche questa piccola pena?

Perciò ti prego, per quello che è stato,
Fammi felice anche con poco,
Donami un bacio che sconfigga l’oblio
E che porti al mio cuore umana bontà.

lunedì 3 agosto 2009

Se il destino è contro di me peggio per il destino

Riprendo il mio povero e dimenticato blog con una recensione di un libro il cui titolo è quello del post. Mi rendo conto che ormai la pazienza dei miei ventiquattro lettori e mezzo è agli sgoccioli, ma a mia discolpa devo dire che in luglio ero all'ester ed era complicato collegarsi ad internet.
Ed eccovi la recensione.

Merita rispetto Vincenzo Russo. Lo merita perché, come ci racconta in questa autobiografia dal titolo testardo, Se il destino è contro di me peggio per il destino (Mursia, 174 pagg., 12 Eu), pur avendo un handicap fisico dall'età di tre anni e provenendo da famiglia disagiata, riesce pian piano ad inserirsi nella società, a trovare un lavoro, a laurearsi ed insegnare all'interno dell'Opera Don Gnocchi.
Lo seguiamo appunto in una fugace visita al Gaslini nel '54, all'età di quattro anni, e poi quando viene inserito all'interno degli istituti creati da Don Gnocchi e ivi forzatamente quasi abbandonato dalla famiglia, costretta ad emigrare in Svizzera e a badare agli altri figli.
In questi istituti, dapprima chiusi e poi man mano più aperti alla società, Russo ci abiterà fino al '76 e si capisce come lui, che si definisce credente ma con dubbi, li veda di fatto come la sua vera famiglia che lo ha cresciuto e forgiato ed abbia per il fondatore, Don Carlo Gnocchi, una ammirazione quasi sconfinata.
Una vita certamente non facile, quella di Russo, e, per l'appunto, onore e rispetto a lui per quello che è riuscito a diventare partendo da una condizione non facile.
Tuttavia il libro non è esente da alcune pecche. Intano il rivolgersi al fratello morto come se gli stesse scrivendo delle lettere, se da un lato permette un tono confidenziale, dall'altro impedisce un identificarsi del lettore in ciò che scrive Russo.
Secondariamente appare francamente un po' agiografica la figura di Don Gnocchi, che peraltro l'autore non ha conosciuto di persona, e la vita in quegli istituti viene descritta usando spesso il filtro deformante dei ricordi della propria gioventù.
Forse il vero valore del libro risiede nella testimonianza personale di Russo di come fosse difficile, in quegli anni non lontani, vivere con un handicap e di come la società italiana mal - trattasse i disabili.