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mercoledì 16 luglio 2008

Lo confesso: ho paura

Ebbene sì, devo confessare ai miei ventiquattro lettori e mezzo che ho paura.
Ho paura di una giustizia lenta e imbavagliata, ho paura di un governo e di un premier che pensano di più a salvarsi il culo che ai problemi che noi, poveri cristi, ci troviamo ad affrontare quotidianamente.
Ho paura di una classe politica che, oltre ad essere in mala fede, si dimostra sempre più incapace ad affrontare le problematiche ormai internazionali che ci piovono addosso.
L'Italia non mi assomiglia più: non mi ci ritrovo in questo paese poco colto e volgare che straripa da ogni televisione.
Non voglio fare il Beppe Grillo che qualunquisticamente manda a quel paese tutti e tutto ed in qualche modo sono sicuro che ce la caveremo.
Ma lasciatemi dire, in un momento di sfogo, che l'Italia non è quella che sognavo quando ero giovane e che l'attuale arroganza del potere che mostra il nostro premier ed i suoi accoliti mi fa veramente paura.

1 commento:

  1. condivido, ma lasciami fare una considerazione. purtroppo l'arroganza del potere non è che lo specchio dell'arroganza del paese. facile dare la colpa alla classe politica, non possiamo nasconderci che questa rappresenta degnamente il paese... lo vedi in tutte le cose, dai furbi che evadono le tasse all'indifferenza verso i più deboli, dalla cialtroneria imperante al qualunquismo generalizzato, dall'arroganza dei più al decadimento culturale...

    lo vedi negli uffici, nelle università, nei centri commerciali, nella pubblica amministrazione. certo qualcuno si salva, ma la sua voce si perde nella tempesta...

    cosa vuoi aspettarti da una classe politica espressa da questo paese? ormai non è più una questione di destra e sinistra, certo possiamo e dobbiamo distinguere, ma il panorama è ovunque desolante...

    siamo ormai ad una fase di "decadenza e crollo dell'impero romano". un tempo le civiltà corrotte lentamente decadevano e nuove forze prendevano il loro posto, potevi chiamarli anche barbari, ma rappresentavano il nuovo. oggi abbiamo globalizzato il mondo e lo stiamo trascinando con noi...

    speriamo di condividere il tuo cauto barlume di speranza. riusciremo a rimboccarci le maniche?

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