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giovedì 31 gennaio 2008

Chiccata N. 2

Dialogo tra daini:
- Giochiamo a nascon-daino? -
- Ma dai... no! -

Potete anche non ridere, ehm ehm

mercoledì 30 gennaio 2008

Spam narrativo - Incontro fugace

Vi propongo, o miei ventiquattro lettori e mezzo, questo raccontino corto corto che ho scritto un po' di tempo fa.
Spero che il leggerlo vi porti piacere e spero anche di leggere qualche commento, positivo o negativo, questo non importa.
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Incontro fugace


M’è sempre piaciuta Spianata Castelletto per il panorama che da essa puoi vedere. Attraverso i tetti di ardesia grigiastra puoi pienamente capire il cuore di Genova antica. Avverti anche la forte presenza del mare e riesci a comprendere quanto intimamente connesso esso sia alla vita e all’anima di questa città.
Sul far della sera, un giorno lontano, portavo i miei occhi a riveder Genova. Era una sera di primavera, di cielo azzurro senza nuvole e il sole ad ovest, come palla di fuoco, ormai s’apprestava a lasciar questo cielo. Non v’era nessuno in Spianata Castelletto, così mi pareva, ma poi scorsi una figura di donna. Appoggiata alla balaustra, non si era accorta della mia presenza ed ancora osservava la città e il mare.
Piano dunque mi avvicinai e le dissi
- Genova le piace, signorina? –
Lei si turbò un poco, che non m’aveva udito arrivarle vicino.
- Sì, certo, rispose, anche se è la prima volta che la vedo.
Aveva i capelli neri e mossi, ma quel che colpiva nella sua figura erano gli occhi verdi e quasi stupiti dai quali prorompeva la sua gioventù.
- Ma come, diss’io, è sola soletta? –
- Sì certo, che il mio fidanzato ha avuto un contrattempo e non è potuto venire. –
Così mi spiegò che era di Milano e che a Genova era stata portata per vedere una mostra a Palazzo Ducale. Il suo fidanzato, che doveva venire con lei, all’ultimo istante aveva avuto un impegno, così almeno mi disse, ma lei non aveva rinunciato alla mostra che proprio quel dì chiudeva i battenti. Dopo la visita a palazzo Ducale aveva poi preso la funicolare per vedere dall’alto la città.
Così le mostrai il porto e l’acquario e i giardini pensili di palazzo Tursi, castello Mac Kenzie e poi di lontano la dolce silhouette del promontorio di Portofino
- Ora che ho fatto da cicerone, posso aver l’onore di offrirle un caffè? – le chiesi infine.
- Non si accettano caramelle dagli sconosciuti, rispose lei, ma lei è stato così gentile che non ho cuore a dirle di no.. –
- Non è una caramella, un caffè..e poi lei tanto bambina non è, almeno mi pare. –
Risero i suoi occhi .
- Ha ragione, poi disse, ho quasi ventisette anni .-
Ci incamminammo verso il bar più vicino.
- Mi accorgo che non mi son presentato, dissi io, mi chiamo Giovanni. –
- Piacere, io Elisabetta, ma amici e parenti mi chiamano Bettina. Mi chiami anche lei così. –
In quel caffè un po’ rumoroso, per quasi due ore restammo a parlare scoprendo a vicenda le cose più intime della nostra vita.
Bettina era dolce, di famiglia agiata. Universitaria e baby sitter a tempo perso, da molti anni era affettivamente legata a un bravo giovane ormai suo storico fidanzato ed amico e probabile futuro compagno di vita.
Scoprii dopo un po’, nell’intimità che s’era creata, che lui non era con lei non per qualche impegno dell’ultima ora, ma per un litigio scoppiato la sera precedente per motivi banali
-Uh ma è tardissimo.. – disse lei, - devo prendere il treno .-
-Aspetta, che t’accompagno –
Ci guardammo negli occhi e non nascondo che in quel momento ero proprio cotto di lei.
Fino a Principe non parlammo, poi prima che scendesse dalla mia auto, le presi le mani e le diedi due grossi baci sulle guance.
-E’ stato un piacere conoscerti, Bettina, le dissi a mo’ di commiato, ecco il mio numero di cellulare… telefona quando vuoi che mi fai sempre piacere –
-Non dubitare, sicuramente lo farò … Grazie ancora per il caffè e per la lezione d’arte .-

Non ho mai più rivisto la dolce Bettina dai neri capelli e dai begli occhi verdi. Forse ha fatto la pace col suo ragazzo o forse, chissà.
Ma Spianata Castelletto nei miei ricordi sarà sempre legata a un attimo di vero e dolce amore provato in quella sera ormai lontana nel tempo.

martedì 29 gennaio 2008

Post di transizione

Non è che dall'ultimo post sia successo qualcosa di particolarmente interessante che valga la pena di essere raccontato. A volte la vita scorre così, senza scosse o scivoloni nel noioso ma necessario tran tran quotidiano.
L'unica cosa degna forse di essere rimarcata è la mia lotta con il provider Aruba per registrare il nuovo sito del gufo saggio. Ma per ora vi tengo un po' sulla corda, non vi dico nient'altro, per creare un po' di suspence ed incuriosirvi di più.
Cari miei ventiquattro lettori e mezzo, aspettatevi a breve delle sorprese dal vostro gufo saggio.

domenica 27 gennaio 2008

Spam poetico - Attimi di gioventù

Come ormai è d'uso, vi propongo questo spam poetico. Devo dire che questa poesia non è venuta di getto. L'ho dovuta rivedere perchè proprio completamente non è che mi convincesse. Ed anche ora c'è qualcosa che non mi convince.
In ogni caso, eccovela a voi. Buona lettura e, se non vi piace, non siate troppo cattivi con chi ve l'ha propinata.
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Attimi di gioventù

In qualche recesso remoto del cuore
O in un antro nascosto della memoria
Troverò infine, a lungo cercando,
Attimi sperduti della mia gioventù.

Attimi lieti oppur anche tristi,
Scherzi felici o sbronze di vino,
Amori persi e poi ritrovati,
Sere di maggio che ti fanno felice
Solo al pensiero di essere vivo.

Gioventù ch’è passata come lampo giocondo
Mi ha reso attonito ed anche stranito
Lasciandomi addosso in modo perpetuo
Frammenti di vita leggeri e gioiosi
Che ridanno il sorriso e il vigor della vita
Anche a un animo oppresso e infelice.

Attimi di gioventù che mai abbandono,
Che sono il sale di questa mia vita
E che mi fan goder di un mattino
Sgombro di nubi e col sole che ad est
Fa capolino sulle onde del mare.

Gocce dolci che ricordano il miele
E che sempre m’accompagneranno
Nel cammino di questa esistenza
Dandomi la forza di sopportare
L’eterna negazione in cui si spegne la vita.

sabato 26 gennaio 2008

La libreria del Porto Antico



Voglio fare oggi un po' di pubblicità alla libreria del Porto Antico che si trova proprio davanti al bigo di Piano e della quale vedete l'ingresso nella foto a lato.
E' una bella libreria, senza alcuna barriera architettonica e con un ampio settore dedicato ai bambini. Ma sopattutto ha l'ambizione di portare un po' di cultura a Genova. Presentazioni di libri e dibattiti si susseguono a ritmo incalzante e spesso il pubblico ivi accorso discute a lungo con piacere e passione.
Il colto anfitrione che in generale introduce tali incontri è l'amico Andrea Guglielmino, noto a noi anche come raffinato libraio.
Andate alla libreria del Porto Antico, o miei ventiquattro lettori e mezzo. Troverete i libri, ma anche tanta simpatia, gentilezza e professionalità.

giovedì 24 gennaio 2008

Le chiccate

Per alleggerire un po' il clima, per ridere un po', vi propongo quello che la mia amica Patrizia C. definirebbe una "chiccata" ovvero una freddura, un gioco di parole.
Chi mi conosce sa quanto mi piacciano i giochi di parole, tant'è vero che Patrizia, che, come tutti i miei amici del luogo dove dall'infanzia passo i miei mesi estivi, mi chiama Chicco, a queste mie battutacce ha dato per l'appunto quel nomignolo.
Godetevi dunque questa chiccata che vi dedico con la speranza di strapparvi un mezzo sorriso.
Uno zero dice ad un otto: “Ma togliti quella cintura che fai ridere!”

mercoledì 23 gennaio 2008

Il cortese del Bergaglio

Oggi si è andati per vino. Vino bianco, cortese di Gavi della cantina Bergaglio a Rovereto, appunto vicino a Gavi.
E' buono il vino del Bergaglio, soprattutto il Minaia che ha preso anche diversi premi internazionali. Secondo me, per rapporto qualità/prezzo è il migliore della zona.
La giornata era veramente bella che sembrava primavera e non c'era manco una nuvola nel cielo. Eppoi è sempre bello andare per vino. E' un piacere berlo, ma è piacevole andarlo a scovare in mezzo ai vigneti, dai bravi vignaioli che lo fanno ancora a regola d'arte come si deve.
Quando stapperò la prima bottiglia di Minaia, opportunamente raffreddata in frigo, penserò a voi, miei ventiquattro lettori e mezzo che mi sopportate stoicamente, e brinderò alla vostra salute.

lunedì 21 gennaio 2008

Spam Poetico - A Francesca

Non potete certamente dire che il blog del Gufo Saggio sia statico. Gli aggiornamenti sono continui e, insomma, spesso e volentieri c'è qualcosa di nuovo da leggere.
Quest'oggi propongo ai miei ventiquattro lettori e mezzo una poesia dedicata alla mia amica Francesca, che, per prima, ha raccolto le mie prime rime del libro "Ottanta poesie al telefonino" nell'ormai lontano 2001.
Buona lettura e speriamo che la poesia sia di vostro gradimento.
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A Francesca

Quanti anni sono che ci conosciamo
Neppur li ricordo, neppure li conto
Ma la tua presenza mi è stata vicina
Sempre aiutandomi a vedere fluire
Il tempo e la vita come placido fiume.

Francesca, mia prima musa,
Amica da sempre di mai finiti discorsi
E di piccoli istanti di vita serena
Che donano al cuore sollievo e pace,
Mi meraviglia in stupenda maniera
La tua costanza nel volermi bene.
Non acqua in tempeste fredde e cattive,
Non sole che arido asciuga la terra
E neppur cattiverie di malvagia natura
Mai ti han distolta dall’essermi amica.

Sempre ci sei e piacevolmente m’insegue
Il tuo sorriso e la tua minuta figura.
Ed il tuo viso contornato di oro
Per me rappresenta un sogno di fedeltà
Che arriva alle prime luci dell’alba
A scongiurare irrequietezza molesta
Per il giorno bambino che cresce e matura
Nelle ore che annunciano l’aurora imminente.

Francesca, sinceramente non so
Se queste parole che chiamo poesia
Ti daranno l’esatta e precisa misura
Dell’affetto che io provo per te.
Accettale come si accetta un ricordo
Sbiadito dal tempo ma dolce e sereno
E siano per te momento di pace
Negli attimi oscuri ed anche ben tristi
Che inevitabilmente ci riserva la vita.

domenica 20 gennaio 2008

Sofia è andata a Roma

Pensavo che la piccola Sofia e mamma Irina mi tenessero compagnia per tre o quattro mesi. Così invece non è stato. Ieri pomeriggio sono partite per Roma sull'auto del padre di Sofia arrivando nella capitale intorno alle ventuno.
Per loro meglio così. Meglio per la bimba che ha un padre vero, meglio anche per Irina che ha forse ritrovato un compagno per la vita. D'altra parte la sistemazione in casa mia era veramente precaria ed insomma... siamo tutti contenti.
Però... però, nonostante tutto l'imbarazzo ed il disordine che una bambina appena nata porta, sento già che Sofia, ed anche Irina ovviamente, un po' mi mancherà.
Ora casa mia è senz'altro più in ordine, ma anche più vuota, ed è un vuoto difficile da colmare.

giovedì 17 gennaio 2008

Lontano Lontano

Oggi vi propongo una canzone di Luigi Tenco, Lontano lontano, che a me piace moltissimo.
Ve la propongo in un video d'annata, con l'autore che si vede benissimo che canta in play back, ma è lo stesso, il valore di questo clip non ne viene minimamente scalfito.
E' una canzone d'amore che parla di tempo, di spazio e di ricordi. Di come questi ultimi riemergano improvvisamente quando meno te lo aspetti annullando appunto, sia pure idealmente e per un breve momento, le lontananze imposte dalle categorie del tempo e dello spazio.
Cliccando sul titolo del post vi vedete il video. Se volete, lasciate un commento.

mercoledì 16 gennaio 2008

Sondaggio 2

Ringrazio gli amici Ste e Krug, al secolo Stefano e Maurizio, per l'interessante e divertente disputa sul tema libro di poesie sì, libro di poesie no nel post precedente intitolato "Sondaggio".
In ogni caso, al momento, il dilemma non si pone. Anche se fossero tutti positivi, otto pareri sono decisamente troppo pochi per imbarcarsi in un progetto editoriale per mettere su carta le poesie inedite del Gufo Saggio.
Sto invece pensando a delle forme alternative di diffusione delle mie poesie. Si potrebbe fare un cd con musica e immagini accanto alle poesie oppure, come ha fatto l'amico Giorgio, prevedere un file pdf da scaricare da un sito, visto che sicuramente non è che divento ricco con le percentuali di vendita di un eventuale libro e che, tutto sommato, mi piacerebbe solamente che le mie poesie fossero maggiormente conosciute.
Caro Ste, caro Krug, cari amici tutti quanti, datemi delle idee originali: tutte saranno ben accette.

martedì 15 gennaio 2008

Papato e laicità

Dal blog dell'amico Gianfranco Uber, il link del quale lo trovate nella home page di questo blog, vi propongo questa graffiante vignetta nella quale il papato viene disegnato come un ragno che al centro della sua tela tiene avvinghiata l'Italia.
Il blog del Gufo Saggio non è un blog di politica, ma certi valori di libertà e laicità, che sembravano acquisiti una volta per tutte e che invece paiono messi in discussione da personaggi sedicenti teo-dem o teo-con, vanno sempre tenuti alti e difesi contro ogni attacco oscurantistico e reazionario.
Peraltro è una verità storica ormai assodata che la presenza dello Stato della Chiesa ha impedito per molto tempo la creazione di uno Stato nazionale in Italia. L'istituzione Chiesa, secondo me, ha inoltre svolto un ruolo attivo di cambiamento solo nei primi tre-quattrocento anni della sua vita, dopo è stata sempre elemento di conservazione e di freno al progresso.
Attualmente sembra che sia reato di lesa maestà criticare il papa tedesco e le sue idee decisamente conservatrici, per usare un benevolo eufemismo.
E allora il Gufo Saggio dice:
Bravo Gian. Fotografi molto bene la situazione dei rapporti fra Stato e Chiesa in Italia ai giorni nostri!

lunedì 14 gennaio 2008

La foto del Gufo Saggio



Per Natale, la mia amica Iolanda, Jo per gli amici, mi ha regalato una bellissima statuina rappresentante un gufo che, come potete vedere nella foto accanto, sta scrivendo con la penna d'oca.
Trovo questo regalo azzeccatissimo e, in qualità di Gufo Saggio, in quella statuina mi ci identifico totalmente. Ho altri soprammobili rappresentanti gufi di vario genere e aspetti. Uno viene dal Pakistan e un alto dalla Cina, acquistato non senza difficoltà dalla mia amica Claudia durante il suo recente viaggio in quel paese.
Ma sono tutti "semplici" gufi, questo invece è proprio un Gufo Saggio e pertanto lo eleggo a simbolo del mio blog.
Un grazie a Jo per questo Gufo Saggio che ormai da più di due settimane, mi fissa dolce e pensoso dal tavolo della mia scrivania mente io pestello sulla tastiera del pc i post del blog del Gufo Saggio.

sabato 12 gennaio 2008

Acqua di fonte

Mentre il sondaggio langue ed in attesa dei votri pareri, vi regalo questa poesia fresca fresca scritta mentre Sofia si riposa fra un pianto e l'altro.
Buona lettura e, come al solito, un bacio alle ragazze.

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Acqua di fonte

Acqua di fonte
Che sgorghi allegra
E corri su pietre
Levigate dal tempo
Per certo tu
Non conosci il ricordo
E nulla frena
La tua vita gioiosa.


Fresca zampilli
In riflessi di luce
Che fan ricordare
Gli arcobaleni
Dopo un dì di tempesta.
Come essi sono
Messaggeri di pace
Tu invero annunci
Vita novella
E in te si racchiude
Sommo mistero
Di tutta l'esistenza
Su questo pianeta.


Acqua di fonte,
Tu sei come un bimbo
Che senza pensieri
Gioca felice
Con la sabbia del mare:
Non si pone domande,
Non chiede perchè
Ma pur vive l'attimo
Per il piacer della vita.

venerdì 11 gennaio 2008

Sondaggio

Qui accanto vedete un sondaggio. Non si tratta di misurare la simpatia o la popolarità di questo o quel politico o di questo o quel personaggio televisivo.
Il gufo saggio, ossia il sottoscritto, vi chiede se vi piacerebbe vedere riunite in un volume tutte le poesie dello spam poetico ed altre precedenti inedite.
Qualora il sondaggio avesse esito positivo, prenderò in considerazione l'idea di stampare un libro e, sempre sul blog, vi farò sapere come, quando e a che prezzo sarà possibile averlo.
Votate quindi, o amici e compagni, e fatemi sapere il vostro parere.

mercoledì 9 gennaio 2008

Di nuovo Michelle

Forse ricorderete che in un post di quindici giorni fa lamentavo il fatto che da tempo Michelle Hunziker era scomparsa dagli schermi televisivi.
Ebbene, come a voler esaudire il mio desiderio di rivederla al più presto sul piccolo schermo, ecco che lunedì scorso, su striscia la notizia, forse la trasmissione che l'ha resa più celebre, chi ti vedo? ma sì, proprio lei, la bionda Michelle in veste di conduttrice del programma.
Saluto con piacere il suo ritorno sul piccolo schermo ripromettendomi di sintonizzarmi più spesso sul suo programma.
All'amico Filippo, che forse a ragione mi rimprovera un eccesso di credulità nel crederla sincera quando ride e scherza in tv, rispondo ammettendo appunto questa mia ingenuità, ma anche con la consapevolezza che nel mondo dello spettacolo è molto difficile distinguere il vero dal falso. Lasciami pertanto, caro Filippo, l'innocua illusione di credere che i frizzi, i lazzi e le risate di Michelle siano reali e sentiti e non soltanto previsti da copione... in fondo si vive molto di illusioni

lunedì 7 gennaio 2008

Io che amo solo te

Sergio Endrigo, scomparso di recente, è stato un bravissimo cantautore della scuola di Paoli e di Tenco. Il fatto di essere triestino, ossia di una città un po' appartata rispetto all'Italia, ha nuociuto alla sua fama come anche i suoi testi, raffinati e colti ma sempre un po' melanconici e tristi.
Girando per You Tube ho trovato questo video e così vi propongo questa sua bellissima canzone d'amore nella magistrale interpetazione di Fiorella Mannoia che la canta in versione crooner a più di quarant'anni dalla pubblicazione avvenuta nel 1962.
N.B. Per gustare il video è sufficiente cliccare sul titolo del post.

domenica 6 gennaio 2008

Il regalo della Befana

Oggi è il giorno della Befana. Come si sa, questa vecchina, che viaggia su una scopa volante, porta dolciumi ai bimbi buoni e
carbone a quelli cattivi.
Quando ero bimbo io, ossia un po' di tempo fa, usava il carbone dolce, che era un dolciume che all'aspetto assomigliava ad un pezzo di antracite, ma che se lo rosicchiavi, sapeva di zucchero, ed era piacevole stare allo scherzo dei miei genitori che, fingendo una severità non provata, mi facevano trovare questo falso carbone vicino all stufa.
La figura della Befana è la trasposizione pagana dell'Epifania, ossia del momento in cui i tre re magi adorano il bambin Gesù portandogli oro, incenso e mirra.
Figura bella, quella della Befana, perchè amica dei bambini e decisamente meno pretenziosa dei re magi.
Da tempo non sono un bambino ma quest'anno la Befana ha portato un dono anche a me.
Ed infatti da oggi sono venute a vivere in casa mia mamma Irina e la piccolissima Sofia di tre giorni. Mi terranno compagnia per tre-quattro mesi.
Come il carbone dolce, anche questo è un regalo che può sembrare una punizione, ma in realtà, se ben gustato, sa di zucchero. Ed infatti quante le storie di bambini pestiferi che col loro pianto non lasciano dormire neanche un minuto chi sta loro vicino, ma anche quanta dolcezza nel vedere una mamma che allatta la propria bimbina e quanta tenerezza in un bimbo appena nato e nel vederlo crescere giorno dopo giorno.
Sono sicuro che il regalo di quest'anno della Befana, sotto la scorza dura delle difficoltà quotidiane, è più dolce del miele.

venerdì 4 gennaio 2008

A Sofia

Poteva mancare in questo blog che si occupa molto di poesia un componimento dedicato alla bimba Sofia nata ieri come già scritto nel post precedente? Poteva il gufo saggio esimersi dallo scrivere dei versi dedicati a questa bimba nata nel giorno forse più freddo di tutto l'inverno?
Io penso proprio di no. Così, eccovi cosa ha scritto il gufo saggio.
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A Sofia dedicata alla bimba Sofia nata il 3 gennaio 2008

Allegria mi ha preso
Con dolce sorriso
Quando t’ho vista,
Dormiente e sognante,
Assaporare i primi attimi
Della tua vita.

Pensieri cattivi
E tristezze moleste
In tua presenza
Son fuggiti da me
E gioia m’ha preso
Con le sue dolci lusinghe
Invadendomi il cuore
Con zucchero e miele.

A te lunga vita
Io auguro ancora,
Fatta di giorni
Sereni e felici.
Ed anche il dolore
Che inevitabile arriva
A ricordarci che siamo mortali
Per te sia maestro
Scontroso ma giusto
Ed usi con te
Umana pietà.

Così brindo a te,
Sofia nuova vita
Miracolo d’amore
Che il buio sconfiggi,
Eterno mistero
Che beffi la morte
E ci fai sognare
L’eternità.

giovedì 3 gennaio 2008

Benvenuta Sofia

Alle 6.25 di stamane è nata una bella bimba di nome Sofia.
Mamna Irina è felice e guarda con un sorriso tenero ed appagato la figlia che dorme pacificamente nella sua culla all'ospedale Gaslini qui a Genova.
In quel sorriso di una mamma ancora stravolta dalle fatiche del travaglio e del parto, ho trovato tutto il significato profondo della parola "maternità". Quel sorriso esprimeva profondo amore ed affetto per quell'esserino dormiente che poche ore prima era ancora nel ventre materno.
A mamma Irina i miei complimenti più veri e sinceri ed una dolce carezza che serva di buon auspicio per allevare bene la bimba.
Alla piccola Sofia un benvenuto grande come il mare e l'augurio di una buona vita, di avere gioie ed anche tristezze, ma di affrontare il futuro sempre con gran serenità.

mercoledì 2 gennaio 2008

La regina di cuori

Primo post dell'anno e, in anteprima, vi ammannisco questa favoletta che spero vi piacerà. Diciamo che, tanto per cambiare, cominciamo il 2008 con uno spam narrativo invece che poetico.
Buona lettura, dunque. E, se vi va, lasciate qualche commento.
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La regina di cuori

Sofia aveva un sogno: diventare una regina. Non voleva essere una soubrettina della televisione oppure una protagonista di qualche reality show dei tanti che ce no sono.
No, Sofia, a diciott’anni appena compiuti, aveva solo un desiderio ben ficcato nella testa: essere la moglie di un membro di una famiglia aristocratica e, col tempo, diventare per l’appunto regina.
Le piaceva leggere le storie delle dinastie che un tempo avevano regnato in Europa: i Windsor, i Tudor, i Borboni, gli Asburgo e tanti altri e soprattutto era solita fantasticare sul lusso nel quale dette famiglie avevano vissuto.
Senz’altro, pensava spesso la ragazza, se fosse diventata regina, avrebbe dato una festa danzante ogni settimana, ed avrebbe avuto un nutrito stuolo di damigelle e paggi da fare invidia alla regina d’Inghilterra. Già Sofia si immaginava contornata da mille dame pronte a soddisfare ogni suo minimo capriccio e guai a loro se non l’avessero servita con la sollecitudine più pronta.
Questo era il sogno, la realtà era invece ben diversa. Già, perché di re da sposare in giro non ce ne sono più molti. Eppoi… chi avrebbe sposato una ragazza di umili origini come Sofia? Altro che Cenerentola! Qui non c’erano fate, matrigne o sorelle cattive. La dura realtà che ogni giorno Sofia viveva era fatta di una famiglia normalissima con un padre gran lavoratore, impiegato bancario, una madre casalinga ed altri due fratelli più piccoli certamente non bisbetici come le sorelle di Cenerentola. In effetti la ragazza era benvoluta da tutti anche per quell’aria da sognatrice che aveva sempre, e non avebbbe avuto di che lamentarsi ma… ma, per essere felice, le mancava una corona sul capo.
C’è da dire che la giovane era anche cocciuta e determinata, così, appena raggiunta la maggior età, si mise subito all’opera per realizzare il suo sogno. Passava ore ed ore attaccata al cmputer sempre collegata ad internet sui siti specializzati in araldica e dinastie coronate per trovare il re che faceva per lei ma il risultato era sempre assai modesto. Quando andava bene, trovava da sposare soltanto qualche principe di sperdute e primitive tribù africane: certamente non era quello il re che lei cercava.
Ma un giorno l’imbroccò. Quando ormai aveva perso ogni speranza di poter realizzare il proprio sogno, la magia di internet le vene incontro e finalmente trovò il sito che faceva per lei.
All’ultimo posto di una lunghissima lista di ricerca che avrebbe scoraggiato chiunque ma non lei, v’era un sito con indirizzo elettronico incluso che prometteva di conoscere tutte le teste coronate del pianeta.
Immediatamente Sofia mandò una mail a quell’indirizzo attendendo trepidante una risposta. Che non si fece attendere. Infatti solo pochi minuti dopo si materializzava sul video del computer la risposta della responsbile del sito.
La Maga del Gufo Re, così si chiamava essa, scriveva di essere per certo in grado di aiutarla, ma che doveva incontrarla di persona essendo la cosa chiesta dalla ragazza di non facile soluzione.
Inutile dire che il luogo dove risiedeva la Maga del Gufo Re era dall’altra parte del mondo, ma la cosa non spaventò Sofia che senza indugio preparò lo zaino, salutò una esterrefatta famiglia e si mise in viaggio.
Cammina cammina, come si dice nelle vere fiabe e come era forse più vero un tempo quando ci si spostava a piedi o a cavallo piuttosto che in treno o in aereo, e superati tugli gli ostacoli del caso tra cui molte coincidenze sbagliate e qualche sciopero nel settore dei trasporti di diverse nazioni, la giovane arrivò dalla Maga del Gufo Re.
Oddio, l’aspetto della maga questa vecchietta non l’aveva proprio. Assomigliava invece ad una nonnina, coi capelli candidi raccolti a crocchia sulla nuca e con quella figura linda e minuta dalla quale promanava profumo di bontà.
La Maga rifocillò con un buon pezzo di torta la povera Sofia che fra un boccone e l’altro di quello splendido dolce al cioccolato raccontò la sua aspirazione a diventare regina e la voglia di evadere dal tipo di vita che faceva ogni giorno.
Finito che ebbe di raccontare tutte le sue cose, Sofia si tacitò aspettando il responso di quella vecchia sulla quale nutriva molti dubbi ma che rappresentava per lei l’ultima speranza di diventare regina.
La Maga in silenzio la guardò attentamente negli occhi. Vide una ragazza di carattere socievole, un po’ persa dietro a futili ed ingenue velleità, fondamentalmente buona ed attaccata alla propria famiglia anche se desiderosa, come lo sono del resto tutti i giovani, di sogni di gloria e di riscatto. Poi disse:
- Ragazza mia, di Re e principi liberi come li vuoi tu a tutt’oggi non ce n’è, ormai sono tutti presidenti di repubbliche anche se non so quanto democraticamente eletti. Se però vuoi proprio diventare regina, ti posso proporre i quattro re dei semi delle carte che potrebbero fare al caso tuo, ma dovrai sceglierne uno e poi seguire per filo e per segno tutto quello che ti dirò di fare. Se lo farai, diventerai una vera regina. –
Poffarbacco… un re di cartone? Non era ciò che Sofia si aspettava, tuttavia
- Va bene, Grande Maga, acconsenti a malincuore la giovane, ma quale devo scegliere? –
- Se scegli il re di picche avrai ai tuoi ordini tutte le armi del mondo ma dovrai uccidere chi lui vorrà. Il re di fiori ti porterà mazzi di rose con le quali dovrai pungere chi lui ti indicherà, quello di denari ti porterà tanti soldi da comprare ogni cosa, ma ti chiederà di vendergli l’anima. Il re di cuori invece sarà un mistero, potrà darti tutto o nulla, ma non ti chiederà niente in cambio. Scegline uno con attenzione. –
Di uccidere o pungere qualcuno così, per diletto, a Sofia proprio non andava. Tantomeno le piaceva vendersi l’anima per essere ricca. Ahimè, rimaneva solo il mistero del re di cuori.
- Grande Maga, disse, ho deciso. Scelgo il re di cuori. –
- Saggia scelta, ragazza mia, saggia scelta. Ora dormi che domani ti dirò cosa devi fare per diventare vera regina.
La notte passò tranquilla e il giorno dopo Sofia attese gli ordini della Maga.
- L’unico ordine che ti do, disse la vecchina, è di tornare a casa. Quando arriverai mi spedirai una bella mail e sono certa che sarai già regina. –
Sotto gli occhi benevoli della Maga del Gufo Re, Sofia, per la verità alquanto sconcertata e delusa, prese la via del ritorno.
Questa volta però il viaggio, che all’andata era stato lungo e tormentato, fu piacevole e privo di difficoltà. Scioperi non ve n’erano e tutte le coincidenze erano perfette tanto che la ragazza si meravigliò della velocità con la quale si stava avvicinando al suo luogo natio.
A dir la verità non erano solo la mancanza di scioperi e le coincidenze esatte a rendere divertente il ritorno. In realtà la giovane non era sola come all’andata ma, fatti pochi chilometri dalla casa della Maga, aveva incontrato Marco, ragazzo di qualche anno più anziano di lei. Anche lui, dopo un viaggio giramondo in molti paesi, stava tornando a casa che, guarda caso, si trovava in una città vicino a quella dove abitava la famiglia della ragazza ed era stata cosa normale fare il viaggio insieme. Eppoi Marco era simpatico, forse un po’ fanfarone ma di animo buono, giocoso, e sempre allegro.
Insomma, Sofia si era innamorata di Marco e Marco di lei e voi capite bene che in compagnia della persona amata il tempo passa veloce ed anche le piccole contrarietà diventano un gioco, un pretesto per ridere e scherzare.
A farla breve, Sofia tornò a casa che, nonostante non fosse regina, sprizzava gioia da tutti i pori ed i suoi occhi emanavano una luce particolare, quella luce propria di tutti gli innamorati del mondo.
Si può dire che Sofia era felice anche se mancava la corona di regina, ma era propri così? In fondo Marco l’amava tanto ma tanto da farla sentire proprio una regina, la regina del suo cuore.
E la ragazza ebbe modo di riflettere sulla sua situazione quando, davanti al computer, si accinse a scrivere la mail alla Maga.
Comprese allora ciò che le era rimasto oscuro allorchè la Maga aveva affermato essere il re di cuori un mistero che poteva dare tutto o niente senza pretendere nulla in cambio. Perché l’amore consiste proprio nel dare quel che si ha senza condizioni e lei l’amore ed il suo re di cuori l’aveva trovato proprio in Marco che la onorava più di mille conti o duchi o marchesi.
Capì ancora, Sofia, che si può essere regine anche senza paggi, senza palazzi, senza feste danzanti. Perché ogni uomo è re ed ogni donna regina di cuori quando incontrano il loro grande e vero amore.