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giovedì 11 dicembre 2008

Chiccata n. 24

Velocissima chiccata serotina per rinfrancare l'animo.

- Cosa fa un chicco di caffè sotto la doccia? -
- ?!? -
- Si lavazza!! -

Si prega ridere con convinzione

mercoledì 10 dicembre 2008

La tragica politica ambientale del governo

Mentre tutto il mondo occidentale, Stati Uniti compresi, sta convertendosi all'utilizzo e allo sviluppo di fonti di energia rinnovabili e compatibili ambientalmente, il nostro governo pervicacemente e tenacemente persegue invece obbiettivi che con l'ambiente nulla hanno a che fare.
Da una parte Scajola spinge per una sciagurata scelta verso il nucleare, dall'altra tutto il governo è impegnato in una dura lotta con quasi tutta l'Europa per riaffermare il buon diritto ad inquinare senza colpo ferire.
Vien da domandarsi che cosa faccia l'egregia signora Prestigiacomo, ministra dell'ambiente: chissà, forse serve solo come velina a rallegrare gli occhi dell'esimio cavaliere.
A parte le facili ironie, al gufo saggio queste scelte politiche appaiono tragiche, miopi e senza senso.
Se infatti vogliamo uscire da questa crisi, dobbiamo investire nell'ambiente come del resto ha già bene in mente anche Obama, che sarà anche di sinistra ma di certo non è un pericoloso sovversivo comunista. Chi non investirà nell'ambiente è destinato a rimanere indietro e ad avere industrie obsolete presto raggiunte e superate da quelle del cosiddetto terzo mondo.
Ma il nostro governo è sordo a queste lampanti constatazioni e sta allegramente portando l'Italia verso il declino economico.
Potrei dire: chi se ne frega, se ne accorgeranno gli italiani che hanno in massa votato per l'esimio. Ma, nel bene e nel male, sono italiano anch'io e, credetemi, fa male al cuore vedere che una banda di scellerati e miopi presuntuosi che vedono solo il proprio personale tornaconto sta portando il nostro paese allo sfacelo.

domenica 30 novembre 2008

Spam poetico: Che cazzo fai

Alla fine, dopo tanto tempo, è arrivato un bello spam poetico per allietare i miei ventiquattro lettori e mezzo.
E allora, leggetevi questo componimento dal titolo decisamente poco poetico anche se ironico, e sappiatemi dire se vi è piaciuto o meno.
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Che cazzo fai

Che cazzo fai io non lo so
Che brighi irrequieta senza mai avere pace
E mi fai dei ritardi agli appuntamenti
Che dire spaziali è un dolce eufemismo.

Che cazzo fai che hai sempre un malanno
Che t'impedisce di far sesso con me
E te ne stai rannicchiata nel letto
Pensando a chi, pensando a cosa.

Io lo vorrei proprio capire
Cosa ti frulla nella tua testa,
Qual sortilegio o cattiva magia
Ti allontana da me e dal mio cuore.

E invece resto come un allocco
Desideroso e spasimante di te
Ed una domanda nel cervello si fissa:
Che cazzo fai di me e del mio amore.

lunedì 24 novembre 2008

Chiccata n. 23

Non è proprio una chiccata questa, ma mi  piace troppo...

In un piccolo paese un ragazzo va a confessarsi dal parroco accompagnato da un amico:
- Padre, devo confessare che ho una relazione con un uomo. - 
- Questo è peccato, figliolo. -
- Lo so padre, ma è più forte di me. - 
- E chi è quest'altro uomo? - 
- Non posso dirglielo, padre. -
- Devi dirmelo se vuoi che ti assolva. -
- Non posso... - 
- Scommetto che è il figlio del farmacista. -
- No, padre. -
- Ho capito, è il garzone del panettiere. - 
- No, padre. -
- E' il fratello del vigile urbano? -
- No, padre. -
- Visto che non mi dici chi e', non posso assolverti. - 
- Pazienza, padre. -

Finita la confessione l'amico gli chiede: 
- Allora, ti ha assolto? -
- No. Ma mi ha dato un sacco di dritte... -

domenica 23 novembre 2008

Sirena - il nuovo romanzo di Giusy Randazzo

Quest'oggi il gufo saggio propone ai suoi ventiquattro lettori e mezzo un libro. Si tratta di "Sirena" della mitica Giusy Randazzo che già vi ho presentato nei miei post riguardanti i philo-cafè.
E vi devo proprio confessare che all'inizio della lettura ero un po' perplesso. Il gufo saggio non è infatti molto interessato alla psicanalisi ed invece i protagonisti del romanzo sono proprio uno psicanalista un po' in crisi con se stesso e la sua professione ed una paziente molto intelligente ma con dei grossi problemi psicologici che qui non vi svelo per non togliervi il gusto della lettura. Perchè il libro è strutturato come un thriller anche se il morto non c'è. Anzi, a dire il vero il morto c'è,  ed è l'amore che entrambi i protagonisti hanno sepolto dentro se stessi. Solo tramite il confronto dei propri io più nascosti,  i due personaggi riusciranno a prendere coscienza delle circostanze che hanno portato a questo delitto e a ritrovare il piacere amoroso.
Il gufo saggio non ama le piaggerie, ma, credetemi, il libro è proprio bello e ve lo consiglio caldamente.
A proposito: Giusy Randazzo ha anche un blog che potete raggiungere cliccando qui

Sirena di Giusy Randazzo - editore Cieffepi erga edizioni - pag 238 -costo €  10,00 - isbn 978-888163546-7

giovedì 13 novembre 2008

Marjolaine

Questo video ve lo propongo così, come l'ho trovato.
Si tratta di una vecchia canzone francese del '52 di Françis Lemarque cantata da una splendida Dalida.
Il gufo saggio non aggiunge altro per non scadere nel più bieco romanticismo ma invita i suoi ventiquattro lettori e mezzo ad ascoltarla e ad esprimersi liberamente sulla bontà di tale canzone ed interpretazione.

martedì 11 novembre 2008

Mama Africa

Miriam  Makeba, conosciuta anche col soprannome di Mama Africa, è morta. Subito dopo aver cantato a Castel Volturno contro la camorra ed in difesa di Roberto Saviano, un infarto l'ha stroncata a settantasei anni nella notte fra il 9 e il 10 novembre. 
Il gufo saggio non vuole qui ripetere cose già dette da tutti i commentatori in questi giorni. In questo post il vostro gufo vuole invece rendere un doveroso omaggio a questa splendida cantante e donna coraggiosa che è sempre stata in prima linea per combattere l'apartheid nel suo paese natale, il Sud Africa.
Ed è ironia della sorte che l'ultimo concerto della sua lunghissima carriera l'abbia tenuto in Italia, paese dove sta prendendo campo un razzismo diffuso, contro la camorra, che è l'apartheid perfetto.
Cliccando su questo link trovate Mama Africa cantare Pata Pata con voce sorprendentemente giovanile pur avendo lei ormai settantacinque anni suonati.
Che la terra ti sia lieve, Mama Africa, e che tu possa cantare le tue belle canzoni anche al buon Dio. Siamo certi che gli piaceranno e si commuoverà anche lui sentendo la tua bella voce.

domenica 9 novembre 2008

E' una colpa non amare più?

Questa la domanda del cafè philo svoltosi giovedì 30 ottobre presso il solito locale Oltereconfine in piazza S,. Lorenzo a Genova. Un incontro questa volta per una quindicina di volonterosi che hanno sfidato condizioni metereologiche notevolmente avverse per il gusto di una bella chiaccherata civile e su temi "alti".
Giusy Randazzo e Simone De Andreis hanno coordinato in modo molto soft il dibattito che, più che rispondere alla domanda del tema, si è trasformato in una grande riflessione sull'amore, su come esso si manifesti e poi venga meno.
Quindi nessuna conclusione? Non proprio.  Direi maggior consapevolezza della vastità di questa cosa strana che chiamiamo amore ed anche una certa qual giustificazione se poi qualcuno non si sente più capace di amare la persona che prima era oggetto del suo amore.
E voi, miei ventiquattro lettori e mezzo, che ne dite? E' una colpa non amare più oppure tante volte è inevitabile che l'amore finisca? 
A voi la parola.

mercoledì 5 novembre 2008

E' Obama

E' Obama il nuovo presidente degli Stati Uniti ed il gufo saggio ne è pacatamente soddisfatto.  Non ci illudiamo infatti che Obama posssa totalmente cambiare la logica di grande potenza capitalista che caratterizza da sempre le scelte politiche degli USA. Tuttavia il richiamarsi a dei concetti desueti come solidarietà ed unione, pacatezza e ragionevolezza fa sperare in una politica meno aggressiva e meno guerrafondaia rispetto alla disastrosa gestione Bush.
Staremo a vedere, con un occhio disincantato ma non cinico,  se Barack Obama riuscirà a portare avanti questi suoi buoni propositi oppure sarà risucchiato dalle logiche di potere della grande potenza d'oltreatlantico. Ed anche staremo a vedere come riuscirà a conciliare le proprie convinzioni ideali con la realpolitik di tutti i giorni. Compito, questo, di difficile attuazione ma non impossdibile per un buon ed attento politico quale egli pare essere.

martedì 4 novembre 2008

Chiccata n. 22

Nell'attesa dei risultati elettorali americani, una bella chiccata è quello che ci vuole...

- Sai come si riconoscono i funghi porcini? -
- Be'... non saprei... -
- Si riconoscono dagli occhietti libidinosi!-

Non fatevi del male ridendo troppo, mi raccomando...

sabato 1 novembre 2008

Le bugie del regime

E così, secondo il governo, sarebbe stata la sinistra a provocare gli incidenti del 29 in piazza Navona. I fascisti, povere stelle, si sarebbero limitati a difendersi da quei cattivoni maneschi dei comunistacci.
Già. Peccato però che chi manifestava pacificamente racconta un'altra verità. Peccato che le foto pubblicate da Repubblica e che potete vedere cliccando qui sbugiardino inesorabilmente questa specie di governo che assomiglia sempre di più alla banda Bassotti
E poi la polizia che, a fronte del pestaggio, non interviene per non esacerbare  gli animi.
Ma ci credete tutti imbecilli? Credete che non si sappia che sono state diramate precise circolari da parte delle autorità competenti con le indicazioni di creare possibili incidenti per screditare e piegare la rivolta anti-Gelmini?
Quest'oggi il gufo saggio è veramente indignato da questo tentativo di mascherare la verità da parte del governo e delle  forze dell'ordine creando delle vere e proprie bugie di regime

mercoledì 29 ottobre 2008

La nuova dittatura del ducetto di Arcore

E' triste dirlo, ma stiamo lentamente ma inesorabilmente sprofondando in una nuova dittatura di destra. I prodromi ci sono tutti: razzismo endemico diffuso, intolleranza verso le opposizioni, accuse ai giornalisti onesti di disfattismo, un certo disprezzo verso gli intellettuali, il richiamarsi ad  una maggioranza spaventata ed impoverita dalla crisi, il controllo dei mezzi di comunicazione di massa.
Non sarà sicuramente una dittatura cruenta come il nazi-fascismo, ma si tratterà di un regime autoritario che quasi certamente graverà sulle spalle dei più poveri individuando man mano capri espiatori sui quali scaricare la frustazione degli italiani 'per bene'. Ieri erano i Rom e i Romeni, oggi gli studenti che scioperano e i giornalisti che mentono al popolo seminando sfiducia e sconforto, domani chissà.
Attrezziamoci ad una lunga guerra di posizione col ducetto di Arcore affinando soprattutto le nostre capacità di fare informazione alternativa e non illudiamoci di averla vinta subito. 
Infatti dopo la distruzione della scuola pubblica che si sta perpetrando proprio in questi giorni, toccherà alla sanità. 
Dopo di che, quando sarà tutto distrutto, a parte i tornelli di Brunetta, gli italiani rinsaviranno da questa brutta ubriacatura generale della ragione. Almeno,  speriamo...

martedì 28 ottobre 2008

Spam poetico; Come un vestito

Ed ecco, per la gioia dei miei ventiquattro lettori e mezzo, il pezzo forte del blog del gufo saggio, ovvero una bella poesia fresca fresca di giornata.
Ma bando alle ciance! Ecco la poesia e buona lettura.
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Come un vestito

Come un vestito questa poesia
Ti copra e protegga dal tempo che va,
Ti salvi e ripari dal freddo pungente
Di una notte che cade nell’inverno più fondo.

Siano per te questi miei dolci versi
Riparo assai tenue ma forte e fiero
Che ti doni riposo e gradito ristoro
Come casa che ispira una pace assai grata.

Ed ancora vorrei che queste mie parole
Diventino cibo ed acqua e vino
Per renderti sazia e mai più soffrire
Di ciò che di brutto ti suggerisce la fame.

Sia infine per te questo mio breve canto
Stimolo profondo ma per niente malvagio
Affinché il ricordo di me e del mio cuore
Sia sempre presente dentro di te


giovedì 23 ottobre 2008

Chiccata n. 21

Non ho molto tempo e sono abbastanza stanco, ma una bella chiccata è ciò che ci vuole per rinfrancare l'animo.

- Sai perchè le donne indiane camminano a gambe larghe e con cautela? -
- No, Perchè? -
- Perchè hanno la fica d'india! -

No comment......

martedì 21 ottobre 2008

Veltroni, non ti capisco

Secondo post riguardante, ahimè, Veltroni e il PD.
Per dire che io non lo capisco proprio il (troppo) buon Walter. E già, perchè si può dire tutto di Veltroni meno che non abbia esperienza politica alle spalle e che non sia a conoscenza di come si muovono i mass media.
Eppure da Fazio a Che tempo che fa ha innestato una polemica con Di Pietro che appare sommamente autolesionista e già si immaginano le grasse risate dell'esimio cavaliere al sentire quelle bombe esplodere nel campo dell'opposizione.
Di Di Pietro si può pensare ciò che si vuole, si può essere d'accordo con lui o in totale disaccordo, ma credo che non ci siano dubbi che sia anti-berlusconi.
E allora, caro Veltroni, perchè prendersela con lui che un domani, chissà, potrebbe essere al fianco del PD? Sosteneva Mao che non importa di che colore sia il gatto basta che mangi il topo. E tu, o mio segretario, attacchi briga con Tonino mentre le armate forza italiote avanzano come schiacciasassi senza curarsi sdel danno che fanno.
Confessalo, caro Walter, sei un po' masochista... Ti piace soffrire, vero?
Peccato che dietro di te soffro anch'io e sai che ti dico? Vai, fai pure la manifestazione anti governo e, perdinci, spero proprio che vada bene per frenare l'arroganza del primo ministro e dei suoi accoliti. Ma mi sa che, se continui così, ti troverai col didietro scoperto, ed allora saran dolori per te ma anche per tutti gli italiani che non si riconoscono nel pensiero unico in cui sta inesorabilmente sprofondando l'Italia
E perciò, caro segretario, accertati che il cervello sia acceso e funzionante prima di parlare e ricorda che hai la grossa responsabilità di contrastare il berlusconismo. Vedi di farlo bene e non perderti in inutili e dannose polemiche con i possibili alleati, ma concentrati sul governo, che è di destra e che ogni giorno di più persegue una smaccata politica classista.

lunedì 20 ottobre 2008

Spam poetico: Tante volte

Ed ecco, per la gioia dei miei amatissimi ventiquattro lettori e mezzo,un bello spam poetico. Questa volta è poesia d'amore tanto per dimenticare il clima non bello che stiamo vivendo. Buona lettura, o mio manipolo di lettori e, se volete commentare, siete sempre benvenuti.

Tante volte

Tante volte ho detto che t'amo
Sussurrandolo al vento o a boschi incantati
Oppure al mare che lieto e silente
Pacifico dormiva in una notte d'estate.
Od anche d'inverno a maestose montagne
Ricoperte da neve di un bianco accecante.

Tante volte ho detto che t'amo
Che a contarle non basterebbero
L'infinita serie dei numeri primi
Oppure le stelle del firmamento.

Eppur lo ripeto a te ed al mondo
Come se fosse un magico tantra
Che mi permette senza sforzo alcuno
Di arrivare in un battibaleno
Ad un paradiso in forma terrena
Fatto di pace e serenità.

Ti amo davvero, sol questo conta,
Lo sappia tutta la gente del mondo,
Ne son sicuro in tale misura
Che amando te ed i tuoi dolci occhi
Io mi specchio nell'eterno che vive.

lunedì 13 ottobre 2008

Chiccata n. 20

Incominciamo la settimana con una bella chiccata per tenerci allegri e su di morale.

In uno sperduto paesino dell'altopiano messicano, durante la siesta, due messicani si incontrano. Uno è tutto vestito e l'altro è tutto nudo.
-Hasta la vista! - dice quello tutto vestito .
-Vista la asta? - risponde quello nudo

Non ridete troppo, mi raccomando...

venerdì 10 ottobre 2008

L'uomo nero - una vignetta sul razzismo


A volte un disegno sintetizza di più di mille parole. Ed ecco, per la gioia dei miei ventiquattro lettori e mezzo, una vignetta dell'amico Uber che riflette benissimo il clima che attualmente c'è in Italia dopo gli episodi di Parma e Milano che hanno visto agenti della polizia municipale negativi protagonisti di episodi di razzismo strisciante.
Ogni altra parola è inutile. Aggiungo soltanto che potete visitare il blog di Uber cliccando qui.


giovedì 9 ottobre 2008

Fermate Veltroni

Basta, non ne posso più, fermate Veltroni! Dio lo sa se son moderato, ma Valter, che prima stimavo, ora esagera. Nell'imminenza di una grande manifestazione anti governativa, in un impeto masochistico, dichiara la piena disponibilità da parte del PD di collaborare col governo per superare l'attuale crisi economica.
Ma glielo ha proprio prescritto il medico di dire una cosa simile? Bastava che dicesse 'il governo ci chiami, e noi valuteremo la situazione' ed era rimbalzare  la palla nel campo avverso.
Invece, in questo  modo, non solo disorienta i militanti e gli iscritti nel bel mezzo di una mobilitazione per la manifestazione del 25 ottobre, ma anche si fa prendere in giro dall'esimio cavaliere.
Ed infatti Berlusconi, che scemo non è, prima dichiara che di Veltroni se ne frega, poi, più politicamente, giustamente afferma di non volere contatti con chi organizza manifestazioni contro il suo governo.
Basta, Veltroni, con questo masochistico buonismo sconfinante nell'idiozia. Credimi, allora è meglio Di Pietro, rozzo sì, ma almeno chiaro e saldo nei suoi principi.

martedì 7 ottobre 2008

Spam poetico: Lieve scenderai

Ed ecco un bel spam poetico per i miei ventiquattro lettori e mezzo. Poesia leggera a rima baciata proprio per accentuare il senso di leggerezza che vorrei comunicare a chi mi legge. Giudicate voi se ci sono riuscito.
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Lieve scenderai

Lieve scenderai, o sera fatata,
A ricoprire chi t’ha tanto amata,
A portare il sonno ed anche il sogno
Di cui tutti abbiamo bisogno

E sarà un briciolo dolce d’immenso
A farci capire della vita il senso,
Di questo perenne e tormentato vagare
Che mai si ferma come l’onda del mare.

Aspetterò la tua dolce carezza
Appena cullato da una pur lieve brezza,
Brezza di stelle e luna argentata
Da dolci dei infine portata.

E sarà bello lasciarsi andare
Nelle tue braccia che san tanto amare
Ed in un sogno mansueto davvero
Distinguere il falso da ciò che è più vero.

L'ipocrisia di papa Ratzinger

Leggo che il papa avrebbe detto, riferendosi alla crisi finanziaria in atto, che i  soldi non sono niente ed invece è la parola di Dio ad essere forte come la roccia.
Benissimo. Concordo.
Ma se i soldi sono niente, perchè la Chiesa continua a chiedere, anche con pubblicità, l'8 per mille ai contribuenti italiani? Perchè la Chiesa insiste presso lo stato italiano per finanziamenti alle scuole cattoliche? Perchè la Chiesa continua ad avere un istituito bancario, lo I.O.R., che gestisce le finanze vaticane?
A volte anche i papi dicon cavolate,  e quest'ultima affermazione di papa Ratzinger suona ipocrita e bugiarda come il suono di una moneta falsa.

lunedì 6 ottobre 2008

Le signore della musica - Joni Mitchell

Oggi niente politica. Propongo invece ai miei ventiquattro lettori e mezzo un video di Joni Mitchell che canta "Both sides now", canzone scritta da lei stessa.
Joni Mitchell, cantautrice canadese nata nel 1943, non ha soltanto una bella voce ma è anche ottima pittrice ed i suoi testi sono più da considerarsi poesie con musica piuttosto che semplici canzoni.
Ascoltatela dunque cliccando qui e non ve ne pentirete.
Se poi volete una traduzione del testo di Both sides now la potete trovare puntando il vostro mouse su questo link.

domenica 5 ottobre 2008

Razzismo non più strisciante

In tempi non sospetti avevo pubblicato un post, che potete leggere cliccando qui,  nel quale denunciavo il clima di razzismo strisciante che si stava diffondendo nel paese.
Ahimè, il razzismo da strisciante si è mutato in evidente e gli ultimi episodi a Milano e Roma ne sono dei tragici sintomi.
Sicuramente il clima di paura alimentato ad arte da certa stampa ne è responsabile. Come, secondo me, ne sono correi certe dichiarazioni di esponenti della Lega che prima  di parlare dovrebbero accertarsi di avere l'interruttore del cervello in on.
Ma credo che maggior peso ce l'abbia il generale impoverimento che sta colpendo i ceti mediobassi della nostra società. Con la pancia vuota non si ragiona e vengono a galla i nostri istinti peggiori.
Ad aggravare questo obbiettivo malessere si aggiunge l'irresponasabilità dei nostri attuali governanti che soffiano sul fuoco di queste paure promuovendo demagogicamente un clima da caccia alle streghe verso il diverso e verso lo straniero.

venerdì 3 ottobre 2008

L'organetto di Barberia

Oggi ai miei ventiquattro lettori e mezzo il gufo saggio propone una vera e propria chicca. 
Qui sopra vedete infatti nientepopodimeno la foto di un organetto di Barberia del 1932 suonato da Alberto Bertolino, suonatore girovago che il giorno 24 settembre intorno a mezzogiorno allietava i passanti della centralissima piazza S. Lorenzo di Genova.  Munito di carta perforata e di voce suadente L'Alberto sembrava un personaggio di un'altra epoca, come se il tempo fosse tornato indietro quando mp3 o giradischi od altre diavolerie del genere non esistevano ancora.
Il suono un po' aspro e metallico del suo glorioso organetto di Barberia, appartenuto al padre, sapeva di antico e, per il poco tempo di un paio di canzoni, m'è parso che quel piccolo angolo di Genova fosse appunto ripiombato a tanti anni fa, prima della guerra, quando ancora c'era la radio a galena e le auto erano una vera e propria rarità.
Anche i musicisti girovaghi però si aggiornano ed usano i potenti mezzi di internet. Così, se volete contattarlo, potete scrivergli a questo indirizzo londalunga@libero.it oppure potete visitare il sito www.londalunga.com
Fatelo. Non ve ne pentirete.

giovedì 2 ottobre 2008

Messaggio d'amore

I matia Bazar sono un gruppo storico nato nell'ormai lontano 1975 a Genova. Gruppo pop, senza pretese di impegno o di testi  particolarmente poetici o difficili. 
Ma sempre con una voce solista femminile di particolare rilevanza: prima Antonella Ruggiero, poi Laura Valente, Silvia Mezzanotte, ora Roberta Faccani.
Ed è proprio Silvia Mezzanotte che canta questo 'Messaggio d'amore' che vi propongo stasera.
Il gufo saggio è consapevole che si tratta soltanto di una canzonetta senza troppe pretese. Tuttavia è una bella canzone interpretata in maniera rilevante dalla voce di Silvia Mezzanotte. 
Pertanto penso proprio che farete proprio una gran bella cosa cliccando sul link seguente per godervi il clip.  http://it.youtube.com/watch?v=wHlzKVRU4Gw

martedì 30 settembre 2008

Chiccata n. 19

Questa è una chiccata orribile, tremenda, terribile, eccetera, eccetera. Ma siccome sono un po' sadico ve la propongo lo stesso.
- Maestà, arriva la regina! -
- La regina sola? E il seguito? -
- Il seguito la prossima puntata... -
Attenti a non morire dalle risate...

lunedì 29 settembre 2008

L'incapacità di indignarsi

Credo che ci sia un grosso problema morale che pesa sulla politica italiana: l'incapacità di indignarsi.
Non è più un mistero, per fare un esempio, che l'attuale ministro Scajola abbia di fatto costretto l'Alitalia ad istituire un  volo Roma - Albenga, sede del suo collegio elettorale, e ritorno frequentato solo da lui e da pochi altri suoi amici. Tale volo costa svariati milioni di euro alla nostra sventurata compagnia aerea contribuendo così a rendere più profondo il suo passivo.
Ebbene, in tutti gli altri paesi occidentali, un ministro che si comportasse in tal modo sarebbe costretto a dimettersi a furor di popolo. Da noi no.
Da noi sembra che la società civile abbia perso il senso etico del fare politica. Ormai sta passando il concetto che non importa come uno abbia fatto fortuna o come abbia certi privilegi. L'importante è l'arraffa arraffa, l'importante è avere roba e denaro da spendere senza riguardo, e beato colui che ne ha tanto senza andare troppo per il sottile nè chiedersi da dove arriva tutta quell'abbondanza di soldi.
Purtroppo pare che la maggioranza abbia perso il senso della morale e quindi sia anche incapace di indignarsi.

venerdì 26 settembre 2008

Il ritorno del Cafè Philo a Genova

Evviva evviva! ieri, nel locale Oltreconfine situato in piazza S. Lorenzo, nel cuore di Genova, si è ripresa la bellissima consuetudine degli incontri di Cafè Philo.
Coordinati dalla mitica Giusy Randazzo e dal suo amico psicofilosofo Simone De Andreis, una trentina di persone ha discusso sul tema del Destino.
Alla fine, dopo più di un'ora di discussione, come al solito nessuna certezza, perchè la filosofia non dà mai certezze, ma molti spunti di riflessione per ulteriori approfondimenti.
Bravissimi Giusy e Simone che sanno coinvolgere tutti in appassionati dibattiti, ma anche bravi gli intervenuti che ti arricchiscono con le loro idee ed esperienze.
Questi incontri filosofici sono piacevolissimi perchè rappresentano una oasi di sana elucubrazione mentale e di cultura in mezzo ad una società che in questo momento appare un  po' imbarbarita e volgare.
Quindi, alla Prossima, Cari Giusy e Simone, ed il gufo saggio è convinto che sarà un altro successo.

martedì 23 settembre 2008

Spam poetico: Ne ho piene le palle

Questa poesia nasce da un momento di insofferenza.
Troppe volte, infatti, si vuole caricare il poetare di reconditi e nascosti significati non accessibili ai più.
Troppe volte si pensa di nascondere la prosaicità della vita dietro a paroloni e frasi oscure ed enigmatiche che spesso non significano nulla.
Il gufo saggio pensa invece che una poesia è veramente riuscita quando, magari anche con parole semplici, riesce a trasmettere un'emozione o un sentimento.
Del poetare arzigogolato ed intellettualista il gufo saggio non sa che farsene e ne ha piene le palle.
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Ne ho piene le palle

Ne ho piene le palle
Di certi poeti
Che mesti proclamano
La loro tristezza
Ed amaramente e con versi oscuri
Disegnano un'immane
E smisurata sciagura.

Ne ho piene le palle
Di coloro i quali
Con voce profonda
Ed enigmi ben scritti
Affermano che il cazzo
E' strumento profondo
Che conosce l'eterno
Mistero dell'uomo.

A tutti costoro,
Io voglio dire:
Insomma parlate
Come si mangia davvero.
La vostra poesia
Mi dà mal di testa
E non provoca in me
Alcuna emozione.

Non è certo per questo
Che passerete alla storia
Ma per la vostra
Boria suprema
Che v'impedisce
Di capire che in fondo
Ogni vero e reale poeta
E' solo un giullare
A volte un po' triste.

lunedì 22 settembre 2008

Spam poetico: Allegra poesia

Ecco l'ultimo spam poetico del gufo saggio per i suoi ventiquattro lettori e mezzo.
Godetevi questa 'Allegra Poesia' che, come il vostro gufo saggio riconosce, forse non è al top della sua produzione poetica, ma che comunque è sempre meglio che niente.
Buona lettura, allora, e sappiate che se scrivete qualche commento siete sempre i benvenuti.
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Allegra poesia

Allegra poesia, tu dammi le ali
Acciò che io scordi tutti i miei mali
Con forza e coraggio prendimi per mano
E fammi viaggiare lontano lontano.

Sia il dolce riso compagno amato
E mai ci abbandoni in tutto il creato.
In un turbinio sereno e mansueto
Scompaian le cure che mi han reso inquieto.

Alfine allegria regni sovrana
Che ogni ferita dolcemente risana.
Il tempo passato e le sue cure moleste
Sian solo un ricordo nel dì delle feste.

martedì 16 settembre 2008

Stefano Rosso - Via della scala

E così se n'è andato anche Stefano Rosso. Avrebbbe compiuto sessant'anni fra un mese.
Ha avuto un suo momento di successo negli anni '70, poi non s'è più visto, almeno in tv o nei grandi show.
A me è piaciuto Stefano Rosso, con quei suoi testi ironici e dissacratori con marijuana e ragazze e quella musica a metà fra il folk e lo stornello romano.
Oggi, nel clima pesante che stiamo vivendo, Rosso sarebbe stato accusato di apologia di droga e non so se avrebbe avuto il successo che si è meritato
In sua memoria il gufo saggio vi propone 'Via della scala', forse la sua canzone più bella e senz'altro quella più genuina.
Cliccando sul link seguente ve la poteta ascoltare in santa pace http://tv.repubblica.it/copertina/addio-a-stefano-rosso/24126?video

giovedì 11 settembre 2008

Spam poetico: Un raggio di sole

Ed ecco finalmente lo spam poetico che i miei ventiquattro lettori e mezzo si aspettavano.
Anche se ora è sera ed il sole è ormai sulla via del tramonto, godetevi questo ragggio di sole e, se volete, fatemi sapere se vi piace.
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Un raggio di sole

Un raggio di sole ha preso il mio cuore
Fasciandolo tutto in tepore assai dolce,
Scacciando in tal modo in brevi momenti
La nebbia e il dolore che v'erano in esso.

Quel raggio di sole da lontano arrivato
Portava un amore sovrumano e infinito
Che invero oltrepassa pianeti e galassie
E lucido e dolce ci accora e ci sazia.

Ma ho rifiutato quell’aiuto insperato
Per chiudermi ancora nella mia tristezza,
Per non far vedere a te ed al mondo
L’allegria della vita che passa e che va.

Tristezza infinita sia feroce compagna
Di ciò che è stato e di ciò che sarà
Non mi lasci mai e neppur m’abbandoni
Per tutta la durata di mia vita mortale.

E tu raggio di sole, maledetto e bugiardo,
Allontana da me le tue dolci lusinghe,
Infine trionfi su me e sul mio mondo
Il laido mantello della nera signora.

mercoledì 10 settembre 2008

L'esaltazione della repubblica di Salò

Questa di esaltare le formazioni repubblichine di Salò è l'ultima colossale balla che la destra oggi al governo ci sta cercando di propinare.
La destra dovrebbe invece chiedersi quali furono i cattivi maestri che indussero quei poveri giovani a sacrificarsi per un mal inteso senso dell'onore. Perchè, e questo vien spesso taciuto, nel '43 la guerra era già decisa a favore degli Alleati e le alte gerarchie nazifasciste ben lo sapevano.
Invece di riconoscere la sconfitta e chiedere la resa, i nazifascisti preferirono far precipitare l'Italia nell'orrore e nella distruzione di una lunga e feroce guerra civile funestata da episodi di crudeltà infinita da entrambe le parti.
Nessuna giustificazione a chi volle questo massacro. Comprensione, ma non giustificazione, ed umana pietà a chi cadde senza essere consapevole di essere strumento di tortura per il proprio popolo.

lunedì 8 settembre 2008

Piove, bambina mia...

Non ci riferiamo sicuramente al tempo mnetereologico, che invece, almeno qui a Genova, non c'è una nuvola. Ma alla canzone di Domenico Modugno che ha ispirato a sua volta "L'ultimo Bacio"della Consoli di cui abbiamo parlato nel precedente post.
In questo post vi propongo infatti un clip del 1959 in cui potete vedere Modugno cantare, per l'appunto, Piove, anche conosciuta come Ciao ciao bambina.
Mi piace questa canzone per la stridente differenza fra parole, decisamente tristi, e musica, orecchiabile e facile, quasi una marcetta.
Ascoltatela, guardatevi il clip cliccando sul link seguente ed eventualmente ditemi la vostra opinione. http://it.youtube.com/watch?v=MWYzbx9RRZA

venerdì 5 settembre 2008

L'ultimo bacio

In attesa di un nuovo spam poetico che, vi assicuro, non tarderà, stasera propongo ai miei ventiquattro lettori e  mezzo un video dove Carmen Consoli canta "L'ultimo bacio" accompagnata solo dalla sua chitarra e da quella di un suo amico.
Canzone bella, struggente, con chiari riferimenti a Domenico Modugno, e, almeno secondo me, bella voce, anche se il mio amico Antan, che di voci femminili se ne intende, rimprovera all'artista siciliana un eccessivo uso del falsetto.
Ad ogni modo, voi, miei fidi lettori, ascoltatela cliccando sul link seguente e sappiatemi dire. http://it.youtube.com/watch?v=E2CsUgva1n4&feature=related

giovedì 4 settembre 2008

Chiccata n. 18

Dopo tanto tempo, per ridere un po' una bella chiccata è ciò che ci vuole...
- Sai in che modo Bossi fa sessso con la moglie? -
- Be', Francamente no! -
- La lega! -
Buone risate... si fa per dire....

venerdì 29 agosto 2008

Prodi intercettato - strana fuga di notizie su Panorama

Questa storia di Prodi intercettato e della pubblicazione di tali intercettazioni su Panorama puzza di fasullo lontano da un miglio.
Non tanto le intercettazioni in sè, peraltro, a quan topare, poco importanti e poco significative.
Quel che lascia più perplessi è lo spregiudicato utilizzo politico che ne fa il centro-destra per imbastire l'ennesima campagna contro i giudici.
Il gufo saggio vorrebbe sbagliare, ma tutta la vicenda sa di cosa concordata a tavolino visto che il proprietario di Panorama altri non è che l'esimio cavaliere.
Altro che casta! Questi vogliono rubare a man salva ed avere la garanzia dell'impunità!
E mentre l'esimio si fa i cazzi propri per sè e per il suo stretto giro di amici e conoscenti, il paese si impoverisce sempre di più e i problemi per arrivare alla fine del mese aumentano e si fanno sempre più grossi. Povera Italia!

domenica 24 agosto 2008

Spam poetico: Polvere di ricordi

Ed infine arriva anche un bel spam poetico che da tempo i miei ventiquattro lettori e mezzo aspettavano. Ormai non aspetto più commenti. Spero in ogni caso che questa 'Polvere di ricordi' sia di vostro gradimento.
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Polvere di ricordi

Polvere di ricordi,
Questo sol resterà
Di tutti gli attimi
Della nostra vita.

Polvere di ricordi
Portata dal vento
Che ti graffia la pelle
E ti lascia invero
Sottil inquietudine
Del tempo che è stato
E delle rinunce
Subite o volute.

E come se il tempo
Fosse impazzito
E le lancette dell'orologio
Segnassero una vana
Ed inutile ora,
In un caleidoscopio
Privo di senso
Tu intravedi
Per un breve momento
Attimi di gioia
E pace serena
O disperazione
Funesta e selvaggia.

Ma poi tutto torna
In quel divenire
Che impone la vita
E resta soltanto
In qualche remoto
Antro del cuore
Questa polvere strana
Come scoria sfuocata
Della nostra memoria.

giovedì 21 agosto 2008

I lavoratori italiani come i clandestini cinesi

Oggi il gufo saggio vi vuole narrare un fatto emblematico del clima nel quale molti giovani assunti precariamente si trovano a lavorare senza potersi ribellare pena il licenziamento in tronco.
La figlia di una mia conoscente lavora, appunto a tempo determinato, a Milano per un'agenzia pubblicitaria facendo più ore di un orologio. Spesso infatti è sul posto di lavoro alle nove del mattino e stacca a notte fonda non di rado dopo mezzanotte.
In questi casi l'azienda, bontà sua, pagava a lei e alle altre persone fermatesi fino a quell'ora, il taxi per tornare a casa.
Ma, ahimè, i taxi costano e pesano sul bilancio aziendale. Così il management, in modo veramente creativo, sta pensando di acquistare delle comode brandine per permettere alle lavoratrici e ai lavoratori di passare la notte in azienda e, il giorno dopo, ricominciare a lavorare e produrre dopo un bel sonno ristoratore col risparmio, da parte aziendale, dei soldi del taxi.
Chissà di chi è stata questa bella pensata e chissà come si sarà sentito innovatore e creativo nel proporla.
A ben pensarci, però, l'idea non è tanto nuova. Ricorda infatti una cosa abolita nel mondo civile che si chiamava schiavitù od anche, per venire ai giorni nostri, ricorda quelle brutte storie di clandestini cinesi costretti a vivere e lavorare in qualche baraccone alla periferia dielle nostre città senza mai uscire e di fatto schiavi anch'essi.

venerdì 8 agosto 2008

Mi sono innamorato di Iman Sabbah



Oddio, innamorato è una parola grossa e forse eccessiva... Ma quando al mattino, dalle sei alle sette, accendo la tele su Rai tre che è a sua volta sintonizzata su Rainews24 e c'è questa giovane giornalista nata a Nazareth e di origine arabo-israeliana, ebbene, la giornata incomincia meglio.
Iman porge bene le notizie, ed anche la cosa più truce viene mitigata dalla dolcezza del suo viso, contornata da lunghi capelli, che potete ammirare nella foto a sinistra.
So che è in Italia dal '97 e che è laureata in Scienza delle comunicazioni con indirizzo gioprnalistico. Altro non so, e neppure mi interessa sapere. Non penso proprio, infatti, che potrò mai conoscerla di persona, ma a me basta, per stare bene, quella sua fugace apparizione mattiniera su Rainews24.

martedì 5 agosto 2008

I replicanti di Berlusconi

Mi capita spesso di parlare con persone che hanno votato PDL o Lega ale ultime elezioni. Amici con i quali si prende un aperitivo ed anche, perchè no, si parla di politica oltre che del resto.
Ma la cosa che più mi sorprende in queste persone è la totale ed acritica adesione a ciò che dice l'esimio cavaliere.
Non sono minimamente sfiorati dall'idea che magari quel decreto o quella legge non sia proprio eccelsa oppure vada migliorata. No, l'esimio azzecca tutto e, tragicamente, è considerato come l'uomo della provvidenza che ha liberato l'Italia dai comunisti.
Sono esterrefatto da questo modo di pensare così monolitico, privo di dubbi e gonfio di certezze e lo ritengo molto pericoloso in quanto mette sotto chiave il libero pensiero e prelude veramente a una dolce dittatura.
Le liti e le divergenze nel centro sinistra forse erano troppe, ma questa adesione totale e senza scalfitture di queste persone mi fa proprio pensare che siano diventati i replicanti di Berlusconi

domenica 3 agosto 2008

Spam poetico: A Krug ed Emy

Ieri alle 16 si sono sposati l'amico Maurizio - Krug per gli intimi - ed Emy. Dopo la cerimonia in Comune, tutti a festeggiare presso il ristorante La Brinca, vicino a Carasco. Consiglio vivamente questo ristorante dove potete trovare ottimi pansoti e, udite udite, il pesto fatto col mortaio come usava tanto tempo fa.
Tornando agli sposi, il Gufo saggio non poteva esimersi dallo scrivere una poesia che oggi propone a tutti gli affezionati lettori del suo blog.
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A Krug ed Emy

Gioia sia questo giorno d'estate
Che ci vede ciucchi e felici davvero
Ebbri di vino e di tante cose buone
Che dispensa la terra ed il mare ed il monte.

Gioia sia questo giorno d'estate
Che a non più giovani compagni
Sussurra un amore discreto ma tenace
Che va al di là del tempo che fugge
E che non si ferma e che non ristà
A social convinzioni che t'opprimono il cuore.

Gioia sia questo giorno d'estate
Che porti una pace serena e costante
A Krug e ad Emy, da una vita compagni
E mai stanchi oppure oppressi
Da tutte le noie che il vivere insieme
Impone davvero nel tempo che passa.

E voi, tutti amici, cantate e bevete
Ed il dio Bacco sia nostro compagno
Che nell'impeto di un baccanale
Ad ognuno consigli amore divino.

sabato 26 luglio 2008

Spam poetico: A Julia

Vi propongo questa poesia senza ulteriori commenti. Sappiatemi dire se vi piace.
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A Julia

Tu non lo sai quanto sei bella
Nel primo fiore della tua gioventù,
Quanto mi piaci quando nervosa
Lisci una ciocca dei tuoi lunghi capelli.

Tu non lo sai, ma sei più bella
Di una top model di primo livello,
Di quelle che vedi ogni dì per la strada
Nude mostrare le tette od il culo.

No, tu non sei fatta di carta,
Tu sei concreta e salda davvero
Come reale è la tua dolcezza
Che mi avvolge sempre quando sono con te.

Forse è pur vero, in senso assoluto,
Che tette e culi di quelle fatue modelle
Son più perfetti ed anche ben fatti
Delle tue forme discrete e pudiche.

Ma stai pur certa, non ti cambierei
Neppur per un istante o un veloce momento.
E mentre ti guardo pensosa ed assorta
Rimuginare i tuoi problemi di giovane donna,
Con un sorriso appena accennato
Ricordo i momenti che ho vissuto con te.
Momenti d'amore e d'affetto sincero
Che mi han fatto credere sia pure per poco
D'esser tuo padre e tu magnifica figlia.

venerdì 25 luglio 2008

Julia

Oggi voglio abbandonare la politica e parlarvi della mia amica Julia.
Julia ha quasi ventidue anni e perciò potrebbe essere mia figlia, parla cinque lingue ed è lei che mi ha accompagnato in Germania aiutandomi in tutte le cose che non riuscivo a fare da solo.
Eh sì, ce la siamo spassata in Tedeschia a guardare, di sera, le avventure della serie E.R. subito ribattezzata da me 'i medici che corrono'. Ma non solo: abbiamo riso tanto insieme confidandoci reciprocamente i nostri piccoli segreti e le nostre rispettive avventure, o disavventure affettive.
Alla fine, nel nostro rapporto, c'era tanta amicizia e complicità che pareva ci conoscessimo da una vita.
Sono state tre belle settimane e se tutto è andato bene, molto lo devo a lei.
Ancora ricordo le ultime due sere quando, per festeggiare la fine del nostro soggiorno in Germania, siamo rientrati in albergo a notte fonda molto allegri per il buon vino bevuto.
Come ho già detto, Julia non è mia figlia e io non ho figlie. Ma, se ne avessi una, la vorrei proprio come lei.

mercoledì 23 luglio 2008

La fattoria degli animali

Dopo la scontata approvazione del cosiddetto Lodo Alfano l'Italia mi pare sempre più simile alla orwelliana fattoria degli animali dove tutti erano uguali ma qualcuno lo era un po' di più degli altri.
L'esimio cavaliere ora può dormire sonni tranquilli e può fare i danni che vuole al nostro povero paese a man salva, ma a che prezzo! Lo stato di diritto ne risulta pesantemente colpito e l'idea stessa di democrazia ne è gravemente comprromessa: mai il termine di dittatura dolce è apparso più appropriato per definire l'attuale situazione politica italiana.
E' vero: nonm bisogna lasciarsi perndere dallo sconforto e bisogna continuare a lottare e resistere a questa incredibile arroganza del potere.
Ma lasciatemi dire, in questa calda ma nera giornata d'estate: che tristezza a veder l'Italia ridotta ad una brutta copia della fattoria degli animali!

martedì 22 luglio 2008

Il gallo è morto

I gufi meritano di sicuro un altro post. Ecco, nel video che vi propongo, Nanni Svampa e Lino Patruno alle prese con questo gallo che è morto e chissà poi perchè...
Vi giuro, mi son ritrovato a ridere da solo come uno scemo rivedendoli e riascoltandoli pur a distanza di così tanti anni.
Se anche voi vi guardate il clip cliccando il link seguente, capirete perchè. http://it.youtube.com/watch?v=2C7S7dQZloo

lunedì 21 luglio 2008

Il gufo presenta I Gufi

Ve li ricordate I Gufi? Forse se andate a frugare negli antri più lontani della vostra memoria, a voi, fra i più anziani dei miei ventiquattro lettori e mezzo, tornerà in mente questo gruppo cabarettistico originario di Milano che ebbe un suo momento di gloria negli anni sessanta.
Lino Patruno e Nanni Svampa ne erano gli esponenti di punta e devo dire che spesso mi sono divertito a vederli esibirsi in televisione recuperando quelle canzoni dialettali milanesi ormai dimenticate oppure esibendo una garbata comicità che mai scadeva nel volgare.
Ebbene, in questo video che il gufo saggio vi propone, sentirete I Gufi in una spassosissima versione di 'Sant'Antonio a lu deserto', che, chiaramente, non è canzone milanese, ma che mi ha saputo strappare un sorriso anche oggi facendomi dimenticare le brutture dell'attuale vita politica italiana.
Ascoltatela anche voi cliccando sul link che segue e non ve ne pentirete. Parola del gufo saggio... http://it.youtube.com/watch?v=eyqjBZP8IOE

giovedì 17 luglio 2008

Non sono un piagnone

Qualcuno dei miei ventiquattro lettori e mezzo, leggendo il post precedente (dal titolo 'Lo confesso: ho paura') mi rimprovera un certo eccesso di lamentosità e piagneria.
Peraltro chi mi conosce personalmente sa che non sono certamente un piagnone e che invece mi sono sempre dato da fare per migliorare sia da un punto di vista personale sia impegnandomi attivamente nel sociale.
Il post in questione è nato da un momento di sconforto come può capitare a tutti. Sconforto motivato dalle notizie sempre più brutte che ci arrivano ogni giorno e che sinceramente mi fanno molto dubitare sulla buona fede e sulla capacità della nostra classe politica attualmente al governo.
Non si preoccupino i miei lettori: come già detto, sono abituato a combattere e lo farò fino alla fine.
Pongo però una questione a me stesso e ai miei lettori: come possiamo fare per rendere più incisiva questa nostra resistenza all'arroganza minacciosa che giornalmente straripa dal nostro premier e dai suoi accoliti?
Perchè, e questo mi preoccupa non poco, la sinistra mi pare decisamente afona, tutta ripiegata in duelli interni sui sistemi elettorali mentre il cavaliere procede spedito come un carro armato.
Ecco, il senso di sconforto nasceva anche dalla constatazione che attualmente una opposizione seria e responsabile alla politica della destra non esiste o quanto meno, se esiste, balbetta le proprie ragioni in modo confuso e poco chiaro.
Infine concludo rassicurando ancora una volta i miei ventiquattro lettori e mezzo: il vostro gufo saggio ha la tempa di un combattente e non è certamente un piagnone.

mercoledì 16 luglio 2008

Lo confesso: ho paura

Ebbene sì, devo confessare ai miei ventiquattro lettori e mezzo che ho paura.
Ho paura di una giustizia lenta e imbavagliata, ho paura di un governo e di un premier che pensano di più a salvarsi il culo che ai problemi che noi, poveri cristi, ci troviamo ad affrontare quotidianamente.
Ho paura di una classe politica che, oltre ad essere in mala fede, si dimostra sempre più incapace ad affrontare le problematiche ormai internazionali che ci piovono addosso.
L'Italia non mi assomiglia più: non mi ci ritrovo in questo paese poco colto e volgare che straripa da ogni televisione.
Non voglio fare il Beppe Grillo che qualunquisticamente manda a quel paese tutti e tutto ed in qualche modo sono sicuro che ce la caveremo.
Ma lasciatemi dire, in un momento di sfogo, che l'Italia non è quella che sognavo quando ero giovane e che l'attuale arroganza del potere che mostra il nostro premier ed i suoi accoliti mi fa veramente paura.

martedì 15 luglio 2008

Vergogna, vergogna, tre volte vergogna

La notizia è sui giornali di oggi: per i gravi fatti successi durante il G8 nel carcere di Bolzaneto, vicino a Genova, solo quindici condanne e circa trenta assoluzioni. Peraltro i condannati non sconteranno neppure un giorno di carcere per effetto della prescrizione.
Dire che questa sentenza lascia sconcertati è dire troppo poco. In quel carcere furono infatti sospesi i diritti umani e molte persone furono pestate, torturate ed umiliate senza alcun motivo.
Ad altri commentatori un esame più analitico di questa sentenza euufemisticamente da definire discutibile.
Il vostro gufo saggio invece rileva non senza tristezza ed amarezza che l'Italia si sta sempre più avvicinando ad essere una repubblica delle banane e a quei giudici che hanno emesso queste assoluzioni il gufo grida: Vergogna, vergogna, tre volte vergogna!

venerdì 11 luglio 2008

Spam poetico - Silvio, mi tormenti

Non ho mai scritto, fino ad oggi, poesie politiche. Ritengo infatti la politica un argomento che deve essere affrontata con altri strumenti che con la poesia non hanno niente a che fare.
Tuttavia il nostro esimio cavaliere è argomento troppo ghiotto e così eccovi la mia prima poesia politica ispirata proprio da lui.
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Silvio, tu mi tormenti

Silvio, tu mi tormenti
Che i miei sonni sono agitati
Al pensier di cosa inventerai
Per salvarti la ghirba
Da un umida galera.

E nei miei sogni che ormai
Incubi sono senz'ombra di dubbio
Intravedo anche la tua testa pelata
Ricoperta di peli improbabili alquanto.
O Silvio, ti prego, ritorna a cantare
Che una nota stonata o un verso sbagliato
Non fan molti danni ed effimeri sono,
Ma quel che in politica per certo sconquassi
Ricade anche sulle mie povere spalle.

E tu, stanca Italia, non meriti proprio
Questo clown scipito e furbastro davvero,
Scuotiti infine, ritorna in te stessa,
Manda affanculo senza ombra di dubbio
Questo spregevole primo ministro
E i suoi cortigiani e leccapiedi veraci.

domenica 6 luglio 2008

Il ritorno del gufo saggio - Chiccata n. 17

Eccomi di nuovo qui da voi, miei ventiquattro lettori e mezzo, dopo tre settimane di dura vacanza... Be', proprio dura non direi. Diciamo che mi sono divertito unendo l'utile di cura del proprio corpo al dilettevole di un bel viaggio in Germania a Freiburg nella Foresta nera.
Ma bando alle ciance e veniamo a noi con una bellisima chiccata che vi farà sicuramente sbellicare dale risate... Oddio, sbellicare è un po' un termine eccessivo... ehm, ehm, ehm...
- Cos'è un punto? -
- Be'... non saprei... -
- E' un asterisco che si è messo il gel! -
Saluti a tutti!!

sabato 14 giugno 2008

Spam poetico e narrativo

Con questo post, o miei ventiquattro lettori e mezzo, il vostro gufo saggio va in vacanza e si prende ben tre settimane di ferie. Il vostro gufo vi lascia, per questi ventuno giorni, una poesia, Doloroso addio, ed un racconto inedito, Le forbici di Elisa.
Non dimenticatemi, amici lettori, e fate in ogni caso un giretto nel suo blog che, chissà, potrebbe essere anche aggiornato da nuovi pensieri o spam poetici o narrativi ispirati dalle vacanze del gufo saggio.
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Doloroso addio

Doloroso è l’addio
Che mi prende il cuore
Stringendolo tutto
In malinconia discreta
Che ti rende triste
In un mondo che è grigio
E senza colori.

Doloroso è lasciarti
Sapendo per certo
Che il ricordo di te
Sbiadirà nella mia memoria
Portato via
Da uno sbuffo indifferente
Di vento distratto.

Doloroso è tagliare di netto
Le proprie radici
E lasciare senza speranza
I luoghi e le case
Che t’han visto bambino.

Ma la vita ed il tempo
Che sopravviene
Altre emozioni ti doneranno
E tu riderai scordando davvero
Tutto il dolore
Che un addio ha in sé.
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Le forbici di Elisa

Quella domenica Lorenzo si era svegliato tardi. Era andato a dormire quasi all’alba dopo una notte infuocata passata prima a far bagordi nei locali più in della città e conclusa come d’abitudine nel bollente letto di Paola a far sesso nelle maniere più impensate ed improbabili che essere umano possa immaginare. Solo verso le quattro era rincasato esausto dal troppo alcool ingurgitato e da tutto quel sesso che Paola gli aveva così generosamente elargito.
Già Paola. Sotto la doccia Lorenzo pensava proprio a lei, cioè alla donna che era croce e delizia dell’anima sua. Perché se lei era tanto generosa nel darsi a letto, altrettanto pretendeva da Lorenzo in fatto di bella vita e regali dispendiosi. Se lui raggiungeva l’estasi nelle poche ore passate nel letto di Paola, il resto della giornata era un inferno. A Lorenzo, infatti, i soldi non bastavano mai. Come un drogato ne era sempre alla ricerca perché quelli guadagnati erano sempre irrimediabilmente assorbiti da quel buco nero rappresentato proprio da Paola e dalle di lei necessità – lei, bontà sua, le chiamava proprio così: “necessità” .
Con un sospiro il giovane, perché Lorenzo aveva ventisei anni, dopo essersi vestito e aver bevuto un forte e nero caffè per scacciare i postumi della sbornia della sera precedente, si era messo al volante della sua auto in quel lucente primo pomeriggio di primavera. Quella domenica doveva infatti andare a trovare Elisa, sua amica del cuore e da tempo persa di vista, che abitava in campagna ad una trentina di chilometri dalla città capoluogo dove lui viveva.
Non era sereno il nostro giovane mentre guidava. La sua mente continuava a saltare dal pensiero di Paola a quello del suo conto in banca, perennemente in rosso nonostante il buon stipendio che prendeva dal senatore Prudenzio Mistilla, del quale Lorenzo era il portaborse ed il factotum. Perché il giovane era molto ambizioso e voleva arrivare molto in alto, a gestire tutte quelle clientele che Mistilla coltivava e che gli portavano potere e, soprattutto, soldi, pensiero dominante nella testa di Lorenzo. E dobbiamo dire che il nostro era a buon punto nella realizzazione del suo progetto. Ormai vecchio, Prudenzio Mistilla delegava al suo giovane portaborse molte incombenze del collegio elettorale e Lorenzo incominciava a sentire il profumo inebriante del potere e, se non fosse stato per Paola, sarebbe già stato discretamente ricco, con tutti quegli affari più o meno puliti che richiedevano la sua intermediazione. Ma c’era lei, arpia e sirena in un volto solo, che gli prosciugava portafoglio ed energie mentali. Il giovane non riusciva a staccarsene, ma, come un tossicodipendente, ne era fatalmente attratto e la cercava in ogni momento del suo tempo libero.
Dietro a questi pensieri, Lorenzo si accorse di essere arrivato solo quando vide l’esile e minuta figura di Elisa sull’aia antistante il vecchio casolare abitato da lei e dai suoi genitori.
Inutile descrivere le feste che i due giovani si fecero: ognuno se le può immaginare da sé. Diremo solo che a un certo punto, mentre Lorenzo ed Elisa correvano a perdifiato a piedi nudi per i prati giocando a rincorrersi come due bambini, il giovane si rese conto di non pensare più a Paola e ai problemi finanziari che lo affliggevano e di aver recuperato, sia pure per poco, quella spensieratezza e quella gioia di vivere che da un po’ lo avevano abbandonato.
I pensieri e le preoccupazioni riapparvero quando fu il momento per lui di tornare in città. Un’ombra scura scese sul viso di Lorenzo, ed Elisa se ne accorse.
- Che c’è, Lorenzo? – chiese preoccupata – non sei più il solito, sei incupito… solo per un attimo, quando correvamo per i prati, ti ho riconosciuto come il vecchio compagno di giochi che eri un tempo. Sei cambiato, cosa c’è che ti angustia? –
Lorenzo dapprima non rispose, ma guardò la sua Elisa, non bella come Paola ma fresca e sincera come l’acqua di fonte, incapace di mentire, dolce e riflessiva come una buona madre.
Ed il giovane si sciolse, raccontando tutto ciò che lo tormentava. Disse di Paola, del conto in banca perennemente scoperto e delle porcate che doveva fare per conto di Mistilla per arrivare a quel benedetto potere tanto agognato.
Elisa non disse nulla. Poi andò in camera sua tornandone poco dopo con un assegno ed un pacchetto.
- Ascolta Lorenzo, disse poi, qui c’è un assegno di tremila euro. È poco, lo so, ma è tutto quello che ho. No, non dir niente, aggiunse ancora alle proteste di lui, te li do volentieri, perché gli amici si vedono nel momento del bisogno. Ma stasera, quando arriverai a casa, sfascia questo pacchetto. Solo questo voglio. Ed ora vai, che s’è fatto tardi. –
A capo chino il giovane prese i regali di Elisa senza dire parola, si infilò in auto e prese la strada che conduceva in città.
Arrivato che fu a casa, Lorenzo si sedette sul comodo divano del salotto ed immediatamente sfasciò il pacchetto misterioso che aveva confezionato la sua amica e che lo incuriosiva non poco.
Dentro c’era un oggetto comunissimo: delle normalissime forbici né troppo piccole né troppo grandi. Ma Lorenzo ne era come affascinato e restava a rimirare quell’oggetto intuendo ciò che Elisa gli aveva voluto dire facendogli quel regalo, ma non avendolo ancora ben chiaro in testa.
In quel momento squillò il cellulare. Era il numero di Paola, ma lui non rispose. Quel vano squillo aveva però reso chiaro il senso di quelle forbici. Perché Elisa, con quell’oggetto, lo esortava a dare un taglio a tutta la falsa vita che faceva, a tagliare di netto i marci legami che lo tenevano avvinto a Prudenzio Mistilla e a Paola e che gli stavano avvelenando irrimediabilmente l’animo.
Il cellulare squillò a lungo, ma invano, poi si tacque, ed era forse la prima volta che Lorenzo non rispondeva ad una chiamata di quella donna. Il giovane immaginava la rabbia di lei nel non trovarlo pronto e disponibile come al solito, ma non gliene importava più nulla.
Andò a letto col cuore sollevato e, per la prima volta dopo tanto tempo, dormì sodo, in pace con se stesso.
Il giorno dopo Lorenzo si scoprì a canticchiare sotto la doccia: sapeva benissimo cosa doveva fare.
Per prima cosa strappò in cento pezzettini l’assegno datogli da Elisa. Poi si recò in banca e dal conto svizzero di Mistilla, conto segreto conosciuto unicamente dal vecchio senatore e da lui e sul quale confluivano i soldi delle operazioni più compromettenti, prelevò quasi tutto ciò che era depositato: sapeva che Mistilla non avrebbe potuto protestare avendo più volte asserito pubblicamente di non essere in possesso di alcun fondo occulto.
Poi si recò in riva al mare e gettò nelle acque marine prima la valigia con i soldi di Mistilla zavorrata da grosse e pesanti pietre, poi il costoso cellulare, unico regalo di Paola. Entrambi gli oggetti affondarono velocemente nei flutti, e Lorenzo sorrideva vedendoli sparire in quelle acque profonde.
Sorrideva ancora, il giovane, mentre, alla guida della sua auto, prendeva la strada per arrivare in campagna dal casolare di Elisa. Ci avrebbe messo poco, in fondo erano solo trenta chilometri, ma era la sua vita che cambiava perché, giunto lì, avrebbe chiesto alla ragazza se voleva averlo come compagno per la vita.
E Lorenzo, chissà come, chissà perché, aveva la netta sensazione che Elisa avrebbe risposto di sì.

giovedì 12 giugno 2008

C'est en septembre

Bécaud mi piaceva. Mi piaceva quel suo modo ironico di cantare a non volersi prendere troppo sul serio e a rinnovare quella tradizione tutta francese del cafè chantant.
Bene, nel video che vi propongo oggi, lo vediamo cantare insieme a Mireille Mathieu "C'est en septembre", un suo successo internazionale ripreso anche in lingua inglese da Neil Diamond col titolo "September morning".
Devo dire che anche la versione di Neil Diamond è molto bella, forse più seria e più 'vissuta' rispetto a quella dell'artista francese.
Nell'indecisione su quale sia la migliore, ve le propongo entrambe. A voi, miei ventiquattro lettori e mezzo, l'onere e l'onore di scegliere la preferita.

mercoledì 11 giugno 2008

Gracias a la vida

Oggi vi propongo una canzone di Violeta Parra, Gracias a la vida, composta nel lontrano 1966 ma sempre emozionante sia nel testo sia nella musica. Ve la propongo nell'interpretazione dell'autrice in una rielaborazione grafica trovata su youtube.
E' una canzone molto bella, che ricorda un po' il Cantico delle creature di S. Franceso d'Assisi. Ed è anche un inno appunto alla vita anche se, a mio avviso, ha un fondo di amaro e struggente che ti intenerisce e ti commuove il cuore.
Ascoltatela un po', o mio manipolo di lettori, e sappiatemi dire se anche voi avvertite in questo brano un senso di tristezza incipiente così come lo avverto io.
Per ascoltare Gracias a la vida cliccate sul link seguente http://it.youtube.com/watch?v=UW3IgDs-NnA

domenica 8 giugno 2008

Spam poetico: Vaffanculo

Eccomi di nuovo qui, o mio manipolo di affezionati lettori, con un nuovo spam poetico dal titolo decisamente beffardo e irridente. Una volta tale parola era considerata una parolaccia. Oggi invece è entrata nei modi di dire comuni più o meno a tutti.
Godetevi quindi questo mio componimento ben sapendo che l'invettiva non è certamente rivolta ai ventiquattro lettori e mezzo che mi leggono e, si spera, mi vogliono bene.
Per la cronaca, un bel po' di anni fa, in questa giornata, il vostro gufo saggio emetteva i suoi primi vagiti.
In ogni caso, buona lettura.
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Vaffanculo

Basta, troppo ho sofferto
E troppe lacrime
Invano ho versato
Fino ad accorgermi
In triste momento
Che il tuo cuore
Altrove albergava
Infischiandosene allegramente
Di me e del mio amore.

Basta, ho deciso
Di prendere in mano
Ciò che mi resta
Della mia vita
E degli anni futuri
Che ancor verranno
A lusingarmi l'animo
Con dolci primavere
Che sanno di miele
O inverni cupi
Dove il sole s'uccide.
Non voglio più
Pensarti un momento
Ed invece voglio
Assaporare ogni istante
Del mio futuro
Che inizia domani.
Ti giunga la mia
Invettiva più nera
Gonfia di odio
E disprezzo profondo,
Goditi questo mio
Vaffanculo feroce
E su di te scenda
Spaventoso l'oblio.

mercoledì 4 giugno 2008

Chiccata n. 16

Due amici si incontrano:
- Ciao, come va? -
- Male, molto male. -
- Mi spiace, ma cosa ti succede? -
- Cosa vuoi, ho preso il viagra ma avevo letto male le istruzioni ed invece di ingoiarlo l'ho masticato. Risultato: ho il collo duro da una settimana... -

venerdì 30 maggio 2008

Spam poetico: Il tuo sorriso

La mia amica Valentina mi scrive:


Ciao!!!
E' da lunedì che il tuo blog non è aggiornato, sono un pò preoccupata, tutto bene?
Un bacio. Valentina


Certo che va tutto bene, cara Valentina e cari miei altri ventitre lettori e mezzo.
Soltanto che, a volte, purtroppo, non si ha il tempo materiale nè la predisposizione psicologica per pensare al blog, presi come siamo dalle molte incombenze quotidiane.
Credetemi, il vostro gufo è un po' affaticato.
In ogni caso, per farmi perdonare, ecco a voi l'ultimo mio componimento. Me lo ha ispirato Irina, che come ricorderete è la mamma di Sofia, e che di notte non dorme molto causa i pianti della bimba.
Ma al mattino Sofia si fa perdonare tutto con la dolcezza del suo sorriso.
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Il tuo sorriso

M’ha preso il cuore
Il tuo dolce sorriso
Come massaggio
Lieve e sottile
Che toglie dolore
Ed allevia ogni pena
Mutando il mattino
In oro colato
Che mostra il preludio
Di un tempo d’amore.

M’ha preso il cuore
Il tuo dolce sorriso
E così ho scordato
In un solo momento
Tutte le gocce
Del mio sonno antico
Depredate da te
Col tuo pianto notturno

Ormai io lo so
Che nel tuo dolce sorriso
Di nuova creatura
Che s’apre alla vita
Si racchiude il perché
Profondo e nascosto
Della mia esistenza
Finita e mortale.

E tutte le ansie
E le preoccupazioni
Che ci hanno assalito
Nel buio di una notte
Disperata e molesta
Svaniscono all’alba
Come fantasmi cattivi
Scacciati in un lampo
Dalla potente magia
Che sprigiona dal magico
Tuo dolce sorriso.

lunedì 26 maggio 2008

Spam poetico: Sabrina

Poesia allegra, quella di oggi. Dedicata a Sabrina Ferilli che speriamo giunga anch'essa su questo blog.
E' probabile che molti dei miei ventiquattro lettori e mezzo la conoscano già. Ed infatti questo componimento fa parte del mio libro 'Frammenti di emozioni' edito nel 2004 dalla casa editrice De Ferrari di Genova. In ogni caso, buona lettura o buona ri-lettura.
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Sabrina (dedicato a Sabrina Ferilli)

Gli italiani sono brilli
Al pensier della Ferilli
Quelle curve la gente sogna
E così scaccia la scalogna!

Ed anch’io son sincero
Se confesso per davvero:
Il cuor mio fa adrenalina
Quando vedo la Sabrina!

sabato 24 maggio 2008

Piccolo reportage dal Veneto di una genovese in trasferta

Una mia amica mi ha spedito la seguente mail che vi voglio proporre in quanto indicativa del clima che stiamo vivendo. La pubblico senza commenti integralmente. Ho solo omesso il nome del paese veneto per ovvi motivi di riservatezza.
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Carissimi tutti, eccomi rientrata a Genova, spero definitivamente, dopo una lunga trasferta (per lavoro), nel nord-est. Molte volte avrei avuto voglia di raccontarvi questo strano viaggio, pieno di esperienze diverse, ma, non ci crederete, io che trovo il modo di scrivervi dalla Cina, dall'India, da Israele, non ho potuto usare internet nel nostro avanzatissimo nord-est. Infatti dal lavoro non avevo accesso, negli alberghi puoi usare solo il tuo computer, che io non avevo, gli internet point sono solo in citta'. Ora che sono tornata e sto rivedendo i miei pensieri voglio rendervi partecipi.
Ho scoperto, in un crescendo di piccole cose, quanto siamo fortunati a stare a Genova. Una delle cose che mi ha colpito nei primi giorni e mi ha dato un senso di disagio durante tutta la mia permanenza e' la non integrazione degli stranieri.Al mio primo arrivo a XXXXXX (le 23 di giovedi' 6 marzo) ho trovato la zona della stazione praticamente deserta. Le persone che ho incontrato, albanesi, romeni e un russo, mi hanno dato indicazioni per raggiungere YYYY con una gentilezza e una disponibilita' immediata. Parlando del mio arrivo ai colleghi, mi sono sentita dire che mi era andata bene: nessuno mi aveva assalita o derubata. La gente "perbene" che abita nella zona stazione si barrica in casa alle 8 di sera e protesta, attraverso i giornali, perche', secondo l'opinione comune, non puo' uscire, vista la cattiva frequentazione della zona.
A YYYY, una cittadina fra Padova e Venezia dove tutti si conoscono e dove, dopo qualche giorno, tutti sapevano chi ero e cosa facevo, ho assistito diverse volte al passaggio, sullo stesso marciapiede, di un veneto e di uno straniero.E' come se ci fosse un muro di vetro, o di gomma: non si salutano, e, entrambi con gli occhi bassi, proseguono per la loro strada. La vecchietta, che in giorno di mercato incontra la sua colf, non la guarda e non la saluta.
Quando, in una pausa sigaretta, mi e' capitato di salutare una coppia madre e figlia che dal foulard sulla testa erano chiaramente arabe, mi sono trovata sommersa da sorrisi e gentilezze espresse con un lungo discorso in arabo di cui ho capito solo una piccola parte, e mi sono fatta due amiche. Una cliente ha avuto modo di spiegarmi la sua grande fortuna, nell'aver potuto vendere il suo appartamento dopo che una coppia di nigeriani aveva preso in affitto il piano di sopra. Ha acquistato, per andarci a vivere, una casa unifamiliare, cosi' non avra' problemi di deprezzamento perche' ci arrivano gli stranieri.
Almeno, in questa nostra vecchia citta', che non ha risorse economiche o di lavoro, ci si saluta in base al fatto di conoscersi, indipendentemente dalla razza. Che bello essere genovese.

venerdì 23 maggio 2008

Nudi artistici







Oggi vi propongo questi due nudi artistici tratti dal sito www.photoartworld.com
Spero che non rimarrete troppo scandalizzati. Sono belle foto, bei corpi e niente pornografia.

giovedì 22 maggio 2008

Chiccata n. 15

L'appuntato dei carabinieri sta leggendo un libro sul sesso:
- Maresciallo, maresciallo, qui parla del cunnilingus. Ma come si fa il cunnilingus? -
- Eh, appuntato, devi leccare tutto intorno a dove fanno la pipì le donne! -
- Ma, maresciallo, pure le piastrelle?? -

lunedì 19 maggio 2008

Spam poetico: Scenda l'oblio

Poteva tardare uno spam poetico per i miei affezionati ventiquattro lettori e mezzo?
Certo che no. Ed ecco a voi, mio manipolo di lettori una poesia che parla di dimenticanza ed oblio.
Ma voi, che assiduamente mi leggete, non dimenticatevi di me, nè, tantomeno scordate di leggere questo blog.
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Scenda l'oblio

Scenda l'oblio sulla nostra storia
Che tanto ha preso i nostri poveri cuori.
Si sono ammalati e per una stagione
Non han più sentito né il sole nè il mare,
Persi in un sogno che non ha lieto fine.

Scenda l'oblio e dia infine ristoro
E pace e calma e tranquillità
E nulla resti di tutto l'affanno
Che ci ha preso in questi mesi
Facendo scordare le usate abitudini
Che ci coccolavano in modo assai dolce
In certezze assai chiare e rassicuranti.

Scenda l'oblio, e poi nulla resti
Di te e dei tuoi occhi di un azzurro profondo.
L'inverno infin venga e ricopra ogni cosa
Con coltri di neve ben fredda e crudele
Che all'animo mio ferito e assai triste
Daranno la falsa impressione dolente
Di un simulacro di eternità.

venerdì 16 maggio 2008

My way by Sex Pistols

Oggi vi propongo una piccola provocazione. Decisamente questa versione di My way, vecchio e glorioso cavallo di battaglia di Frank Sinatra, è infatti dissacrante e poco si confà al testo romanticheggiante della canzone... Ma tant'è, per rendere un po' più piccante questo blog, il gufo saggio ve la propone, o miei ventiquattro lettori e mezzo, e che lo scandalo (si fa per dire) vi accompagni.
Se cliccate qui, vi vedete il video. http://it.youtube.com/watch?v=DXCr1M7-Nx4

mercoledì 14 maggio 2008

Chiccata n. 14

Due carabinieri a Venezia:
- Maresciallo, guardi quante vongole! -
- Cretino, stupido, non sono vongole, non vedi che sono nere? Sono cozze! -

lunedì 12 maggio 2008

Spam poetico: Il tuo corpo è nudo

Poesia erotica questa di oggi. Erotica sì, ma non volgare, almeno spero. In ogni caso, spero che vi piaccia. Se, per caso strano, lasciate un commento, non potrà che farmi piacere. Buona lettura a tutti.
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Il tuo corpo è nudo

Il tuo corpo è nudo ed io sento
Un bisogno accecante di averti per me.
Nascondono infatti quelle tue dolci forme
Un piccol paradiso celato nelle pieghe
Di questa vita assai breve e finita.

Ed infatti intravedo come fonte di vita
I tuoi capezzoli ben turgidi e ritti
Che impudici mostrano sfacciati davvero
Il tuo desiderio ostinato e represso.

Ed anche il respiro, assai lieve e veloce,
Mostra l’inquietudine che ormai ti ha presa
E che solo richiede in muta preghiera
Di lasciare il campo, soddisfatta e ben sazia,
Ad un’appagata tranquillità.

Ed io contemplo con occhi vogliosi
Queste tue nudità che mi rubano il cuore
Resuscitanti in modo deciso
Un desiderio lontano e scordato.

Così io mi tuffo dentro di te
Ed in quel dondolio che presto m’assale
Trovo un corto e fugace momento
Di un simulacro di eternità.

giovedì 8 maggio 2008

Chiccata n. 13

La sfera va dal cilindro:
- ciao cilindro! -
- ciao cubo! - risponde il cilindro.
Allora la sfera va dal cono:
- ciao cono! -
- ciao cubo! - risponde il cono.
Allora la sfera va dalla piramide:
- ciao piramide! -
- ciao cubo -risponde la piramide.
Allora la sfera esclama stizzita:
- uffa, mi prendono tutti per il cubo!!! -

martedì 6 maggio 2008

Spam poetico: Non so

Forse qualcuno dei m iei ventiquattro lettori e mezzo conosce già questa poesia. Tuttavia ve la voglio riproporre perchè mi piace, perchè è delicata e perchè l'amore spesso si manifesta così.
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Non so

Non so per davvero
Se il mio cuore
Palpita e fibrilla
Quando io penso a te.
Non so, son sincero,
Se avverto i brividi
E mi emoziono
Nell’attesa di te.

Non so ancor nulla
E mi domando distratto
Se provo amore
Nei riguardi di te.

Non so, invero,
Se mi sono
Innamorato
Veramente di te.

So invece per certo
Che mi piace vedere
La tua minuta figura
Vicino a me.
Ed anche ridere
E scherzare
E parlare con te.

Forse è colpevole
La mia ignoranza
Ma quelle piccole cose
Che condividiamo
Mi fanno pensare
Ad un amore ben timido
Ma anche tenace
Che cresce pian piano
E che, alla fine,
Porterà il mio cuore
Ad appartenere a te.

lunedì 5 maggio 2008

Il gufo saggio al T.A.N.

Auff... eccomi di ritorno dopo un bel po' di regate al Trofeo Accademia Navale a Livorno.
Belle regate, bella la compagnia ed insomma, il vostro gufo si è divertito soprattutto l'ultimo giorno, ovvero Sabato, allorchè, con buon vento da ovest, è riuscito a bolinare bene e ad usare il gennaker in modo più che decente, arrivando, nelle due prove disputate, rispettivamente secondo e primo sia pure per un soffio. In classifica generale il vostro gufo, insieme al prode prodiere Antonio, è arrivato terzo scontando alcuni quarti posti dei giorni precedenti, ma be', non ci possiamo lamentare.
E' molto divertente il Martin 16, barca resistente e poco bagnata e speriamo di organizzare altre regate nei prossimi mesi.
ERd ora, cari miei ventiquattro lettlori e mezzo, vi lascio pderchè il gufo è appena tornato ed è un poco stanco, ma vi prometto che quanto prima, tornerò vispo e facondo come pochi giorni fa a rallegrarvi con poesie e battutine fredde
A presto.

martedì 29 aprile 2008

Spam poetico: Questo silenzio

Il gufo saggio va a Livorno a partecipare al prestigioso Trofeo velistico dell'Accademia Navale. Per cui dovete pensarlo impegnato a lottare con il vento cercando, insieme al suo amio Antonio, il bordo buono per arrivare alla boa prima degli altri concorrenti.
Ma il gufo, visto che si assenterà per una settimana, è generoso e vi propone questo ricco post incentrato sul silenzio.
Cliccando sul link che vi propongo qui sotto, infatti, vi vedete un clip di Mina che canta 'La voce del silenzio'. Più sotto ancora trovate l'utima mia poesia che dà il titolo al post.
Godetevi dunque i regali del gufo saggio ma, per favore se avete solo cinque minuti di tempo, non restate in silenzio, fatevi vivi in qualche modo e augurate buon vento al vostro gufo lasciando qualche commento a questo post.
Ci sentiamo la prossima settimana.

Il clip di Mina http://it.youtube.com/watch?v=hpVtgJyCtkk


La poesia del gufo saggio


Questo silenzio

Questo silenzio
Che mi avviluppa e mi prende
In questa notte
Che con passo felpato
S’avvicina a coprire
Ogni cosa che vive,
Non è mio nemico
E neppure mi porta
Tristezze assolute
O malinconie irrequiete
Che t’inquietano l’animo
Amaro lasciandolo
O derelitto e disperso
Nei mille frammenti
In cui si scompone
La nostra esistenza.

Questo silenzio
Mi parla di te
E mi par di vedere
Il tuo dolce sorriso
E gli amati tuoi occhi
Che mai mi han lasciato
Neppure un istante
Nel divenir della vita.

Questo silenzio
Lo amo davvero
Perché in lui ritrovo
L’essenza di me,
Essenza profonda
Che mi fa ripensare
Al mistero dell’uomo
Che tu m’hai svelato
In un istante lontano.
Mistero che si rivela
Sia pure per poco
Nelle parole
Amore e pietà.

domenica 27 aprile 2008

Spam poetico: Orfeo e Euridice

Quest'oggi propongo ai miei ventiquattro lettori e mezzo una poesia di un po' di tempo fa. Ed infatti la trovate nel mio libro 'Frammenti di emozioni' edito da De Ferrari nel 2004.
Buona domenica a tutti, o mio manipolo di lettori, e buona lettura.
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Orfeo e Euridice

"Vieni diletta, delle tenebre il signore
Il mio canto l'alterigia ha vinto e sconfitto.
Riprenderai a consumare le tue mortali ore
Il corpo tuo ritornerà ben giovane e dritto.
Ma ammirare i tuoi occhi ancora non posso
Fino a quando non avremo superato quel dosso
Che segna l'estrema invalicabile frontiera
Tra il sole splendente e il mondo della sera."

"No, amato mio, con le lacrime agli occhi
Affranta ti dico che non posso venire.
Già ho sentito l'eco di mille rintocchi
E la vita mortale non potrei più soffrire.
Troppa sofferenza ho provato, troppo dolore
Dacchè son giunta nel mondo senza colore
Certo mi schiaccerebbe il ricordo di esso:
Orfeo, ti supplico, guardami adesso!”

venerdì 25 aprile 2008

25 Aprile

E' difficile scrivere qualcosa sul 25 aprile senza scadere nella retorica ed il gufo saggio aveva deciso in un primo tempo di restare in silenzio.
Poi però il gufo ha pensato che non era giusto far passare una data così importante senza proporre ai suoi ventiquattro lettori e mezzo qualche suo pensierro su questa ricorrenza, ed eccovi, in estrema sintesi, le sue riflessioni.
Il gufo pensa che sia giusto festeggiare tale data come l'inizio della democrazia in Italia. Anche la destra dovrebbe essere contenta di festeggiare il 25 aprile perchè solo attraverso la guerra di liberazione è stato possibile costruire un paese dove ci si confronta anche duramente ma sempre in modo democratico ed è possibile persino parlare male della resistenza. Non credo che, se avessero vinto i fascisti ed i nazisti, sarebbe stato tanto facile, per esempio, parlare con accenti critici di Mussolini o di Hitler.
25 aprile quindi è festa di tutti gli italiani democratici e d'altra parte non bisogna dimenticare il sacrificio di tutti coloro che per la democrazia in Italia hanno dato la vita od anche una gran parte della loro gioventù.

giovedì 24 aprile 2008

Sarchiapone

Ieri sera, verso la mezzanotte, su RAI 2 per Rai educational, Minoli ha proposto un bel ritratto storico di Walter Chiari, noto attore comico della tv del tempo che fu.
A suo tempo, quando ero più giovane, a me Chiari piaceva, mi faceva veramente sbellicare dalle risate con la sua affabulazione senza fine.
Non pretendo che tuti i miei ventiquattro lettori e mezzo siano d'accordo con me, tuttavia, su youtube, ho trovato questo video con la gag famosissima del Sarchiapone. Il video è del '58 ed ha quindi cinquant'anni. Ma a me ha fatto ridere come tanto tempo fa. Guardatelo, o mio manipolo di lettori e son certo che almeno un sorriso ve lo strapperà.
Per godersi il clip cliccate su questo collegamento http://it.youtube.com/watch?v=sm-a8Xm1oMU

mercoledì 23 aprile 2008

Terzo appuntamento di caffè filo a Genova

Sono veramente interessanti e piacevoli questi appuntamenti di caffè filo che accadono mensilmente a Genova presso il bar 'Oltreconfine' in Piazza San Lorenzo.
Già due volte vi ho parlato della bravura della conduttrice Giusy Randazzo, e su di lei non mi soffermo oltre per tema di scadere nella piaggeria. Diciamo però che lei ha la capacità di stimolare un dialogo che spesso e volentieri diventa serrato e ricco di spunti interessanti.
Questa sera si è parlato di Amicizia, che neppure Socrate, che pure di filosofia se ne intendeva, era riuscito a definire con precisione.
Se non c'è riuscito lui, non potevamo certamente riuscirci noi in un'ora di discccussione. Eppure... Eppure, invece di sentirci frustrati, ce ne siamo andati contenti della bella discussione fatta. Perchè la filosofia è proprio così, fatta di discussioni e di domande le cui apparenti soluzioni generano altre domande sempre più profonde in un continuum senza fine.

martedì 22 aprile 2008

Razzismo strisciante?

Sarà una mia idea magari un po' balzana e, d'altra parte, spero proprio di sbagliare. Ma sento un odore di razzismo strisciante e di mancanza di solidarietà che non mi piace per niente.
Sì, è vero, vi sono indubbi problemi di sicurezza a turbare gli italiani soprattutto nelle grandi città. Ma insomma, troppe volte si individua nell'extracomunitario il colpevole di tutti i guai dimenticando quanto di positivo gli immigrati fanno per la nostra società.
Forse è anche vero che il razzismo inizia a manifestari allorquando il 'diverso' raggiunge una percentuale vicina al dieci per cento di popolazione.
Sta di fatto che gli italiani sembrano aver scordato i loro principi di tolleranza e sicuramente sono meno propensi all'accoglienza di prima.
Il blog del gufo saggio non è un blog di politica nè tantomeno di sociologia. Tuttavia il vostro gufo è molto rattristato da questo fenomeno che va ad incidere sulla coscienza sociale della nazione e vuole sottolinearlo per capirne pienamente le cause e proporre eventuali rimedi

lunedì 21 aprile 2008

Chiccata n. 12

Questo lunedì non sfugge al destino di una chiccata, anche perchè spero di mettervi di buon umore, nonostante il tempo decisamente brutto, almeno qui a Genova.
Dunque, buone risate.
- Sai cosa dice il vitello siciliano quando rientra nella stalla? -
- ?!? -
- Dice: "Minchia, tonnato sono!" -

sabato 19 aprile 2008

Spam poetico: Polena

La mia amica Jo, che voi, miei ventiquattro lettori e mezzo, già conoscete in quanto proprio lei mi ha regalato la statuina del gufo saggio che vedete su questo blog, mi ha suggerito di scrivere una poesia sulle polene.
Ci ho pensato un po', e stasera ne è venuta fuori la poesia che potete leggere qui sotto. Spero che vi piaccia, o mio manipolo d lettori che mi seguite e mi siete tanto affezionati e vi auguro buona lettura.
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Polena

L’acqua ed il vento che da quando sei nata
Schiaffeggiano te ed il tuo nudo seno,
Non sanno, o Polena, cosa han visto i tuoi occhi
Nel tuo girovagare per ogni tipo di mare.
Abissi d’infinita oscurità hai tu scandagliato
E tempeste possenti ed uragani cattivi
Che raggelano il cuore di paura assai grama.
Ma tu non hai mai tremato un istante
Ogni volta gettandoti nei gorghi più fieri
E come divinità cortese e pietosa
Hai sempre raccolto la rabbia del mare
Ad inverare quel buon sortilegio
Che vede in te una dea assai buona
Contro le grandi malignità
Delle burrasche che s’inventa Nettuno.

Né il mare né il vento, né il sole radioso
E neppure le nubi che coprono il cielo
Han preso coscienza oppure intuito
L’arcano mistero che in te si racchiude.

Mistero di donna che è anche dea,
Mistero di materia che possiede un cuore,
Mistero terreno di cosa celeste.
Mistero che si crea e che sempre è vivo
Quando ogni uomo è solo col mare,
Perchè tu racchiudi nel tuo ligneo corpo
Un piccolo seme di eternità infinita.

venerdì 18 aprile 2008

Il papa, l'aborto, la pena di morte

Questo papa è incredibile. Un giorno sì e l'altro anche tuona per il diritto alla vita, contro l'aborto e per il rispetto delle cellule staminali come embrione di vita. Con Bush l'altro giorno, si è trovato d'accordo su tutte queste tematiche.
Peccato che nel frattempo la Corte Suprema degli Stati Uniti ha di fatto reintrodotto la pena di morte con un voto quasi unanime - 7 a 2 - ed anche col parere favorevole di alcuni membri cattolici della Corte stessa... Però di questa votazione il papa non ha parlato con Bush.
Trovo quanto meno sorprendente questo atteggiamento e del tutto inccomprensibile e anche schizofrenico.
A meno che... a meno che non vi siano affinità politiche che impediscono al papa di essere intransigente sulla pena di morte come lo è su aborto e cellule staminali
Se così fosse, sarebbe ben triste vedere il capo della chiesa piegare il capo ad una ragione di stato che dovrebbe essere lontanissima dai principi etici della Chiesa stessa e del papato.

giovedì 17 aprile 2008

Chiccata n. 11

Per sollevarvi l'umore doopo le tristezze elettorali e la notizia della morte di Marisa Sannnia vi regalo questa chiccata che è più che altro un gioco di parole. Buone risate, se potete.
- Sai cosa fa il portiere del Palermo quando vede arrivare il pallone? -
- ?!? -
- Lu-para.......... -

martedì 15 aprile 2008

Marisa Sannia

Proprio oggi se n'è andata Marisa Sannia a soli sessantun'anni. Non so quanti di voi, miei ventiquattro lettori e mezzo, se la ricordano sul finire degli anni '60 a cantare 'Casa bianca', forse il suo maggiore successo, ed altre canzonette pop.
Per quanto mi riguarda, ricordo di averla cantata un sacco di volte nel '68 quando ero giovane ragazzino.
In onore di Marisa Sannia, che ha contribuito anche lei a farmi crescere o, quanto meno, avere un buon ricordo da tenere nella memoria, vi propongo questo clip d'epoca che la vede cantare appunto 'Casa bianca' al festival di San Remo del '68.
Un doveroso omaggio ad una cantante schiva ed anche un rinverdire bei ricordi di una gioventù ormai, ahimè, alquanto lontana.

lunedì 14 aprile 2008

Elezioni 2008

E così ha vinto la destra, con Berlusconi e Bossi in testa. Nulla da dire sulla vittoria, conquistata più che legittimamente. E poi in democrazia è così, vale la regola dei voti, per cui se il cosiddetto 'Cavaliere' , nonostante le sue incredibili gaffes, è riuscito a convincere così tanti italiani a votarlo, buon per lui e tanto peggio ad una sinistra che, fra l'altro, candidando un vecchio rudere come il parolaio Bertinotti, rischia il suicidio.
Tuttavia il vostro gufo saggio è preoccupato. Non tanto da questa vittoria delle destre che gli può dispiacere ma che rientra nelle regole del gioco. Invece il gufo vorrebbe una destra seria, alla Sarkozy o alla Merkel, ovvero uomini e donne certamente di destra ma con un elevato senso dello stato. Invece al vostro gufo pare che i leader della destra italiana manchino proprio di questa visione etica dello stato che è fondamentale per diventare statisti e per governare un paese. Spero di sbagliare, ma quando si definisce eroe un mafioso condannato a tre ergastoli, qualcosa non va.
In democrazia l'utima parola spetta al popolo ed il popolo italiano ha scelto. Speriamo che sia stata una buona scelta... In fondo anche Hitler ha preso il potere democraticamente...

venerdì 11 aprile 2008

Spam poetico - Triste rinuncia

Questa poesia l'ho scritta ieri notte verso l'una. Ero un po' giù di morale, un po' stanco ed un po' solo.
Ne è uscita questa 'Triste rinuncia' che ora propongo a voi, miei ventiquattro lettori e mezzo.
In effetti la poesia è intrisa di tristezza senza speranza, cosa rara per il vostro gufo saggio. Ma a volte succede di sentirsi in questo modo. Buona lettura.
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Triste rinuncia

La notte che ha coperto
Di buio e di nero le case e i palazzi
Di questa inebetita e lontana città,
Mi ha anche portato il regalo assai triste
Della rinuncia a te e ai tuoi occhi,
Della rinuncia a volerti bene,
Della rinuncia a sentirti già mia.
Ed è sensazione amare e maligna
Che ti prende il cuore rivoltandolo alfine
E strizzandolo ancora in mille brandelli
Che conoscono solo tristezza infinita

Triste rinuncia m’ha portato la notte
Che mi seguirà come ombra silente
Nell’incedere degli anni che arriveranno
A segnare quel che resta della mia vita mortale,

Triste rinuncia a volere ancor bene
E ad essere amati con l’anima e il cuore
Scacciando così sia pure per scherzo
La solitudine nera in simulacro effimero e breve
Di ingannare la morte e l’oblio che s’avanza.

Triste rinuncia che il cuore t’opprime
Impedendogli infine ogni gioia umana
E che lo porta infelice e dolente
A vagare ramingo e solo e scontento
Nei grigi sentieri della rassegnazione.

mercoledì 9 aprile 2008

Spam narrativo - Ascolta il silenzio

Questa sera vi propongo un racconto Non è propriamente inedito in quanto già pubblicato dal sito www.mentelocale.it, ma sul blog del gufo saggio è la prima volta che lo vedete e, secondo me, ci sta benissimo. Chiedo pertanto venia a quelli dei miei ventiquattro lettori e mezzo che l'han già letto e auguro a tutti gli altri buona lettura.
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Ascolta il silenzio
Era già scesa un’ombra lontana sulla città distesa sul mare. Pigro ad ovest il sole incendiava un ultimo lembo di cielo azzurrino e stavan sospese le tenebre ad est come intimidite da quel giorno di agosto figlio balordo di una pallida estate.
Dal mio balcone posto in collina osservavo Genova che s’apprestava a passare l’ennesima notte della sua storia. Luci pian piano si accendevano ad illuminare strade e piazze che via via s’andavano spopolando. Il brusio della vita cittadina s’affievoliva in un rumore lontano.
Caterina portò da bere, un the per lei, un cognac per me ed anche un po’ di cioccolato nero fondente ad appagare ultime e mai sopite golosità. Ci sedemmo come fossimo stanchi di una stanchezza interiore, come fossimo pieni di ricordi di felicità passate , di momenti di gioco insieme vissuti nel giorno che andava lentamente a morire.
Non parla italiano, Caterina, ma russo ed inglese. Difficile è quindi conversare con lei per me che pure conosco un poco di inglese in reminiscenze ormai remote della mia gioventù.
Eppure….
Eppure il silenzio che era fra noi e che già invadeva l’insonnolita città traduceva i nostri pensieri, ben chiari rendendoli come una conversazione da tempo iniziata che continuava e che mai sarebbe finita finchè fossero durati quell’incanto e quella magia.
E’ strano, il silenzio, ed ambivalente.
Spesso significa odio ed indifferenza e cala ghiacciato come lama affilata strappando e uccidendo ogni affetto più caro.
Ma quella sera ben mi fu chiaro che l’affetto e l’amore spesso si nutrono di questo alimento e che le parole a volte sono inadeguate ad esprimere le profonde emozioni che vivono in noi.
Incominciò un discorso, la mia amica straniera, ma io subito le dissi:
- Sst, taci, ascolta il silenzio. –