francamente non avrei mai pensato di aprire un blog, ma tant'è... molti amici mi hanno spinto a farlo ed eccomi qua.
troverete, in queste pagine, le mie poesie, i miei racconti, i miei pensieri ed anche vi chiederò pareri, consigli ed altro che possano rendere più lieve la nostra esistenza. mi piacerebbe infatti che questo blog fosse un oasi di tranquillità e pace dedicato a chi vuole esercitare la mente fuori dal contesto rumoroso di tutti i giorni.
magari trattare insieme temi un po' fuori moda, temi che non sono sulle prime pagine dei giornali e che per l'appunto ci servono per elevarci un po' dalla quotidianità.
chissà se ci riuscirò. io comunque ci provo e, per il momento, vi propongo l'ultima poesia che ho creato fresca fresca sabato scorso, ovvero due giorni fa.
se ne avete voglia, commentatela, ditene male, fatemi sapere se vi ha suscitato qualcosa od altro. tutto sarà ben accetto, anche le critiche più feroci.
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Ho lacerato il cielo
Ho lacerato il cielo
Che sopra di noi
Ci guardava con affetto immenso,
Trapunto di mille ed una
Stella argentata.
Con il coltello affilato e maligno
Dell’odio più crudo
E dell’impossibilità d’amarti
Ho creato uno squarcio lungo e nefasto
Affinché entrassero, come amara melassa,
Il nulla ed il vuoto
E tutto coprissero di un nero assoluto
A rammentare l’istante supremo
Dopo il quale si spegne la vita.
Ho però fatto male i miei conti
Perché da quella crepa,
Profonda ed oscura,
Sono sgorgate tutte le lacrime
Che non avevo ancor pianto
Per il tuo triste abbandono.
E d’improvviso m’ha inondato
Il dolce fiume dell’umana pietà;
Pietà per me e per quello che è stato,
Pietà per il dolore che abbiamo sofferto,
Pietà per quel cielo misterioso e fatato
Che un dì era sempre sopra di noi.