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lunedì 31 dicembre 2007

Buon anno





Con l'ultimo post del 2007, come promesso, auguro ai miei venticinque lettori di manzoniana memoria, ai miei amici, alle mie amiche, insomma a tutti, un felice 2008.


Che il tempo, come dice la foto qui accanto non vi manchi mai e che anzi possiate tutti passare 365 giorni in pace e serenità.


Per quanto mi riguarda, voglio sperare che il nuovo anno, ancorchè bisestile, sia migliore di quello che sta per morire. Non è stato un grande anno il 2007, ma in questo fine mese si è un po' aggiustato. Speriamo bene... Ancora una volta, anche a costo di sembrare un po' retorico, pace e serenità a tutti voi.

sabato 29 dicembre 2007

Anno che vai, anno che vieni

penso che questa sarà l'ultima poesia di quest'anno. ve la regalo senza commenti sperando di fare cosa gradita ed abbracciando tutti gli amici ed in particolare le rappresentanti del gentil sesso.
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Anno che vai, anno che vieni

Anno che vai
Finendo il tuo ciclo
Di giorni e di sere
E che da un’alba
Ormai ben remota
Ci hai accompagnato
Nel divenir della vita,
Ti prego, raccogli
Le amare tristezze
E le acute dolenze
Delle ore che furono.
Portali via in un altro universo
E fa’ che nel tuo ultimo
Ed estremo minuto
Sia distillata
In goccia d’argento
L’immensa pietà
Per il dolore del mondo.

Anno che vieni
A continuar l’esistenza
Nel ciclo eterno
Delle nuove stagioni
E del mutare del tempo,
Almeno porta con te
Una pur piccola
Parvenza di pace
Che ci regali
Un sogno fatato
Di serenità
E d’amore dormiente
Fa’ che le ore
Che nascondi nel grembo
Parlino di guarigione
E scaccino il male.
Speranza sia infine
Tua dolce compagna
Che mai ci abbandoni
Né soli ci lasci.

venerdì 28 dicembre 2007

Pensieri di fine anno

avevo iniziato questo post pensando di scrivere qualcosa dell'anno che sta per terminare. non ancora gli auguri, che quelli ve li farò a san silvestro con l'ultimo post dell'anno, ma insomma, tracciare un piccolo bilancio di questi mesi.
invece mi rendo conto che è troppo facile farsi prendere dai ricordi, belli o brutti che siano, ripiegandosi su se stessi senza aver più voglia di vivere e progettare il futuro. è da vecchi, da persone appunto senza futuro, ed è anche un insulto alla vita.
senza rinnegare il proprio passato, bisogna sempre guardare avanti ed avere dei progetti da coltivare per il futuro. perchè la vita è così, ci prende e non ci permette di piangerci addosso. delle persone che abbiamo conosciuto, dei fatti di cui siamo stati spettatori o protagonisti rimangono appunto i ricordi ma soprattutto rimaniamo noi, perchè quei fatti e quelle persone sono entrati dentro di noi e influenzano tutto il nostro modo di vivere e di esistere.
con questa consapevolezza, guardiamo avanti senza rimpianti per quelllo che è stato: tante cose ci aspettano, tante cose belle che ci doneranno attimi di gioia, come pure abbiamo davanti anche tante tristezze.
ma così è la vita, ed alla fine potremo dire almeno di non avere sciupato la nostra esistenza

mercoledì 26 dicembre 2007

Dopo l'abbuffata

allora amici miei, com'è andato il natale? vi siete abbuffati da non poterne più? il tasso colesterolico e glicemico si è alzato a dismisura? vi siete divertiti?
forse ora, nel nostro mondo occidentale così sazio di cibo da buttarne via, si è un po' persa la bellezza e la eccezionalità del pranzo di natale: di fatto ogni giorno ci si nutre troppo e si arriva al pranzo natalizio già pieni, sazi, con problemi di sovrappeso e di obesità che mangiare non è più un piacere ma diventa quasi un tormento che genera complessi di colpa a non finire.
quando non c'era tutto questo ben di dio, al momento sacro della nascita di gesù si univa anche la gioia di una bella mangiata in modo da soddisfare anche il corpo dopo aver pensato a nutrire l'anima.
ma siamo in una società consumistica e tutto il sistema è costruito in modo da farci consumare sempre di più ed è facilissimo prendere l'uomo in uno dei suoi istinti più primordiali quale è quello di mangiare.
chissà, forse bisognerebbe recuperare uno stile di vita più austero, meno legato al benessere ed al superfluo e che riscoprisse una dimensione più spirituale del nostro modus vivendi, ma temo che il mondo giri in un'altra direzione.
e voi, cosa ne pensate?

domenica 23 dicembre 2007

Tenebre invernali

per natale vi regalo questo spam poetico sperando che vi piaccia.
a presto e baci alle ragazze.
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Tenebre invernali

Tenebre invernali
Che siete regine
Di vera gran parte
Del dì e della notte
E che tutto coprite
Di buio e di nero
Che par che la vita
Tremi incerta
Come fiammella
Che al vento soccombe.

Tenebre, voi siete
Sorelle minori
Di quel gran mistero
Che è nostra morte
Che tutto scompone
In un caleidoscopio
Fatto d’oblio e silenzio assoluto.

S’illividisce il cielo
Ed anche la luce
Pare irreale
Nel buio che avanza.
Nulla poi senti
Ed anche il respiro
Si ferma per poco
A significare un istante
Dopo il quale c’è solo un enigma.

Pare che il regno
Da voi inventato
Non debba avere mai una fine.
Ma un raggio di sole
Che rapido arriva
Coraggio infondendo
Alle genti umane
Tremanti impaurite
Nel buio e nel freddo,
Riscatterà tutto l’amore dell’uomo,
E come in incanto benevolo e ben fausto
Le tenebre saranno
Sconfitte e disciolte
E trionferà in luce smagliante
La primavera e il suo seme vitale.

Natale

siamo in occidente, in un paese a fortissime radici cristiane sia da un punto di vista culturale che più propriamente religioso. direi quindi che anche per un laico quale sono io è doveroso, su questo blog, fare a tutti voi gli auguri di buono e sereno natale. lo sappiamo tutti, del resto, che la festività natalizia è dedicata agli affetti familiari anche se ora la famiglia è cambiata, non è più la famiglia tradizionale, contadina ma si è disgregata in mille rivoli che però a volte, per strani accidenti della vita, si ritrovano uniti in famiglie cosiddette allargate, tenute in piedi col collante dell'amicizia e dell'affetto più che da vincoli strettamente parentali.
a tutti i miei amici, alle loro famiglie, va dunque il mio più affettuoso augurio di buon natale con un occhio di riguardo verso i bambini che sono coloro che sentono di più questa festa e che aiutano sempre i più vecchi a ritrovare, nei giochi e nell' entusiasmo infantile, un po' della loro lontana gioventù

giovedì 20 dicembre 2007

Michelle


argomento frivolo quello di oggi, ma nella vita ci vuole anche un po' di frivolezza e di leggerezza altrimenti che vita sarebbe?

e allora parliamo di michelle hunziker, proprio lei, la ex moglie di eros ramazzotti, madre di aurora, svizzera del canton ticino.
mi piace michelle, un po' perchè è una bella ragazza, ora giovane donna visto che il 24 gennaio compirà trentun'annni. ma soprattutto perchè è molto spiritosa ed ironica. quando era a striscia la notizia, mi faceva sorridere con quel suo cagnolone e sono sicuro che a dire tutte quelle fregnacce si divertiva anche lei, non rideva solo per lavoro.

ora è un po' sparita dagli schermi televisivi. ho letto che è fra le protagoniste di uno di quei film di natale uscito da poco tanto gettonato quanto un po' cafone e pecoreccio, di quelli alla vanzina, per intenderci.
sicuramente avrà successo, non lo metto in discussione. tuttavia penso che sia un po' sprecata. il ruolo dove eccelle, almeno secondo me, è quello di show girl allegra e sorridente in contrapposizione ai pianti greci della clerici o della carrà.
e allora da queste pagine nascoste all'interno della rete, io lancio il mio grido di dolore invitando i miei amici ad unirsi a me:

michelle, dove sei? fatti un po' vedere che senza di te siamo tutti un po' più tristi!

martedì 18 dicembre 2007

La polenta


a me mi piace la polenta, e l'errore di sintassi e proprio voluto. già, perchè la polenta è cibo umile per mense contadine, di quelli che a quei tempi avevano fatto sì e no la terza elementare e poi sapevano a mala pena scrivere il proprio nome. e quante pance ha riempito quest'alimento così popolare, preservando i proprietari di tali pance dalla fame più nera?

da quel che mi dicono si mangiava con poco condimento data la povertà di quelle tavole e, soprattutto in piemonte ed in veneto, era cucinata ben dura che a tagliarla ci voleva il filo. noi di genova, invece, la preferiamo un po' più molle, non abbiamo una tradizione polentifera alle spalle. e poi la condiamo per bene, con salsiccia e funghi oppure con i formaggi, gorgonzola piccante e fontina in primis.

ma la bellezza della polenta è dovuta soprattutto a quel contrasto deciso e violento fra le temperature invernali fredde e rigide ed il caldo che sprigiona la polenta appena fatta.

ti brucia la bocca e l'esofago se non stai attento e dopo pochi bocconi ecco che ti avvampa di benefico calore il viso e le orecchie che quasi senti caldo anche quando nella stanza ci sono pochi gradi. e poi devi berci del buon vino rosso con la polenta. di quello che ti scende nello stomaco come una palla di cannone e che quando arriva ti esplode dentro con tutta la sua potenza e i suoi sapori.

be', ragazzi, in questi giorni di freddo qui a genova una bella polentata è quello che ci vuole e potete anche invidiarmi: stasera ho mangiato polenta e salsicce.

lunedì 17 dicembre 2007

La magia della neve

oggi è forse il primo giorno d'inverno ancorchè da un punto di vista astronomico l'inverno inizi il 21 dicembre.
fa freddo, per essere genova fa molto freddo, ma è una bella giornata, come lo sono quelle che ci regala, insieme alle basse temperature, la tramontana
si vede un po' di neve ad imbiancare appena le cime dei monti appenninici sovrastanti la città.
è strano l'effetto che ha su di noi la neve: attutisce i rumori e uniforma il paesaggio in una unica tonalità di bianco che nasconde i particolari del territorio. proprio per questo motivo non ci dovrebbe piacere, dovremmo odiarla. e invece no. invece ci eccita e ci fa tornare bambini, e ti verrebbe la voglia di rotolarti sul terreno e di giocare, costruendo effimeri pupazzi che si scioglieranno al primo sole. ha qualcosa di magico, la neve, che va al di là dell'addormentarsi della natura sotto quel manto bianco.
qualcosa che ci affascina e ci strega nonostante i disagi che una nevicata comporta
in quel paesaggio incantato ci pare d'essere anche noi dei folletti, e ci aspettiamo di vedere spuntare principesse e streghe maligne in ogni dove.
questo è ciò che per me è la magia della neve. magia che ti prende inconsciamente scomparendo poi coi primi tepori del tempo.
e a voi, miei venticinque lettori, cosa suggerisce la neve? anche voi provate le stesse mie sensazioni oppure, più prosaicamente, per voi la neve è solo un fastidio per la vita di tutti i giorni?
se vi va, lasciate un commento.

sabato 15 dicembre 2007

Ogni volta

ecco l'ultima mia poesia. è sempre molto difficile commentare le proprie poesie ed essere un minimo obbiettivi. a me, guarda un po' che strano, le mie poesie piacciono tutte perchè riflettono miei stati d'animo, ma capisco bene che io non posso essere giudice di me stesso.
pertanto, lascio questo componimento come una bottiglia nel mare. spetta a voi dire se vi piace o meno.
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Ogni volta

Ogni volta che il cielo è azzurro
Sgombro di nubi che portano pioggia
E par che ti sorrida contento e sereno
Ad annunciare che primavera sempre arriva,
Ecco ritorna vellutato ed intenso
Il dolce ricordo che io ho di te.

Ogni volte che il mare si rappresenta
Quieto e tranquillo come un gigante dormiente
E senti anche che ti parla d’amore
Come un sogno che per raro volere
Diventa reale per un istante fugace,
La mia memoria, dai suoi antri nascosti,
Richiama te e la tua dolce figura.

Ed il vento che soffia nelle brezze serali
Od anche la pioggia che bagna ogni fiore
Oppure i tramonti che incendiano il mondo
Di luce rossastra che annuncia la notte,
Tutti saranno meravigliosi appunti
Per volgere il pensiero a te e la tua vita.

Ogni volta che la vita mi darà un sorriso
Volto a scacciare le traversie moleste
Che ci tormentano e ci danno affanno
Giorno per giorno nel tempo che passa,
Sarà per me pretesto voluto per ricordare
Il tuo amato e dolce bel viso
Ed ogni cosa che porta la vita
Mi sussurrerà qualcosa di te.

giovedì 13 dicembre 2007

Saggezza

questo è il blog del Gufo Saggio, ma che cosa è esattamente la saggezza? cosa è che noi intendiamo essere saggio e cosa invece no?
ieri notte non riuscivo a dormire ed il pensiero, fra le altre cose, è andato dietro a questo tema senza peraltro trovare una soluzione puntuale e precisa. forse, chissà, era meglio dormire senza arrovellarsi troppo dietro a questi problemi esistenzial-metafisici che sono per loro natura irresolvibili. tant'è la mente vola e spazia per gli sterminati spazi del pensiero umano.
ne ho concluso, buddisticamente, che la saggezza consiste nel non lasciarsi prendere la mano dalle quotidiame mene di ogni giorno, nè lasciare che il proprio equilibrio interiore venga turbato da fattori esterni e contingenti.
ma siamo sicuri che essere sempre saggi sia una bella cosa? in fondo, molte opere e sentimenti umani, a cominciare anche dall'innamoramento e dall'amore, sono veramente poco saggi, ma guai se non vi fossero. guai se, per inseguire un astratto concetto di saggeza rinunciassimo a tutte le cose più o meno stupide che facciamo sempre.
in fondo, la saggezza è noiosa, la pazzia invece ci attrae con la sua scoppiettante vitalità.
e allora? dov'è la verità? dov'è la giusta idea della saggezza?
ai miei venticinque lettori (se lo fossero veramente ne sarei felice) il la per commentare, se ne hanno voglia, queste mie riflessioni.

martedì 11 dicembre 2007

Katerina

a genova, vicino a pra, c'è un ristorante, il san pietro, dove si mangia abbastanza bene, soprattutto sono buoni i ravioli di pesce.
katerina lavorava come cameriera in questo locale.
non era italiana, katerina, ma slovacca di un paese vicino a bratislava ed era bello vedere la sua minuta e ben proporzionata figura aggirarsi fra i tavoli servendo con grazia e gentilezza clienti ed avventori di ogni genere e risma.
non so quali eventi l'avessero spinta fino in italia. della sua vita privata so solo che aveva una madre che lei andava a trovare ogni anno durante le ferie estive quando il ristorante chiudeva e che in italia la ragazza aveva trovato l'amore convivendo con un italiano.
al san pietro ci si andava quasi solo per lei; per lustrarsi gli occhi e per scambiare qualche rapida battuta fra un piatto e l'altro. qualche volta a me dava un casto e veloce bacio sulla guancia a mo' di benvenuto.
ora katerina non lavora più al san pietro. so che ha litigato col suo compagno e che, in seguito a questo litigio, è tornata in patria.
le auguro ogni bene con la speranza di poterla rivedere quanto prima. solo le montagne, dicono, non si incontrano mai e voglio pensare che ciò sia realmente vero.
ma quello che concretamente so è che provo un pizzico di nostalgia senza di lei, senza i suoi occhi grigio azzurri e senza le due chiacchere scambiate velocemente mentre ti portava le vivande e che da sole bastavano a rischiarare un'intera giornata.
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Katerina

Timida e lieve è la tua avvenenza
Che di certo non scoppia come bomba cattiva
Ma che penetra e arriva fino in fondo al mio animo
Come raggio di sole che fa sparire ogni nebbia.

Straniera tu sei, ma questo sole italiano
Ormai è tuo amico da un tempo lontano
E gioca con te, con il tuo desiderio
Di giovane donna che si apre all’amore.

Io resto incantato e da lontano ti guardo
Condire ogni cibo con il tuo dolce sorriso,
E presa da un vortice di mille domande
Indaffarata passare da un tavolo all’altro.

O clienti e avventori, siate un poco gentili
E per una volta soltanto andate lontano
Così io potrò, sia pur per un sol pranzo,
Aver Katerina unicamente per me.

lunedì 10 dicembre 2007

vignetta


ringrazio tutti coloro che sono intervenuti in queste poche ore ed hanno lasciato un commento sul blog del Gufo Saggio.

in particolare il ringraziamento va all'amico Gianfranco Uber che ha voluto commentare la poesia "Ho lacerato il cielo" con il bel disegno che vedete qui sopra.

grazie Gianfranco, grazie amici

Presentazione

francamente non avrei mai pensato di aprire un blog, ma tant'è... molti amici mi hanno spinto a farlo ed eccomi qua.
troverete, in queste pagine, le mie poesie, i miei racconti, i miei pensieri ed anche vi chiederò pareri, consigli ed altro che possano rendere più lieve la nostra esistenza. mi piacerebbe infatti che questo blog fosse un oasi di tranquillità e pace dedicato a chi vuole esercitare la mente fuori dal contesto rumoroso di tutti i giorni.
magari trattare insieme temi un po' fuori moda, temi che non sono sulle prime pagine dei giornali e che per l'appunto ci servono per elevarci un po' dalla quotidianità.
chissà se ci riuscirò. io comunque ci provo e, per il momento, vi propongo l'ultima poesia che ho creato fresca fresca sabato scorso, ovvero due giorni fa.
se ne avete voglia, commentatela, ditene male, fatemi sapere se vi ha suscitato qualcosa od altro. tutto sarà ben accetto, anche le critiche più feroci.
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Ho lacerato il cielo

Ho lacerato il cielo
Che sopra di noi
Ci guardava con affetto immenso,
Trapunto di mille ed una
Stella argentata.

Con il coltello affilato e maligno
Dell’odio più crudo
E dell’impossibilità d’amarti
Ho creato uno squarcio lungo e nefasto
Affinché entrassero, come amara melassa,
Il nulla ed il vuoto
E tutto coprissero di un nero assoluto
A rammentare l’istante supremo
Dopo il quale si spegne la vita.

Ho però fatto male i miei conti
Perché da quella crepa,
Profonda ed oscura,
Sono sgorgate tutte le lacrime
Che non avevo ancor pianto
Per il tuo triste abbandono.

E d’improvviso m’ha inondato
Il dolce fiume dell’umana pietà;
Pietà per me e per quello che è stato,
Pietà per il dolore che abbiamo sofferto,
Pietà per quel cielo misterioso e fatato
Che un dì era sempre sopra di noi.