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domenica 4 settembre 2016

Spam poetico: Conchglie

Con un po' di ritardo, ecco la solita poesia della domenica.
Buona giornata.

Conchiglie

Lasciò la marea della scorsa notte
Gusci pur vuoti di vite marine,
Vuote conchiglie perse dal mare,
Intuite esistenze di abissi remoti.

Come in un gioco forse crudele
Che si ripete da tempi infiniti
Si diverte il mare con le sue creature
Spesso lasciandole derise e sconfitte.

Morte pur sono, buone soltanto
Per far giocare un bimbo annoiato
O testimoniare in muta maniera
La forza del mare e la sua crudeltà.

Mi sento anch’io conchiglia svuotata
Perso da quel mare che si chiama vita
Che spazza e che butta a volte cattivo
Senza alcun pentimento e senza pietà

Eppur di giocare io stanco non sono
E scrivo parole sulla sabbia bagnata.
Effimere sono e saran cancellate
Dal vento e dall’acqua dell’alta marea.

Ma in questo gioco precario e ben breve
Io lancio una sfida al mal della vita
E vivo questo attimo di tempo mortale
Fuggendo tristezze cattive e maligne.

E con un sorriso a volte un po’ mesto
Osservo burrasche ed albe sul mare
E sento in ogni istante di vita finita
Vivere e rifulgere l’eternità.

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