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giovedì 22 dicembre 2011

La polemica sull'articolo 18

Bene ha fatto Bersani a stoppare la polemica di questi giorni sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori affermando essere roba da matti il volerlo discutere in questo momento, ma il tutto si presta a qualche riflessione.
Infatti la destra e Confindustria fanno i loro interessi ed è logico che vogliano avere mano libera nel mercato del lavoro. Quello che invece stupisce è che anche esponenti che si dicono di sinistra, come ad esempio Pietro Ichino, sposino queste tesi care appunto alla destra.
Mi pare che costoro siano succubi di una certa egemonia culturale della destra che ha avuto inizio negli anni '80 con Reagan e la Thatcher e che ancor oggi sembra essere dominante nonostante i guasti sociali ed economici da essa prodotti.
Non è infatti togliendo dei diritti a chi li ha conquistati con dure lotte nel passato che si creano posti di lavoro per i giovani. Non è inseguendo condizioni di lavoro e salari "cinesi" che supereremo questa crisi. Anzi, precarizzare e impoverire la gran massa dei lavoratori dipendenti, a parte il costo sociale di tale operazione, avrà l'effetto economico di contrarre i consumi e pertanto di acuire l'attuale recessione.
Occorrerebbe invece studiare politiche di eguaglianza che riducessero il gap fra i pochi che guadagnano molto e i tanti che stentano a sbarcare il lunario.
Questo dovrebbe essere il compito di una forza di sinistra e dei suoi esponenti che non dovrebbero lasciarsi incantare dalle false sirene del libero mercato. 
Per inciso ricordo che nell'Odissea le sirene uccidevano ferocemente i malcapitati marinai che cedevano al loro richiamo.

4 commenti:

  1. ottimo post, l'ho letto con piacere. un saluto cocuma

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  2. col crollo del cosiddetto socialismo reale e con l'introduzione di correttivi occidentali nelle economie pianificate dell'ex- celeste impero, non ci si può meravigliare di una rivincita del liberismo, una dottrina sorta quasi un secolo prima del marxismo e molto dura a morire, forse perchè basata su premesse teoriche più aderenti alla natura umana. il comunismo è venuto dopo la dottrina di a.smith, ma sta scomparendo dalla faccia della terra, mentre lo stesso non può dirsi per una delle sue più dirette antitesi.
    dobbiamo avere l'umiltà di riconoscerlo per correre ai ripari non alla cieca ma in modo estremamente ponderato. auguri da angelo.

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  3. Sono riflesioni molto chiare, ma non stupitevi che non vengano accolte. La percentuale dei votanti è evidentemente stupida, disinformata o becera. Altrimenti non si spiegherebbero le fortune di personaggi come Mussolini, Itler, Stalin e anche Berlusconi.

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  4. caspita, gufo, hai messo in tavola almeno cinque o sei argomenti!
    ne parleremo a quattr'occhi, prima o poi
    (ci accordiamo in privato, via mail, sul quando e sul dove. per quanto riguarda il come, davanti a un gottino di quello buono).
    per adesso, mi limito a complimentarmi con carlo annoni per il suo 'Itler'. soltanto 'Itle' (dal 'Vernacoliere') lo supera!
    ciau a tutti
    krug il misantropo (acido e 'ncazzusu)

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