I dodici versi di questo mio ultimo componimento ve li do, cari miei ventiquattro lettori e mezzo che mi seguite, senza alcun commento.
A voi il compito di leggerli ed eventualmente commentarli e giudicarli.
Ovunque tu sia
Ovunque
tu sia un poco m’appartieni
Per tutto
l’amore che alfin t’ho donato,
Per tutti
i momenti intensi e sicuri
Che
abbiamo vissuto in amplessi sensuali.
Ovunque
tu sia non c’è la lontananza
Perché
io ti sento per sempre vicina
In una
dimensione al di là del reale
Che annulla
per incanto il tempo e lo spazio.
E sia
questo amore forse un po’ rugginoso
Che va
al di là del bene e del male
Mio eterno
compagno nel divenir della vita
Che ancora
si frappone alla mia eternità.
bella poesia!!!
RispondiEliminaGrazie Olga. sei molto gentile.
RispondiEliminascusami tanto henri, come si concilia il "cazzo furente" di qualche giorno fa coi "momenti intensi e sicuri che abbiamo vissuto in amplessi sensuali"? o ci prendi tutti per il culetto lasciandoci credere di patire a volte una fame regolarmente smentita da liriche successive, o ti diverti a creare un clima di quesiti contrastanti per non rivelare nulla di acquisito sulla tua vita privata. ma è quel continuo insistere sull'eternità che ti frega, perchè uno che aspira ad essa tradisce un'insoddisfazione malcelata sul misero andazzo quotidiano. angelo.
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