Non piangerò di certo per la sorte di Gheddafi: gli iniziali meriti di affrancamento da una imbelle monarchia sono stati ampiamente offuscati da un regime dittatoriale durato più di quattro decenni. Inoltre questa fine di regime, così simile a quella di Hitler e di altri dittatori, non palesa un amore verso il suo popolo da parte del leader libico, ma è invece rivelatore di un attaccamento al potere oltre ogni limite e senza riguardo delle sofferenze che ciò può portare al popolo libico.
Tuttavia l'occidente, che ha ampiamente aiutato i ribelli, non può assolutamente menare gran vanto per il raggiungimento di una presupposta democrazia in Libia. Se li abbiamo aiutati, lo abbiamo fatto per il petrolio e per le attività commerciali ad esso connesse. La democrazia è per così dire un "danno collaterale" che dobbiamo accettare per continuare a fare affari con il terzo mondo.
Quindi, meno ipocrisia e meno toni trionfalistici da parte dei media e dei governi occidentali e forse un po' più di pudore, soprattutto da parte italiana, non guasterebbe: spezzare le reni a Gheddafi non è stata operazione difficile nè gloriosa, portata a termine con reali motivazioni poco nobili dettate dal portafoglio più che dal cuore.
concordo pienamente con il tuo pensiero.
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