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domenica 27 febbraio 2011

Il comportamento mafioso della Chiesa

Fa piacere alla Chiesa ufficiale che il cavalier Banana rimanga  a Palazzo Chigi. In fondo, le alte gerarchie ecclesiastiche sanno che finchè c'è lui potranno ottenere quello che vogliono: esenzione ICI, 8 per mille, leggi contro la libera scelta per il fine di vita, leggi anti-gay e chi più ne ha più ne metta. Chissà, forse si riuscirà a mettere in discussione la legge sull'aborto e finanche il divorzio.
E non importa che il Banana sia un puttaniere di primo grado, corruttore e abbia delle opacità di comportamento che dire inquietanti è un eufemismo. L'importante è che rimanga debole e ricattabile come lo è ora in modo da ottenere il massimo da lui e trasformare l'Italia in una repubblica clericale al pari dell'Iran di Khomeini.
Peccato che in tutto questo discorso i cardinali e vescovi italiani si mettano sotto i piedi l'alto valore morale che dovrebbe ispirare la loro azione. In questo la Chiesa ufficiale non si discosta per nulla dal comportamento di quei preti che in Sicilia accettavano l'elemosina e non lesinavano cerimonie ed assoluzioni a mafiosi notoriamente assassini o strozzini o comunque malavitosi, magari rifiutandole a chi  si era macchiato dell'orribile peccato del divorzio.
Non esito a definire questo atteggiamento mafioso o quanto meno correo alla mafia strettamente intesa o alla mafia di potere che attualmente ci governa. 

lunedì 21 febbraio 2011

Spam poetico: Calcio in culo

Spam  poetico fresco fresco in questa mattinata di tardo febbraio. Devo dire che scrivere questa poesia mi ha proprio divertito. Mi auguro che faccia lo stesso effetto anche ai miei ventiquattro lettori e mezzo che mi vogliono bene e pazientemente mi seguono su questo blog.


Calcio in culo

Illuso mi sono di averti per me,
Di aver occupato tutto il tuo cuore
E di poterti dare biscotti col te
Con tanto entusiasmo e senza dolore.

Ma questa illusione era davvero fallace
Che pianto arreca e gioia non dà
E di fare male inver si compiace
Con tanto sadismo e senza pietà.

E infatti ho sofferto come un povero cane:
A tutti la dai senza alcuno rimorso.
A me invece neghi anche un pezzo di pane
Senza spiegazioni od altro discorso.

Non te né biscotti perciò avrai da me,
Questo è poco ma è anche sicuro,
Goditi invece senza chieder perché
Dal mio piede destro un calcio nel culo.



domenica 20 febbraio 2011

Sempre - Gabriella Ferri

Mi rifaccio vivo dopo un po' di giorni di assenza proponendovi questo piccolo gioiello di Gabriella Ferri, artista romana mancata nel 2004.
Si tratta di una piccola poesia che parla del tempo che inevitabilmente scorre e dell'oblio che inesorabile ricopre tutto, anche gli affetti più cari. E forse è vero: siamo tutti destinati a diventare dei vecchi ritornelli che nessuno canta più.
Video postato su Youtube da lelloRossellini.

domenica 13 febbraio 2011

Cartello anti-Berlusconi

Grande folla femminile e non alle manifestazioni odierne contro Berlusconi e per la dignità femminile.
Niente bandiere di partito ma striscioni contro il cav. Banana. Tra i tanti vi propongo questo che mi pare particolarmente graffiante. La foto è di Ileana Gobbo.


A che serve volare - Roberto Carlos

Ieri sera, girando per le bancarelle di piazza Banchi, qui a Genova, mi è capitato di ascoltare questa ormai vecchia canzone che oggi propongo ai miei ventiquattro lettori e mezzo.
A che serve volare, di Roberto Carlos, è infatti del 1968. La canzone non è niente di trascendentale, ma ha un motivetto accattivante e il testo decente. Insomma, una cosa che si può ascoltare e poi fischiettare o canticchiare sotto la doccia.
L'ho trovata su Youtube postata da melodicoromantico2.

sabato 12 febbraio 2011

Spam poetico: Lascia che sia. Di Gianfranco Crosta

Lo spam poetico di oggi non è del gufo saggio. La poesia che vi propongo è di Gianfranco Crosta, ex-collega ed amico del vostro gufo.
Poesia leggera, lieve e venata di toni melanconici. Ma eccovela per intero.


Lascia che sia

Lascia che sia 
il vento
con le sue dita delicate
a portare le foglie 
nello stupore del mondo,
lasciale dondolare
come i tuoi pensieri,
volare via,
cercare
il sole e il profumo
di un tempo in cui non eri,
in cui non ero
ed io
altro ero,
altro sarò
mare pagano,
onda di colore,
selvaggia terra d’ambra,
gabbiano,
bianca signora di Provenza,
gigliato cavaliere

Oh come le ore volano 
tra le mie dita
ogni passo è ancora stupore
ogni passo è già un ricordo
tu non sei più
e loro
ad ogni passo
altro sono,
ed io,
altro ero,
altro sarò,
forse nebbia,
forse profumo di mosto,
forse foglia,
dolore,
amore,
poi
resterà solo il vento.

martedì 8 febbraio 2011

Dettagli - Ornella Vanoni.

Stasera sono incline alla melanconia e alle canzoni romantiche e intimistiche.
Vi propongo così questa vecchia canzone cantata da Ornella Vanoni con musica di Roberto Carlos e testo in italiano del grande e sottovalutato Bruno Lauzi.
Ve la propongo in versione originale, credo che sia del '73, che si sentono i fruscii del vinile e i piccoli 'tic' della puntina del giradischi sulle righe del disco. Ma è la versione che preferisco, calda e un po' triste, anche se è inspiegabilmente tagliata degli ultimi secondi di soli strumenti.
Buon ascolto e buona visione e... attenti ai dettagli.
Video postato su Libero.it da lilium 1951.

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lunedì 7 febbraio 2011

San Francisco - Scott McKenzie

San Francisco ha rappresentato per chi è stato giovane insieme al vostro gufo il sogno di una rivoluzione idealista fatta senza spargimenti di sangue con la sola forza dei fiori e dell'amore.
Nel '67, anno della canzone che vi propongo in un video postato su Youtube da edrozebo, si era in piena epoca hippy e andavano per la maggiore i figli dei fiori con i loro messaggi di amore e fratellanza ed il rifiuto di questo tipo di società borghese. Tempo neanche dieci anni e tutto sarà dimenticato. Ma San Francisco, forse la città più europea degli Stati Uniti, ha mantenuto fino ad oggi quell'aura di città tollerante e vivibile per tutti conquistata in quegli anni,
Il vostro gufo è stato a San Francisco, e vi consiglia caldamente un viaggio fin  là. Ma, se andate, assicuratevi di avere dei fiori nei capelli, come dice la canzone,



sabato 5 febbraio 2011

Spam poetico: Amore carnale

Ce n'è voluta, ma alla fine ecco lo spam poetico che tanto attendevate, o miei ventiquattro lettori e mezzo che  mi volete bene. 
Poesia in rima e ironica. A me è piaciuta scriverla. Spero che piaccia anche a voi quando la leggerete e che vi strappi un sorriso a fior di labbra come è successo a me mentre la componevo.


Amore carnale

Non mi sono innamorato di te e del tuo sguardo
In una serena notte di fresca primavera
Che stelle incantate ce n’è più d’un miliardo
E ti aspetti di sentire cantar la capinera

Mi hanno ammaliato invece le tue procaci tette
Che infondono dolcezza all’uom che è malato,
Ed il tuo fondo schiena, da porno video cassette,
Mi ha subito lasciato sconvolto e abbacinato.

Carnale amore è questo, c’è ben poco da dire,
Che poco inver concede a pindariche planate
Ma che soddisfa alquanto e che fa benedire
Il nostro caldo letto e le nostre birichinate.

mercoledì 2 febbraio 2011

You are the sunshine of my life - Stevie Wonder

Poche parole per presentare questa canzone famosissima nella bella versione di Stevie Wonder.
Penso infatti che tutti abbiamo avuto qualcuna/o che è stata the sunshine della nostra vita e che magari lo è tuttora.
A tutte coloro che in qualche modo sono state la luce della sua vita il gufo saggio dedica questo video postato su Youtube da elijahendtre con la viva speranza che continuino ad esserlo ed augurandosi a sua volta di esserlo  per qualcuna.