Non so se ci sono riuscito. Per questa poesia ho voluto usare dei termini informatici inserendoli in un contesto poetico per sperimentare se anch'essi hanno valenza poetica.
Il risultato eccolo qui. Lascio il giudizio a voi, o ventiquattro lettori e mezzo che mi leggete e mi volete bene.
Magie lontane
La notte passata ha portato via
Il desiderio che avevo di te e del tuo cuore,
Di te e del tuo corpo che tanto bramavo
Da un tempo remoto in preistoriche ere.
Sulle ali d’un sogno che incubo diviene
Ed inquieto ti lascia e scontento e triste
La tua figura leggera è scomparsa
Dagli storici files della mia memoria.
Di te non c’è traccia, neppure un back up
Che possa restorare in maniera veloce
Archivi cancellati per sbaglio o errore
Con un breve click di un mouse irrequieto.
Fa’ niente, lo so, ed è un po’ triste
Dover constatare in modo palese
Che l’alba ancora reca con sé
Le strane magie di una vita risorta.
Magie lontane che in un bootstrap del mondo
Mi fanno unzippare il mio animo intero,
Mi fanno sognare in un gioco infinito
Che ogni dì si rinnova anche senza di te.