Ed ecco, per i miei ventiquattro lettori e mezzo che mi leggono e mi vogliono bene, l'ennesimo spam poetico di questo blog.
'Forse domani' è il titolo dell'ultimo componimento del vostro gufo saggio. Ma voi, o miei lettori, vogliatemi bene oggi ed anche domani togliendo dai vostri pensieri l'avverbio dubitativo del titolo della poesia.
Forse domani
Forse domani
Il vento soffierà via
Questo nostro amore
Così fragile e bello,
Così tenue e delicato
Come boccia di cristallo
Soffiata da un mantice
Antico e consunto.
Forse domani
Più tuo non sarò
E le stelle piangeranno
Un nuovo amante
Deriso e sconfitto
Sul limitare d’una solitudine
Aspra e nera
E molesta e maligna.
Forse domani
La palla di cristallo,
Che vede e prevede
Gli eventi che saranno,
Predirà per me acuto dolore
Per il tuo abbandono
Che tanto fa male
Ma finquando il giorno
Non muoia nel buio
D’una notte invernale
Fredda e silente,
Ti prego donami
Un po’ del tuo cuore.
Fa’ che io senta
In momento fatato
Il dolce calore
Di te e del tuo corpo,
Fa’ che io m’illuda
Di averti per sempre,
Fa’ che questo amore
Disperato e crudele
Che il tempo consuma
In fatal logorio
Abbia parvenza d’eternità.
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Bravo Enrico, complimenti!
RispondiEliminaFranco Bisso
Molto intensa, Enrico. Complimenti.
RispondiEliminaSilvia Castellani
Davvero commovente, proprio bella.
RispondiEliminaCiao.
stefano