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domenica 1 novembre 2009

Alda Merini

E così oggi, a settantott'anni, se n'è andata Alda Merini, forse la poetessa italiana vivente più grande.
Era stata per molti anni in manicomio, quelli di una volta, lager appena mascherati da un velo di scienza medica, che annientavano tutti, anche coloro che matti non erano.
Non si sa come ne era venuta fuori, ed aveva iniziato a cantare, nelle sue poesie, il dolore degli esclusi.
Il gufo saggio però non ama i necrologi e ora tace lasciando la parola ad Alda con una poesia tratta dal sito www.aldamerini.com che rende appieno il dolore sofferto da questa grande poetessa.
Che la terra ti sia lieve, cara Alda, e vedi di insegnare a fumare anche a Dio. Chissà che, ascoltando le tue poesie, non si decida a mettere una pezza a tutti i mali del nostro mondo.


Ai giovani

Bella ridente e giovane
con il tuo ventre scoperto,
e una medaglia d'oro
sull'ombelico,
mi dici che fai l'amore ogni giorno
e sei felice e io penso che il tuo ventre
è vergine mentre il mio
è un groviglio di vipere
che voi chiamate poesia
ed è soltanto tutto l'amore
che non ho avuto
vedendoti io ho maledetto
la sorte di essere un poeta.



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