Pare che anche l'esimio cavaliere, dopo ben quattordici anni di intensa vita politica, si sia convertito, buon ultimo, a considerare positivamente la resistenza e a festeggiare il 25 aprile in maniera consona al ruolo che ricopre.
Meglio tardi che mai, si dirà. E tuttavia questo ravvedimento, come quello di La Russa, per fare un altro nome, suona fasullo e strumentale, fatto più che altro per spuntare i motivi di una possibile polemica col Quirinale e con l'opposizione che per reale convincimento interno e meditato senso democratico.
Non risulta infatti che all'interno del pdl vi sia stato un reale dibattito sui temi della resistenza e dell'antifascismo come valori fondanti della Repubblica Italiana. Inoltre se è vero che l'esimio è andato in piazza soltanto 'per non lasciare alla sinistra questa giornata', come lui stesso ha detto, l'intento strumentale appare lampante.
Staremo a vedere, perchè la conseguenza logica di tale accettazione della resistenza è anche l'accettazione della Costituzione nei suoi principi fondamentali. Al momento, però, ci associamo all'amarezza del vecchio partigiano Giorgio Bocca nel vedere commemorata una tale data da personaggi dal senso democratico quantomeno equivoco, convertiti all'antifascismo più che altro per bieco opportunismo politico.