Poteva tardare uno spam poetico per i miei affezionati ventiquattro lettori e mezzo?
Certo che no. Ed ecco a voi, mio manipolo di lettori una poesia che parla di dimenticanza ed oblio.
Ma voi, che assiduamente mi leggete, non dimenticatevi di me, nè, tantomeno scordate di leggere questo blog.
.
.
Scenda l'oblio
Scenda l'oblio sulla nostra storia
Che tanto ha preso i nostri poveri cuori.
Si sono ammalati e per una stagione
Non han più sentito né il sole nè il mare,
Persi in un sogno che non ha lieto fine.
Scenda l'oblio e dia infine ristoro
E pace e calma e tranquillità
E nulla resti di tutto l'affanno
Che ci ha preso in questi mesi
Facendo scordare le usate abitudini
Che ci coccolavano in modo assai dolce
In certezze assai chiare e rassicuranti.
Scenda l'oblio, e poi nulla resti
Di te e dei tuoi occhi di un azzurro profondo.
L'inverno infin venga e ricopra ogni cosa
Con coltri di neve ben fredda e crudele
Che all'animo mio ferito e assai triste
Daranno la falsa impressione dolente
Di un simulacro di eternità.
Certo che no. Ed ecco a voi, mio manipolo di lettori una poesia che parla di dimenticanza ed oblio.
Ma voi, che assiduamente mi leggete, non dimenticatevi di me, nè, tantomeno scordate di leggere questo blog.
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Scenda l'oblio
Scenda l'oblio sulla nostra storia
Che tanto ha preso i nostri poveri cuori.
Si sono ammalati e per una stagione
Non han più sentito né il sole nè il mare,
Persi in un sogno che non ha lieto fine.
Scenda l'oblio e dia infine ristoro
E pace e calma e tranquillità
E nulla resti di tutto l'affanno
Che ci ha preso in questi mesi
Facendo scordare le usate abitudini
Che ci coccolavano in modo assai dolce
In certezze assai chiare e rassicuranti.
Scenda l'oblio, e poi nulla resti
Di te e dei tuoi occhi di un azzurro profondo.
L'inverno infin venga e ricopra ogni cosa
Con coltri di neve ben fredda e crudele
Che all'animo mio ferito e assai triste
Daranno la falsa impressione dolente
Di un simulacro di eternità.
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