L'amico Ste, che, bontà sua, mi legge sempre e spesso lascia commenti ai miei post, a volte mi rimprovera un sentimentalismo un po' troppo accentuato e mi invita ad essere un po' più puntuto nelle mie poesie.
Recependo le sue amichevoli critiche, ho scritto questo commponimento che spero vi piaccia e che si allontana un poco dalle poesie degli ultimi tempi. Buona lettura
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Basta
Basta con questa melassa
Di frasi dolci, di zucchero e miele,
Di amori sublimati in un fiore appassito,
Di stelle che mute stanno a guardare
E piangono il destino del genere umano.
Basta col cuore
Che tanto agogna sua rima perfetta
Con le parole amore e dolore.
Fuggano via lontano da me
Malinconia che tenue t’addolcisce la vita
E grigia tristezza che ti dà oppressione.
Sia scherno assai crudo
Mio amico e compagno
Di quel che resta di questa mia vita
E venga il riso con satanico aspetto
A distruggere ogni alato pensiero.
E poi anche il vino con il suo re Bacco
Mi dia arma potente ed infallibile e forte
Atta a sconfiggere ogni grigiore.
Frenesia mi prenda
Di vivere il momento che fugge e che va,
Di non sospirare per i mali del mondo
Ma beffardo succhiare il nettare divino
Che ha la vita in ogni suo istante.
Ed anche la morte che inesorabile arriva
Accoglierò con frizzi e lazzi molesti
Perché non si creda troppo importante
A mieter le vite senza alcuna pietà.
Basta con questa melassa
Di frasi dolci, di zucchero e miele,
Di amori sublimati in un fiore appassito,
Di stelle che mute stanno a guardare
E piangono il destino del genere umano.
Basta col cuore
Che tanto agogna sua rima perfetta
Con le parole amore e dolore.
Fuggano via lontano da me
Malinconia che tenue t’addolcisce la vita
E grigia tristezza che ti dà oppressione.
Sia scherno assai crudo
Mio amico e compagno
Di quel che resta di questa mia vita
E venga il riso con satanico aspetto
A distruggere ogni alato pensiero.
E poi anche il vino con il suo re Bacco
Mi dia arma potente ed infallibile e forte
Atta a sconfiggere ogni grigiore.
Frenesia mi prenda
Di vivere il momento che fugge e che va,
Di non sospirare per i mali del mondo
Ma beffardo succhiare il nettare divino
Che ha la vita in ogni suo istante.
Ed anche la morte che inesorabile arriva
Accoglierò con frizzi e lazzi molesti
Perché non si creda troppo importante
A mieter le vite senza alcuna pietà.
ste, leggi un po' qui...
RispondiEliminahttp://www.mentelocale.it/leggere_scrivere/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_14257
ciau a tutti
krug
http://www.mentelocale.it
RispondiElimina/leggere_scrivere/contenuti
/index_html/id_contenuti_
varint_14257
il link completo forse si legge meglio così, gli 'a capo' vanno eliminati, obviously
ri-ciau
ri-krug
non vorrei sentirmi responsabile di una svolta epocale del nostro vate... certo che quando il post leopardismo diviene neo-criticismo (neo-oggettività? neo-crudezza? neo-realismo?... come definirlo?) la cosa non mi dispiace...
RispondiEliminaa questo proposito. il linguaggio.
assumendo il ruolo di un tuo bonario critico, non posso fare a meno di porre l'attenzione sul linguaggio, sempre misurato e "classico"...
forse mi aspetterei che l'attenzione agli aspetti intimi della nostra vita, al sentire e descrivere oggi i nostri sentimenti si coniughi con un linguaggio meno leopardiano e più acido, più incisivo... ma forse lo sberleffo poetico sta nel vestire con parole consuete e antiche un nuovo pensare...
ciao a tutti...
ste