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lunedì 4 febbraio 2008

Spam narrativo - Il racconto di Ste

Quest'oggi vi propongo, o miei ventiquattro lettori e mezzo, una cosa non mia, non del gufo saggio. Infatti il raccontino che leggerete in questo post è dell'amico Ste, ormai presenza giornaliera di questo blog.
A me è piaciuto soprattutto per i riferimenti alle poesie di Caproni che di Genova era innamorato. Ma non solo: si avverte, in ciò che scrive Ste, un senso di estraniazione e di stanchezza e malinconia che potremmo definire esistenziale. Ma basta con le ciance: la parola a Ste.
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in ascensore in paradiso. Questa veramente non l’ho mai capita. Vanno bene il salmastro e l’acido di litania, ma l’ascensore proprio no, questo non mi è mai andato giù. sarà prenderlo due volte al giorno, da castelletto buttarsi giù in un pozzo umido e muffito, riemergere tra due gallerie nere sfreccianti di auto frettolose, ma no, questo non lo capisco

sarà vedere le cose con altri occhi, sarà chiedersi cosa pensa la persona al tuo fianco, stanca di sudore, occhi appannati dietro gli occhiali, ma i tetti lucidi di ardesia ricordano solo le lastre sempre bagnate che ricoprono il tuo poggiolo

sarà forse l’idea di scendere verso un’altra giornata inutile, viaggio interrotto verso il luogo di lavoro, non salita verso il paradiso ma discesa verso l’inferno

da due mesi discesa inutile fingendo un lavoro perso, giulia non chiamarmi che durante il lavoro è meglio di no, tanto cosa mai avrai da dirmi…

giulia aspettami, giulia lo stipendio è il solito, giulia questo sabato non lavoro, giulia per le ferie quest’anno possiamo decidere, giulia…

litania si, questa sembra la mia vita, rosario di giorni che precipitano nella città vecchia, arenaria ed ardesia che sigilleranno la mia tomba, sassaiole sulla mia testa scoscesa…

genova tutta cantiere, (lucri e palanche persi per sempre), strade che non conosciamo per non incontrarti per caso, bar dove tirare alla lunga un bicchiere di birra, angoli ottusi per geometria e per missione, aria non più di lavatoio ma sicuramente di latrina, conto in banca che ancora per poco può fingere un salario…

sicuramente genova di luci ladre, in questo mi ritrovo, vedendo altri sfavillare senza le mie incertezze, altri camminare con un posto dove andare…

sicuramente la spianata, il muraglione, la strada la in fondo, acciottolato bersaglio per i miei larghi occhi, baratro dove inclina la rondine, la rima…

stefano e. porta

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